A Messa con Teresa



Anche quando non riceverete la comunione, ascoltando la Messa, potete comunicarvi spiritualmente e raccogliervi poi nel vostro intimo, il che è di grandissimo profitto; così, infatti, s’imprime nel cuore un profondo amore di nostro Signore. Dal momento in cui ci prepariamo a riceverlo egli non cessa mai di farci doni in molti modi che ci sono ignoti. È come avvicinarci al fuoco che, sia pur molto grande, se ne state lontano e nascondete le mani, non riuscirà a riscaldarvi molto, anche se vi darà sempre molto più caldo che non se foste dove esso manca. Ben diverso è volersi accostare al Signore, perché se l’anima è ben disposta – intendo dire se ha il desiderio di togliersi il freddo di dosso – e se resta lì un momento, di calore ne avrà per molte ore. (dal cap. 35 del Cammino di perfezione)

Per Teresa di Gesù il momento della S. Messa è stato all’origine della vita dei monasteri riformati. Ogni monastero nasceva, infatti, ufficialmente con la celebrazione della prima Messa. Spesso, dopo la Comunione, la s. Madre raggiungeva un tale punto di raccoglimento da immergersi nell’orazione di quiete, tutta immersa in Dio; a volte aveva delle grazie mistiche. Oggi Teresa di Gesù, alla luce di quanto grazie a Concilio Vaticano II è dato di conoscere anche a noi fedeli, ci spronerebbe a partecipare con decoro e consapevolezza alla S. Messa, compiendo quei gesti in cui è racchiuso tutto il Mistero che si sta celebrando e che diventano un dialogo fra il Cielo e la terra. Non solo fra me e Dio, ma fra l’assemblea dei fedeli con l’assemblea dei Santi e Dio.
Tutti siamo invitati a prendere parte alla Messa, partecipando attivamente a quello che viene celebrato. La Messa è un’azione santa cioè un atto che Dio compie in favore del suo popolo e a quest’azione il popolo risponde insieme.
Insieme siamo chiamati a “fare chiesa”. Sappiamo quanto sia importante per santa Teresa sentirsi “figlia della Chiesa”. Impariamo da lei ad avvicinarci con grande umiltà a ciò che prescrive la Chiesa.
Riportiamo, di seguito, alcune disposizioni dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche e del Messale Romano.