Il dono della Vita Consacrata


Festa della Presentazione del Signore

La Presentazione del Signore (2 febbraio) è la festa di Cristo «luce delle genti » e dell'incontro (« Ypapanti ») del Messia con il suo popolo nel Tempio di Gerusalemme.

Oggi, con Simeone e Anna, contempliamo il Bambino Divino, il Verbo fatto Carne, che viene portato al Tempio: il Tempio del nostro cuore.
   Questo Oggi, singolare in questo anno particolare, ci veda più fedeli, in una vita completamente donata a Dio (Vita Consecrata, 2) con la risposta di una dedizione totale ed esclusiva (Vita Consecrata, 17).
   Sia in questo Oggi il Fiat del nostro impegno di obbedienza al Vangelo, alla voce della Chiesa, alla nostra regola di vita.
   Con gioia confermiamo il nostro proposito di vivere con sobrietà e austerità, per vincere l'ansia del possesso mediante la grazia del dono, di servirci dei beni del mondo, per la causa del Vangelo e la promozione dell'uomo.
   Di custodire con amore la castità del corpo e la purezza della mente, di vivere con cuore indiviso per la Gloria di Dio e la salvezza dell'uomo.
   Ci accompagni in questo cammino Maria, la Vergine Madre, Tempio Santissimo di Dio; ci aiuti soprattutto nel momento della prova, Lei, che fu trapassata dalla spada dello Spirito, a serbare nel cuore ciò che aveva contemplato.
  Il gesto di obbedienza alla legge e di offerta, compiuto da Maria e Giuseppe che portano il bambino Gesù per offrirlo al Tempio, ispira la presenza in questa celebrazione di tanti consacrati e consacrate: essi rappresentano coloro che hanno scelto la via dei consigli evangelici nella ricca varietà dei carismi che rendono bella la Chiesa con i doni dello Spirito e preparata per svolgere la missione universale del Vangelo; essi inoltre sono qui per rinnovare gli impegni della loro consacrazione e missione. (dal sito del Vaticano)
 
RINGRAZIAMO  DIO PADRE PER IL DONO DELLA VITA CONSACRATA

Il Signore, Padre santo, nella Sua infinita bontà, chiama con la voce dello Spirito,
in ogni tempo uomini e donne, già consacrati a te nel Battesimo, perché siano nella Chiesa
segno della sequela radicale di Cristo, testimonianza viva del Vangelo, annunzio dei valori del Regno, profezia della Città ultima e nuova.

Per questo anche noi, oggi, preghiamo che sia Gloria e lode a te, Signore, per tutte le vocazioni che susciti nel mondo, per la nostra vocazione e, in special modo, per la speciale vocazione alla vita consacrata.

Grazie, Padre, per il dono di Cristo,
figlio della tua Ancella,
servo obbediente fino alla morte.
Con gioia confermiamo oggi il nostro impegno
di obbedienza al Vangelo,
alla voce della Chiesa, alla nostra regola di vita.
Ti glorifichiamo, Padre, e ti benediciamo,
perché in Gesù Cristo, nostro fratello,
ci hai dato l'esempio più alto del dono di sé:
egli, che era ricco,
per noi si fece povero,
proclamò beati i poveri in spirito
e aprì ai piccoli i tesori del Regno.

Grazie, Padre, per il dono di Cristo,
figlio dell'uomo, mite, umile, povero,
che non ha dove posare il capo.
Lieti confermiamo oggi il nostro impegno
di vivere con sobrietà ed austerità,
di vincere l'ansia del possesso con la gioia del dono,
di servirci dei beni del mondo
per la causa del Vangelo e la promozione dell'uomo.


Ti glorifichiamo, Padre, e ti benediciamo,
perché in Gesù Cristo, figlio della Vergine Madre,
ci hai dato il modello supremo dell'amore consacrato:
egli, Agnello senza macchia, visse amando te e i fratelli,
morì perdonando e aprendo le porte del Regno.
Grazie, Padre, per il dono di Cristo,
sposo vergine della vergine Chiesa.
Con gioia confermiamo oggi il nostro impegno
preso nel giorno della Promessa.





Tutta a lui mi sono data,
e in tal modo son cambiata,
che il mio Amato è sol per me,
ed io son per il mio Amato.
Quando il dolce Cacciatore
vibrò il dardo e mi colpì,
fra le braccia dell’amore
l’alma mia prigion finì,
e acquistando nuova vita
in tal modo s’è mutata,
che il mio Amato è sol per me,
ed io son per il mio Amato.
 Da una freccia fui ferita
che veleno avea d’amore:
restò l’alma, così, unita,
stretta in uno al suo Creatore;
io non voglio ormai altro amore,
poiché a Dio mi sono data,
e il mio Amato è sol per me,
com’io son per il mio Amato.
Teresa di Gesù (poesia 3)
 
Meditiamo con Paolo Curtaz
Nel passato, in questa giornata, erano benedette le candele che avrebbero illuminato le chiese durante tutto l'anno. In questa giornata le persone consacrate a Dio si affidano alla sua tenerezza. È lui la luce dei cuori che illumina le nostre tenebre. Aspetta, Simeone. Aspetta svuotato, forse rassegnato. Il fatto di salire al tempio per fare servizio, è, ormai, solo una stanca e ripetitiva devozione. Come molte persone anziane che incontro nel mio ministero, il vecchio Simeone trasuda disincanto e stanchezza interiore. Eppure è lui l'unico ad accorgersi di ciò che accade, l'unico, tra la gente che affolla il tempio, che vede dietro quella coppia di spaesati paesani il mistero di un Dio che si allea con gli uomini e li salva. E tutto diventa luce.