
Per Teresa di Gesù il momento della S. Messa è
stato all’origine della vita dei monasteri riformati. Ogni monastero nasceva,
infatti, ufficialmente con la celebrazione della prima Messa. Spesso, dopo la
Comunione, la s. Madre raggiungeva un tale punto di raccoglimento da immergersi
nell’orazione di quiete, tutta immersa in Dio; a volte aveva delle grazie
mistiche. Oggi Teresa di Gesù, alla luce di quanto grazie a Concilio Vaticano
II è dato di conoscere anche a noi fedeli, ci spronerebbe a partecipare con
decoro e consapevolezza alla S. Messa, compiendo quei gesti in cui è racchiuso
tutto il Mistero che si sta celebrando e che diventano un dialogo fra il Cielo
e la terra. Non solo fra me e Dio, ma fra l’assemblea dei fedeli con
l’assemblea dei Santi e Dio.
Tutti siamo invitati a prendere parte alla
Messa, partecipando attivamente a quello che viene celebrato. La Messa è un’azione santa cioè un
atto che Dio compie in favore del suo popolo e a quest’azione il popolo
risponde insieme.
Insieme siamo chiamati a “fare chiesa”. Sappiamo
quanto sia importante per santa Teresa sentirsi “figlia della Chiesa”.
Impariamo da lei ad avvicinarci con grande umiltà a ciò che prescrive la
Chiesa.
Riportiamo, di seguito, alcune disposizioni dell’Ufficio
delle Celebrazioni liturgiche e del Messale Romano.