I 500 anni della celebre volta michelangiolesca

Non era ancora nata la nostra fondatrice quando il 31 ottobre 1512, esattamente cinquecento anni fa,  Papa Giulio II inaugurò la Cappella Sistina con la volta affrescata da quel Michelangelo Buonarroti che egli aveva voluto a Roma, già per realizzare il suo monumento funerario. La cerimonia cominciò con la liturgia dei vespri della festività di Tutti i Santi - come farà questa sera alle 18 Papa Benedetto XVI - a suggello di quattro anni di duro lavoro dell'artista che ha legato il proprio nome ad alcune meraviglie della storia dell'arte cristiana dalla scultura della Pietà, realizzata a soli 24 anni, alla volta  (con la storia dell'umanità dal momento della Creazione) e alla parete (quella del "giudizio Universale") della Cappella Sistina. "Senza aver visto la Cappella Sistina - scrisse Joahnn Wolfgang Goethe - non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere" eppure c'è chi dice che Michelangelo a qualche critica della curia romana (non proprio di natura artistica) avesse risposto "Ve lo avevo detto che non sapevo disegnare!" 
 
Che cosa avrebbe pensato Teresa di Gesù se avesse visitato la Sistina? Un gran bene, senza dubbio. Anche l'arte per Teresa è un modo per far nascere in sé la preghiera:  "Buon mezzo per mantenersi alla presenza di Dio è di procurarvi una sua immagine o pittura che vi faccia devozione, non già per portarla sul petto senza mai guardarla, ma per servirsene ad intrattenervi spesso con Lui ed Egli vi suggerirà quello che gli dovete dire".
 S.Teresa d'Avila
 
 
 
 
 

AUGURI AL NUOVO CONSIGLIO DI FRATERNITA'

 

Domenica 28 ottobre la nostra Fraternità dei SS. Teresa e Giuseppe, dell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi di Napoli, si è riunita per procedere all’elezione del Consiglio di Fraternità.
Il Nuovo Consiglio di Fraternità risulta così composto:

Presidente: Giuseppina Bevilacqua.
Prima consigliera: Carmela Capobianco
Secondo consigliere: Luigi Brancale (diacono)
Terza consigliera: Sara Damiano.

 Al termine delle votazioni, il Consiglio neoeletto si è riunito per assegnare gli incarichi di maestra di formazione a Stefania De Bonis, di tesoriera a Rita Samarelli e di segretaria a Elena Parascandolo e l’ufficio di responsabile dei rapporti con le comunità straniere a Joanna Verstappen, riservandosi di assegnare altri uffici anche agli altri componenti della fraternità in un’ottica di collaborazione e corresponsabilità.  La fraternità ha quindi indicato come delegato al prossimo congresso provinciale Paolo De Santi.  Alle 18 l’assemblea si è sciolta con una breve preghiera di affidamento del proprio cammino a Maria Madre e Decoro del Carmelo.

Auguriamo un cammino secondo il cuore di Gesù ai neoeletti a cui dedichiamo i prossimi pensieri annotati qui sotto.
·        Mediante l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri

(dalla Lettera ai Galati 5,13)

 
·        Anche se le cose che deve fare per il suo ufficio le riescono difficili e sgradite, non si perda d’animo, perché non sarà sempre così; Dio, che prova l’anima facendole sentire fatica nel precetto (cfr. Sal 93 [94], 19.22 Volg.), in breve gliene farà provare il bene e il profitto.

(I gradi di perfezione, dagli Scritti minori di San giovanni della Croce)

 
·        Siccome Dio ci conosce a fondo e sa in che cosa lo possiamo servire, distribuisce gli uffici a seconda che li giudica convenienti al bene dei singoli, al vantaggio del prossimo, e a quello della sua gloria.

(Teresa di Gesù, Cammino di perfezione capitolo 18)

Benedetto XVI: "Crescere nella Fede"

Cari amici, il nostro tempo richiede cristiani che siano stati afferrati da Cristo, che crescano nella fede grazie alla familiarità con la Sacra Scrittura e i Sacramenti. Persone che siano quasi un libro aperto che narra l’esperienza della vita nuova nello Spirito, la presenza di quel Dio che ci sorregge nel cammino e ci apre alla vita che non avrà mai fine.
                                                                                                                                    Benedetto XVI

Teresa di Gesù, nel Libro della Vita scrisse (capitolo 27): "Mi pareva che Gesù Cristo mi camminasse sempre al fianco, ma non vedevo in che forma, perché non in visione immaginaria. Sentivo che mi stava al lato destro, testimone di tutto ciò che facevo. Se non ero molto distratta, non vi era istante che mi raccogliessi senza sentirmelo d'accanto".

Il Gesù Amico di Sara

Che cosa c'è di più bello di un disegno di un bambino per far comprendere le parole di Teresa di Gesù? Sara Gamardella, figlia di Ketty della nostra fraternità, ci aiuta a scoprire Gesù Amico, sorridente e accogliente. Grande è la gioia di strigersi a lui e di corrergli incontro.
Scrive Teresa di Gesù, nel capitolo 22 della sua autobiografia:
Tutto si può sopportare con un amico così buono... Egli aiuta e incoraggia, non viene mai meno, è un amico fedele.

Notizie

Teresina ci spiega la santità

La spiritualità teresiana ha avuto nel secolo XIX una delle sue epressioni più felici in Santa Teresa di Gesù Bambino, la piccola carmelitana scalza di Lisieux. Proprio la sua vita è stata scelta per inaugurare la serie di film dedicati alla santità che l'Università Pontificia Gregoriana propone da lunedì 22 ottobre. Si tratta di un ciclo di proiezioni che testimoniano il rapporto con il divino in differenti culture religiose e aree geografiche. Si comincia, infatti, con Thérèse, di Alain Cavalier (2006) nell’Aula magna di piazza della Pilotta 4 alle 12.30. La proiezione sarà in versione originale (francese) con sottotitoli in italiano. E' disponibile anche in DVD. Tema del primo incontro: "Nella tradizione cattolica occidentale"

«Il ciclo di proiezioni - conclude padre Lloyd Baugh sj professore ordinario alla Gregoriana - continuerà nel secondo semestre, prendendo spunto dalla ricchezza di contenuti che ci offre l’Anno della Fede indetto dal Santo Padre. Sarà un cammino grazie al quale evocare attraverso lo schermo del cinema esperienze di persone simili e diversissime da noi, con le quali esercitare la nostra capacità di aprirci allo sconosciuto e al mistero di Dio».

Gli "Scalzi" su  Tele radio Padre Pio

Ogni venerdì dalle ore 9,45 su tele padre Pio ci sarà "I carmelitani Scalzi nel Mezzogiorno d'Italia", una trasmissione sulla nostra spiritualità e presenza sul territorio. La prima trasmissione con un lungo intervento di p. Luigi Gaetani ocd, Superiore Provinciale dei Carmelitani Scalzi, è già andata in onda, ma è possibile recuperarla su youtube cercando padri carmelitani scalzi, oppure cliccando qui.  Il programma condotto da Vittorio Maddamma è realizzato in collaborazione con i Padri della Provincia alcuni dei quali si alterneranno anche in trasmissione. Da venerdì, per tre settimana, interverrà p. Luigi Borriello ocd

IL PAPA E LE CATECHESI SUL "CREDO"


L’Udienza generale del Santo Padre ha oggi inaugurato un nuovo ciclo di catechesi che ci faranno da guida lungo l’Anno della Fede appena cominciato. E verterà, ha spiegato oggi il Papa, sulla meditazione del Credo:
“Anche oggi abbiamo bisogno che il Credo sia meglio conosciuto, compreso e pregato. Soprattutto è importante che il Credo venga, per così dire, «riconosciuto». Conoscere, infatti, potrebbe essere un’operazione soltanto intellettuale, mentre «riconoscere» vuole significare la necessità di scoprire il legame profondo tra le verità che professiamo nel Credo e la nostra esistenza quotidiana, perché queste verità siano veramente e concretamente - come sempre sono state - luce per i passi del nostro vivere, acqua che irrora le arsure del nostro cammino, vita che vince certi deserti della vita contemporanea. Nel Credo si innesta la vita morale del cristiano, che in esso trova il suo fondamento e la sua giustificazione”.


Per noi carmelitani teresiani dovrebbe essere chiaro quello che intende papa Benedetto. Recitare il Credo comprendendone il significato di ogni parola, di ogni concetto espresso, ci riporta nel cuore della fede e nell’incontro con Colui al quale ci rivolgiamo nella preghiera. Teresa di Gesù, infatti,  che parla del Credo sei volte nel libro della Vita (rivelando come fosse la preghiera che spesso si recitava poco prima di morire) e due nel Cammino di Perfezione, proprio in quest’opera -in cui ci spiega come recitare le preghiere vocali - scrive: Voi siete Re, o mio Dio, Re eterno ed immenso, e di un regno non certo datovi ad imprestito Quando nel Credo si dice che il vostro regno non avrà fine,2 trasalisco di gioia. Sì, il vostro regno sarà eterno, e io vi lodo e benedico! E perché allora, o mio Dio, permettete che parlando con Voi si tenga per sufficiente farlo solo con le labbra? (C 22,1)

“Nelle catechesi di quest’Anno della fede - ha detto Papa Benedetto - vorrei offrire un aiuto per compiere questo cammino, per riprendere e approfondire le verità centrali della fede su Dio, sull’uomo, sulla Chiesa, su tutta la realtà sociale e cosmica, meditando e riflettendo sulle affermazioni del Credo. E vorrei che risultasse chiaro che questi contenuti o verità della fede (fides quae) si collegano direttamente al nostro vissuto; chiedono una conversione dell’esistenza, che dà vita ad un nuovo modo di credere in Dio (fides qua). Conoscere Dio, incontrarlo, approfondire i tratti del suo volto mette in gioco la nostra vita, perché Egli entra nei dinamismi profondi dell’essere umano”.

Il Papa ha fatto riferimento anche al Catechismo della Chiesa Cattolica, costruito appunto sulla scansione del Credo. A questa preghiera che è la nostra professione di fede (pronunciata forse troppo  velocemente nella Santa Messa, dopo l’omelia del celebrante) nel 1967, quando era professore a Tubinga, Joseph Ratzinger dedicò una serie di lezioni che poi raccolse in “Introduzione al Cristianesimo”, pubblicato due anni dopo. Il libro che è divenuto un best seller è proprio la dimostrazione di come il pensiero del Papa si sia sviluppato e approfondito, con la grazia che oggi gli dona il suo ministero, attorno al nucleo della verità della fede. Conoscere per credere e per dire un sì libero e consapevole. È il percorso di tanti “pionieri” della fede, come li ha definiti proprio Benedetto XVI all’apertura della Anno della Fede. Tra questi "pionieri" c’è sicuramente Teresa di Gesù. Lo scopriremo ancora di più quest’anno con la lettura del Castello Interiore in cui il cammino di fede è cammino di conoscenza di sé e di Dio.  

Stefania D.B. ocds

Festeggiamo, con gratitudine, S.Teresa di Gesù

Per celebrare la Solennità della nostra Santa Madre Teresa di Gesù abbiamo scelto le parole del Santo Padre, Benedetto XVI. La catechesi della serie dedicata ai Dottori della Chiesa si tenne nell’aula Paolo VI il 2 febbraio 2011. Quando il Papa annunciò il nome della santa di cui avrebbe parlato ci fu un grande applauso.

Questa catechesi (e il video dell’udienza generale) fanno oggi parte delle pagine on line di questi testimoni, anzi “pionieri della fede” che ci accompagneranno nell’Anno della Fede inaugurato l’11 ottobre scorso.

GRAZIE SANTO PADRE.

Alle 21 il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio sulla piazza illuminata dalle fiaccole.
Cinquant’anni fa anch’io sono stato qui in piazza, con lo sguardo verso questa finestra dove si è affacciato il buon papa, il beato papa Giovanni, e ha parlato a noi con parole indimenticabili, parole piene di poesia e bontà, parole del cuore. Eravamo felici e pieni di entusiasmo. Il grande Concilio ecumenico era inaugurato, eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera della Chiesa, una nuova pentecoste, una nuova presenza forte della grazia liberatrice del Vangelo”.

Anche oggi siamo felici, portiamo gioia nel nostro cuore, ma direi una gioia forse più sobria, una gioia umile. In questi 50 anni  abbiamo imparato ed esperito che il peccato originale esiste e che nel campo del Signore c’è sempre anche la zizzania, che nella rete di Pietro si trovano anche pesci cattivi, abbiamo visto che la fragilità umana è presente nella Chiesa, che la nave della Chiesa sta navigando anche con vento contrario, con tempeste che la minacciano. E qualche volta abbiamo pensato: Il Signore dorme, ci ha dimenticato”.
Ma come sempre Papa Benedetto ha parole di speranza: “il Signore non ci dimentica e in questi anni abbiamo fatto pure una nuova esperienza della presenza del Signore. “Il fuoco dello Spirito Santo, il fuoco di Cristo - ha sottolineato -, non è il fuoco divoratore e distruttivo, è un fuoco silenzioso, è una piccola fiamma di bontà e di verità, si trasforma, dà luce e calore. Abbiamo visto che il Signore non ci dimentica”,
 “Se Cristo vive è con noi anche oggi e possiamo essere felici perché la sua bontà non si spegne”. Infine, il Papa ha fatto proprie le celebri parole di papa Giovanni. “Andate a casa, date un bacio ai bambini e dite: è del Papa”.

Grazie Santo Padre,
è bello sentirsi figli di questa Chiesa che vuole camminare, con Lei, verso Cristo, verso la vera gioia. Grazie per la sua testimonianza di vita.

Che cosa c'insegna oggi la S.M. Teresa di Gesù? - 7


SIAMO FIGLI DELLA CHIESA
Nei 50 anni del Concilio Vaticano II e verso la solennità del 15 ottobre

Nell'anniversario del Concilio Vaticano II, riportiamo un breve passo del terzo capitolo (che forse converrebbe leggere integralmente) del Cammino di Perfezione in cui S. Teresa incita le sue figlie a pregare per la Chiesa e per la Chiesa e tutti i sacerdoti.

4 ottobre 1582 Teresa morì ad Alba de Tormes

 La S. M. Teresa morì il 4 ottobre 1582, fra le braccia di Sr. Anna di S. Bartolomeo - oggi beata -. La Chiesa, però, celebra la sua festa il 15 ottobre. Perché? La spiegazione in questo trafiletto del quotidiano "La Stampa".


Gli ultimi 4 petali...


Il Cristo di Teresa
Per Teresa come per qualsiasi cristiano  - ha spiegato p. Aniano Alvarez nel corso della quinta conferenza su Teresa di Gesù - è centro della vita e non c'è salvezza senza di Lui. Così Gesù è al centro dell'esperienza teresiana e lo è in un modo speciale, come speciale fu per San Paolo, Santa Maddalena, Sant'Agostino. Santi cioè che furono "catturati" dal Signore quando erano lontani da Lui e divenuti modelli della possibilità di riscatto e di conversione.
E come San Paolo l'effetto di quella conversione è una vita tutta concentrata in Dio e di un Dio presente in lei. Nel capitolo 23 della Vita, Teresa dirà per l'appunto come Paolo che Cristo vive in lei.
E quando usa la categoria sponsale (un'esperienza che visse soltanto nel 1571 e solo allora potrà parlarne, nella VII Mansione) S. Teresa si sente sposa del Cristo crocifisso e risorto. Il Risorto non può prescindere dalla crocifissione.

NEWS. Cominciamo la lettura del Castello Interiore



 E' stata pubblicata  la terza "guida" che ci accompagnerà nell’annuale lettura di un'opera della Santa Madre Teresa. Quest'anno, secondo quanto programmato, leggeremo insieme il
                                      
                                   Castello Interiore (o Libro delle Mansioni)

La Commissione preparatoria del V Centenario della nascita di Santa Teresa, a differenza degli altri anni, questa volta ha realizzato solo una guida, quella dottrinale, concentrando il lavoro sulle schede.

Le comunità che non dispongono di internet o che non possono accedere frequentemente alla rete, possono far richiesta ai Superiori Maggiori perché inviino loro le suddette schede, oppure possono mettersi in contatto con la Commissione del Centenario attraverso la pagina Web affinché siano inviate ad un indirizzo di posta elettronica (non ci è possibile farlo per posta).

Cliccando qui è possibile scaricare la scheda.

I Consigli della piccola Teresa di Lisieux





Oggi, 1 ottobre, festeggiamo una delle più conosciute figlie di Teresa di Gesù, tanto conosciuta che spesso è confusa con la fondatrice del nostro Ordine. Teresa di Gesù Bambino, nata ad Alençon il 2 gennaio 1873 e morta nel Carmelo di  Lisieux a soli 24 anni, è la "piccola" Teresa, colei che la Chiesa ha scelto come Dottore universale perché ha saputo indicare la strada dell'essere piccoli, la piccola via dell'infanzia spirituale", quella " via tutta dritta, molto breve, una via piccola e tutta nuova per andare in Cielo". Fra le testimonianze al processo per la sua beatificazione e canonizzazione, la sorella Sr. Genoveffa, carmelitana scalza anche lei. disse che "più volte e in diversissime forme, Teresa aveva promesso di far cadere una pioggia di rose ed espresse il desiderio e la promessa di fare del bene dopo la sua morte". Diceva, infatti, che il Signore aveva già esaudito il suo desiderio di fare del bene: "Dio mi lascia morire quando io desidero tanto salvarGli anime"

Che cosa insegna oggi la piccola Teresa a chi vive nel mondo abbracciando questa spiritualità?
Sentiamolo dalle sue parole:
"Se tu smetti di dire parole poco caritatevoli, se tu spezzi le catene delle anime prigioniere con la tua dolcezza e affabilità; se tu assisti le anime povere e abbandonate con effusione, cioè con il cuore, con amore, con disinteresse, se tu consoli coloro che soffrono, ti ritroverai risanata interiormente, la tua anima non giacerà nel languore. La tua giustizia di precederà. Ma come queste opere per portare frutto devono rimanere nascoste; come la qualità della virtù, simile all'umile violetta, è quella di profumare senza che le creature sappiano donde venga questo profumo, così la gloria del Signore ti proteggerà. Non la gloria, ma la gloria del Signore!"  (da Teresa di Lisieux, Consigli e ricordi, Città Nuova).