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La Madre mite che S. Simone Stock tanto amava

La devozione allo scapolare della madonna del Carmelo si lega alla figura che oggi l'Ordine ricorda, S. Simone Stock, al quale la Vergine donò questa parte dell'abito monastico.

Si trova traccia di questo indumento già nella regola di San Benedetto: era indossato durante il lavoro per proteggere l'abito monastico, ma nel Carmelo i religiosi e le religiose lo hanno indossato come parte fondamentale dell'abito. 

Inglese, formatosi in Palestina, proprio dov'era nata la spiritualità carmelitana, nel 1245 Simone Stock fu eletto Priore Generale, carica che ricoprì per circa 20 anni. Fu artefice della migrazione in Europa dei carmelitani, costretti a lasciare il monte Carmelo e della prima mitigazione della Regola, per far sì che i fratelli della Beata Vergine del Monte Carmelo potessero adattarsi a vivere in Occidente e affinché potessero essere fondati i primi conventi in Inghilterra, in Germania, in Francia, nella penisola iberica e in Italia. Dopo un iniziale periodo di felice diffusione della spiritualità carmelitana, cominciò una lunga fase di conflitti e tribolazioni. Padre Simone Stock molto devoto alla santa Vergine, affidò alla protezione della Vergine tutto l'Ordine, pregandola del dono di qualche privilegio e compose per lei la sequenza che ancor oggi intoniamo e consideriamo l'inno ufficiale dell'Ordine: il Flos Carmeli. 
Si racconta allora in un Santorale dell'Ordine di una speciale visione avuta da Stock dopo questa richiesta: la Vergine, contornata di angeli, si china verso di lui per vestirlo con lo scapolare: "Questo sarà per te e per tutti i carmelitani il grande privilegio, che chiunque morirà con questo non patirà il fuoco eterno, ma sarà salvo". Approfondiremo questo aspetto nei post di luglio, quando con la festa della Beata Vergine del Monte Carmelo, sarà il caso di affrontare il tema della devozione allo Scapolare e alla esigenza di indossarlo come segno di appartenenza alla famiglia carmelitana.
Oggi, invece, vorremmo richiamare l'attenzione sulle dolcissime parole con cui Simone Stock pregava la Vergine, definendola  "fiore del Carmelo",  "vite fiorente", "Stella del mare" e soprattutto "Madre mite". Questa è l'immagine di Maria che, agli inizi del suo cammino nel Carmelo, ha la nostra santa Madre Teresa. E in queste parole, noi dobbiamo trovare il senso del nostro sentirci parte di questa famiglia che si è consacrata alla Vergine Maria. E' lei, la forte armatura dei combattenti, con la sua granitica fiducia nel Signore. E' lei il giglio che cresce fra le spine, la purezza che il male non riesce a ferire. In lei la gioia della fede, il senso di protezione. Maria è nostra madre; è lei che c'insegna il senso della maternità, dell'aver cura dell'altro. Ecco il senso della nostra consacrazione alla Vergine, dell'indossare l'abito o l'abitino (lo scapolare): sforzarci di vivere come ha vissuto lei la gioia di abbandonarsi alla volontà di Dio

Fior del Carmelo, vite fiorita,

splendore del cielo,
tu solamente sei vergine e madre.

Madre mite, pura nel cuore,
ai figli tuoi sii propizia,
stella del mare.

Ceppo di Jesse, che produce il fiore,
a noi concedi di rimanere
con te per sempre.

Giglio cresciuto tra alte spine,
conserva pure le menti fragili
e dona aiuto.

Forte armatura dei combattenti,
la guerra infuria, poni a difesa
lo scapolare.

Nell’incertezza dacci consiglio,
nella sventura, dal cielo impetra
consolazione.

Madre e Signora del tuo Carmelo,
di quella gioia che ti rapisce
sazia i cuori.

O chiave e porta del Paradiso,
fa’ che giungiamo dove di gloria
sei coronata. Amen.




Solennità della beata Vergine del Monte Carmelo


Nel monastero dei SS. Teresa e Giuseppe delle Carmelitane Scalze a Napoli (Ponti Rossi) , dove ha sede la nostra fraternità  è stata celebrata domenica 15 luglio,  dal Vicario Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, p. Emilio Martinez, la Solennità della B. Vergine del Carmelo, Madre e protettrice di noi carmelitani che festeggiamo il 16 luglio.

Nella Chiesa del monastero, il Vicario generale, creando un’atmosfera di grande condivisione con tutti i fedeli ,  ha ripercorso l’origine del nostro Ordine e del culto mariano che lo contraddistingue, ricordando che un gruppo di soldati che volevano riconquistare la Palestina e sottrarla alla religione dell’Islam, dopo lunghe e sanguinose battaglie che non avevano ottenuto nulla, si ritirarono su un monte (il Monte Carmelo), “sempre più convinti che le strade di Dio non si costruiscono con la violenza, le inimicizie. Scelsero come rifugio un monte di sapore biblico e di grande bellezza. Qui quegli uomini costruirono dei romitori e in mezzo una chiesetta, ancor oggi visibile, dove pregavano Maria e a lei si ispiravano, donna del silenzio e della orazione. A questo Carmelo 450 anni fa s’ispirò la riforma di Santa Teresa di Gesù che ad Avila fondò il monastero di san Giuseppe in cui applicò un nuovo modo di vita che metteva al centro Maria e l’orazione”.


CON MARIA, LA MADRE DI GESU' (9)

L'esperienza del mistero mariano è indissolubilmente unita alla spiritualità carmelitana . Come Teresa che le si affidò appena ebbe perso la mamma altre figure carmelitane hanno dedicato a lei meditazioni e preghiere: il Beato Francesco Palau y Quer ha contemplato la Madonna come figura perfetta della Chiesa (Le mie Relazioni); Teresa di Lisieux, fu colpita dalla semplicità di Maria e del suo "cammino" attraverso gli episodi del Vangelo; la Beata Elisabetta della Trinità nutrì sentimenti di tenerezza verso la Vergine Maria, definendola ora "Lode di Gloria", ora "Specchio di Giustizia", oppure "Janua coeli", la porta  che introduce nel mistero di Cristo e dello Spirito. Edith Stein nelle sue opere dedica splendide pagine alla Vergine, presentandola come donna, tipo perfetto della Chiesa, Madre universale nella sua cooperazione a Cristo e allo Spirito, ai piedi della Croce.
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CON MARIA, LA MADRE DI GESU' (8)

File:Giambattista Tiepolo - La Madonna consegna lo scapolare a San Simone Stock - Venezia, Scuola Grande dei Carmini.jpg
“Sotto il titolo fra tanti altri di Madonna del Carmelo, la santa Vergine è venerata come Patrona dei contemplativi, e soprattutto di quei contemplativi che cercano ci condividere con altri i frutti della loro contemplazione. Il fine dell’Ordine, fondato in suo onore è di far raggiungere ai suoi membri, sotto la di lei guida, le vette della contemplazione mistica, e di far conseguire ad altri questo stesso fine per la di Lei intercessione. Non c’è membro della Chiesa che non debba qualche cosa al Carmelo”.
Tomas Merton, Ascesa alla verità.
Vi ho introdotti nella terra del Carmelo,
perché vi nutriate dei suoi frutti squisiti." (Ger 2,7)

Ti seguiremo dovunque ci condurrai, Vergine Maria.

CON MARIA, LA MADRE DI GESU' (7)



"Sì, Maria, sei la Madre dell'universo intero. Il tuo cuore è pieno di dolcezza. Ai tuoi piedi si prostrano con la stessa fiducia il sacerdote come la Vergine per trovare tra le tue braccia l'Amore delle tue viscere.
Il ricco come il povero
per trovare nel tuo cuore il loro cielo.
 L'afflitto come il felice
per trovare sulle tue labbra il celeste sorriso.
Il malato come il sano per avere dalle tue mani dolci carezze. Ed in fine il peccatore come me, trova in te la Madre protettrice che sotto i suoi piedi immacolati ha schiacciato la testa del drago, mentre nei tuoi occhi scopre la misericordia, il perdono e il faro luminoso per non cadere nelle acque fangose del peccato".
Teresa di Gesù di Los Andes, carmelitana scalza. Memoria liturgica 13 luglio

CON MARIA, LA MADRE DI GESU' (6)

Entrati in città, salirono nel locale del piano superiore dove abitavano. Vi erano: Pietro, Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo e Simone lo Zelota e Giuda, figlio di Giacomo. Tutti costoro attendevano costantemente con un cuor solo alla preghiera con le donne e Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui.(Atti 1,13-14)



Mettiamoci anche noi come i discepoli, intorno a Maria e  impariamo da lei l'intimo colloquio di amicizia con Gesù, come fece seguendo l'esempio di Teresa anche il beato Tito Brandsma:

 Se desideriamo conformare noi stessi a Maria, per poter godere pienamente dell’intimità con Dio, seguendo il suo esempio, dobbiamo essere necessariamente “altri Maria”. Dobbiamo permettere che Maria viva in noi. Maria non dovrebbe essere una realtà esterna al Carmelitano. Egli dovrebbe vivere una vita così simile a quella di Maria, da vivere con, in attraverso e per Maria. … La nostra devozione a Maria deve tendere a far di noi quasi delle altre madri di Dio, in modo che sia concepito anche in noi e generato da noi. Il mistero dell’incarnazione ci ha rivelato che l’uomo vale molto per Dio e che Dio vuole essere intimamente unito all’uomo. … Noi dobbiamo cercare di somigliare a Maria, soprattutto perché riconosciamo la sua perfezione come la più alta che una creatura per grazia di Dio ha mai potuto raggiungere. Questa perfezione può venir portata anche in noi ad un alto livello, se ci rispecchiamo in Maria e ci uniamo a lei.
(T. Brandsma, La bellezza del Carmelo)

CON MARIA, LA MADRE DI GESU' (5)

FATE QUELLO CHE VI DIRA' disse Maria ai servi dello sposalizio di Cana
E lo ripete anche a noi, sempre ...

  "...I grandi mistici carmelitani hanno inteso l’esperienza di Dio nella propria vita come un “cammino di perfezione”  (S. Teresa di Gesù) , come una “salita del Monte Carmelo”  (S. Giovanni della Croce) . In questo itinerario è presente Maria. Ella  - invocata dai carmelitani come Madre, Patrona e Sorella - diviene, in quanto Vergine purissima, modello del contemplativi, sensibili all’ascolto e alla meditazione della Parola di Dio e obbediente alla volontà del Padre per mezzo di Cristo nello Spirito santo. Per questo nel Carmelo, e in ogni anima profondamente carmelitana, fiorisce una vita d’intensa comunione e familiarità con la Vergine Maria, quale “nuova maniera” di vivere per Dio e di continuare qui in terra l’amore del Figlio Gesù a sua Madre Maria...."
Beato Giovanni Paolo II


CON MARIA, LA MADRE DI GESU' (4)


La presenza di Maria, mentre vivifica la spiritualità del Carmelo Teresiano, caratterizza il suo apostolato. Per questo il Secolare s'impegnerà a conoscere ogni giorno di più la persona di Maria con la lettura del vangelo, per comunicare agli altri l'autenticità della pietà mariana che porta all'imitazione delle sue virtù (Cost. Ocds V, 31).


"Sa bene il Signore che non posso in altro sperare che nella sua misericordia. Ed essendomi impossibile di non essere quella che sono, non mi resta che di appoggiarmi alla sua clemenza e di confidare nei meriti di suo Figlio e della Vergine sua Madre di cui indegnamente porto l'abito.
E voi, figliuole mie, che pure lo portate, ringraziate Iddio di essere le vere figlie di questa Signora, perché avendo in lei una Madre così grande, non siete costrette a vergognarvi di me, che sono tanto cattiva. Imitatela, considerate la grandezza e il vantaggio che abbiamo nell'avercela a Patrona, e come non siano stati sufficienti i miei peccati e la mia misera vita a scemare, neppur di poco, lo splendore del suo sacro Ordine
".  (Mansioni III 1,3).

CON MARIA, LA MADRE DI GESU' (3)

"Viene a proposito ricordarci come si comportò la Vergine nostra Signora, la quale, pur così piena di senno, domandò all’angelo: Come avverrà questo? Egli, rispondendole: Lo Spirito santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo, troncò ogni argomentazione. Maria, nella sua grande fede e saggezza, capì subito che, di fronte a questi due interventi, non c’era altro da chiedere né alcun motivo di dubbio. Non si comportano così certi teologi (che non sono guidati dal Signore per questa via dell’orazione né hanno idea di cose spirituali) i quali vogliono sottomettere queste cose al loro giudizio e interpretarle secondo le loro vedute fino quasi a far credere di voler abbracciare tutte le grandezze di Dio con la loro scienza. Se imparassero qualcosa dall’umiltà della santissima Vergine!"

Teresa di Gesù  (Pensieri sull'Amor di Dio)

CON MARIA, LA MADRE DI GESÙ (2)


"Assomigliamo in qualcosa alla grande umiltà della Vergine Santissima" (Teresa, Cammino 13,3)

Maria è anche ideale ed ispirazione per il Secolare. Ella vive la prossimità alle necessità dei fratelli, preoccupandosi di esse. Ella “l’immagine più perfetta della libertà e della liberazione dell’umanità e del cosmo” (Redemptoris Mater), aiuta a comprendere il senso della  missione. (Cost. Ocds V, 30)

Qual è la missione che come discepola di Maria, Teresa scopre nella sua vocazione?

"Portiamo un abito per questo: perchè ci aiutiamo gli uni (monasteri) gli altri, poichè ciò che è di uno è di tutti" (Lettera  di teresa alla Priora e alle Suore di Valladolid, 31 marzo 1579)

La cura dell’altro è l’impegno che Maria chiede oggi ad ogni secolare, nella famiglia, nella professione, nelle amicizie.

CON MARIA, LA MADRE DI GESÙ


Teresa, che ha così ben compreso l’importanza del rapporto con la sacra umanità di Gesù, nel suo incontro con Vergine non smentisce il valore attribuito all’intimità anche nel rapporto con Maria. Ed è un rapporto che scopre da adolescente, in momento molto difficile della sua vita:


"Ricordo che quando morì mia madre avevo poco meno di dodici anni. Non appena cominciai a capire ciò che avevo perduto, mi recai angosciata davanti a un’immagine di Nostra Signora e la supplicai con molte lacrime di farmi da madre, mi sembra che questa preghiera, anche se fatta con semplicità, mi abbia giovato, perché in modo evidente ho trovato ascolto in questa Vergine sovrana ogni volta che mi sono raccomandata a lei e, alla fine, mi ha richiamata a sé." (Vita 1,7).


 Le nostre Costituzioni (V, 29-31) ci indicano come vivere “Con Maria, madre di Gesù”,  che è Madre e Sorella, modello di sequela anche per i tempi che viviamo oggi. Il testo fa anche riferimento a un documento del Magistero della Chiesa, la Marialis Cultus, in cui s’invita a “scoprire come Maria possa essere considerata modello di quelle realtà che costituiscono l'aspettativa degli uomini del nostro tempo” e  come Ella sia “testimone operoso dell'amore che edifica Cristo nei cuori”.(MC,37).


Teresa è degna figlia di questa Madre, perché con le sue opere ha fatto sì che nascesse nei cuori il desiderio di Cristo, di conoscerlo, di innamorarsi di Lui.