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Gesù è sempre presente per noi

 

Quando in nessun modo si può ottenere un po’ di riposo esteriore, quando non c’è un posto in cui potersi rifugiare, quando compiti improcrastinabili impediscono di concedersi un’ora tranquilla, allora almeno interiormente ci si isoli per un istante da tutto il resto e si cerchi rifugio nel Signore. Egli è presente e può darci in un solo istante ciò di cui abbiamo bisogno. Teresa Benedetta della Croce 

Non solo una bella ispirazione dello Spirito per  Teresa Benedetta della Croce (al secolo Edith Stein), ma qualcosa che la carmelitana scalza di origine ebrea mise in pratica fino alla fine. Lo possiamo constatare dalla testimonianza di Julius Markan, che l’incontro il 5 agosto (4 giorni prima del martirio) nel lager di Westerbork: suor Teresa Benedetta si distingueva per la sua estrema tranquillità e la sua calma. Fra i nuovi arrivati nel lager c'era molto affanno e un'agitazione indescrivibili. Lei circolava fra le donne, consolando, aiutando, tranquillizzando chiunque come un angelo. Per tutto il tempo in cui si intrattenne nel lager si occupò amorevolmente dei bambini,  del bucato e dell'abbigliamento, lasciando tutti meravigliati.

S. Teresa Benedetta della Croce, la carmelitana crocifissa per l'Amore

O Signore, dammi tutto ciò che mi conduce a te.
O Signore, prendi tutto ciò che mi distoglie da te.
O Signore, strappa anche me da me e dammi tutto a te.

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)

 Oggi il Carmelo e la Chiesa universale ricordano S. Teresa Benedetta della Croce, carmelitana scalza.  La sua è la storia di un bellissimo cammino spirituale dalla fede ebraica alla fede in Cristo, complice il libro della Vita di Teresa d'Avila in cui Edith Stein, giovane filosofa husserliana, trova la Verità cercata per tutta la vita. Entrata nel 1933 nel Carmelo di Colonia, vive con grande umiltà la nuova vita, nella clausura. Il nazismo imperversa e ormai prende di mira tutti gli ebrei e, dopo la protesta dei vescovi olandesi, anche quelli convertiti al cattolicesimo. Così Teresa Benedetta della Croce, trasferitasi per volontà della Priora nel Carmelo di Echt, è arrestata dalle SS il 2 agosto 1942. Inizia un lungo viaggio verso la morte. Partita con un convoglio dal campo rifugiati di Westerbork,  Sr. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), con altri ebrei deportati dall'Olanda tra cui la sorella Rosa Stein, arriva ad Auschwitz ed fu probabilmente tra le prime persone ad essere condotte nella camera a gas e poi bruciata nel forno crematorio.

I sopravvissuti allo sterminio, che furono compagni di viaggio o passarono in quei giorni nei campi di Amersfoort (prima tappa) e Westerbork, testimoniarono la serenità e la forza che irradiava Teresa Benedetta "Tutte le persone che l'avvicinavano la consideravano un angelo e cercavano di parlare con lei per ricevere un incoraggiamento alla loro fede e trovare forza nel suo esempio". E ancora: "si distingueva dalle altre religiose del campo per il suo silenzio...non pensava alla propria sofferenza, perché era troppo calma, ma a quella degli altri". 

Solo nel 1947 le carmelitane scalze del monastero olandese di Echt si rassegnarono all'idea che suor Teresa Benedetta non sarebbe più tornata, perché vittima della crudeltà nazista. Avevano atteso invano la notizia del suo ritrovamento. Alla fine scrissero una comunicazione per tutto l'Ordine: "Non la cerchiamo più sulla terra, ma presso Dio che ha gradito il suo sacrificio e ne ha accordato il frutto al popolo per il quale ella pregò, soffrì e morì". La comunicazione ufficiale della morte di Edith Stein giunta al monastero di Echt fu lapidaria: N. 44074, Edith Theresia Hedwig Stein nata il 12 ottobre 1891 a Breslavia, residente in Echt, deceduta il 9 agosto 1942.

Che cosa ci insegna Edith Stein? Ecco un piccolo contributo per scoprirlo scarica qui

1 gennaio. Maria, S. Madre di Dio

Oggi celebriamo Maria, Madre di Dio.

Lo facciamo con uno breve scritto di Edith Stein, filosofa divenuta carmelitana scalza con il nome di Teresa Benedetta della Croce.

«Non importa se una donna vive da madre in casa sua, se occupa incarichi nella vita pubblica, o se si nasconde dietro le mura di un chiostro, deve essere in ogni luogo serva del Signore, come la Madre di Dio le ha dato l'esempio. Fanciulla nel sacro recinto del Tempio, poi durante la sua vita nascosta a Betlemme e Nazaret, infine alla testa degli Apostoli e delle prime comunità cristiane dopo la morte del Figlio, se ogni donna fosse una replica della Madre di Dio , ogni donna una sponsa Christi, ogni donna un'apostola del cuore divino, allora ciascuna realizzerebbe la sua vocazione di donna, la vocazione di donna, qualunque siano le sue condizioni di vita, e qualunque sia la sua attività esteriore».

in "Edith Stein, la donna, corsi e conferenze", 


Capodanno 1922, il battesimo di una giovane ebrea


Dopo aver trascorso una notte intera a leggere "Il libro della vita" di Teresa d'Avila, Edith Stein, giovane filosofa ebrea, decise di comprare un catechismo e un messalino: li studiò a fondo e dopo qualche giorno si recò in una chiesa cattolica per partecipare alla prima Santa Messa della sua vita. "Niente mi rimase oscuro. Compresi anche la più piccola cerimonia. Al termine raggiunsi il prete in sacrestia e dopo un breve colloquio gli chiesi il Battesimo. Mi guardò con molto stupore e mi rispose che era necessaria per l’ammissione in seno alla Chiesa una seria preparazione. Per tutta risposta riuscii a balbettare: La prego, reverendo Padre, mi interroghi...".
Dopo un approfondito esame, il prete meravigliato per tanta preparazione, fissò il Battesimo per il capodanno del 1922 e proprio il 1 gennaio 1922  Edith aggiunse al suo nome quello di "Teresa".
Nell’omelia per la sua beatificazione, Giovanni Paolo II, affermava: “Ricevere il battesimo non significò in alcun modo per Edith Stein rompere con il mondo ebraico. Al contrario ella afferma: "Quando ero ragazza di quattordici anni smisi di praticare la religione ebraica e per prima cosa, dopo il mio ritorno a Dio, mi sono sentita ebrea”.
Il Battesimo segnò un iniziale orientamento al Carmelo, ma nello stesso tempo determinò una dolorosa lacerazione con la madre, che non riusciva a capire perché la figlia non fosse ritornata al Dio dei suoi padri. Con il suo nuovo nome e stato, suor Teresa Benedetta della Croce, vent'anni dopo sarebbe stata arrestata nel Carmelo di Echt  e poi uccisa, nel campo di concentramento di Auschwitz.

Esplora la tua anima davanti a Lui

L'uomo non esplora
mai integralmente
il suo intimo.
E' un segreto di Dio,
un segreto che 
unicamente Lui
può rivelare
nella misura che vuole...
... rimani perciò...  in raccoglimento
per tutto il tempo di cui ha bisogno
per trovare pace e quiete:
non sarai la sola
a esserne avvantaggiata,
perché ne beneficeranno
anche il tuo lavoro
e coloro con cui hai a che fare"

(Edith Stein_Teresa Benedetta della Croce)

9 agosto 1942, Edith uccisa ad Auschwitz

In un biglietto inviato dal campo di concentramento Edith Stein scrisse: "Sono contenta di tutto. Una "Scientia Crucis" la si può acquistare solo se la croce la si sente pesare in tutta la sua gravità. Di questo sono stata convinta fin dal primo momento e ho detto di cuore: "Ave Crux, spes unica". Morì probabilmente poche ore dopo il suo arrivo, nella camera a gas e poi gettata nel forno crematorio. Di lei non fu trovano nulla.

QUESTO FU IL SUO TESTAMENTO SPIRITUALE Fin d'ora accetto con gioia la morte che Dio mi ha riservato in perfetta sottomissione alla sua santissima volontà. Chiedo al Signore che voglia accettare la mia vita e la mia morte per il suo onore e la sua esaltazione, per tutte le intenzioni dei santissimi cuori di Gesù e Maria e della santa chiesa, soprattutto per la conservazione, la santificazione ed il perfezionamento dell'Ordine del Carmelo, particolarmente dei monasteri di Colonia e di Echt, come espiazione per l'incredulità del popolo ebraico, affinché il Signore sia accolto dai suoi e il suo regno venga nella gloria, per la salvezza della Germania e per la pace del mondo; infine per i miei parenti, vivi e defunti, e per tutti coloro che Dio mi ha dato: perché nessuno di loro si perda.





Preghiera a Santa Teresa Benedetta della Croce
O Santa Teresa Benedetta della Croce, che facesti della tua sete di verità
una preghiera continua intuendo che chi cerca la verità cerca Dio, ottienici di cercare sempre la Verità.
Tu che incontrasti la Verità nella Croce di Cristo fa' che siamo illuminati anche noi dalla luce
che si sprigiona dal mistero della Croce.
Facci il dono di saper abbracciare la Croce come l'hai abbracciata tu.
Tu che scopristi la Verità che cercavi leggendo la semplice vita di Santa Teresina,
ottienici di scoprire nella semplicità quotidiana la grandezza della presenza di Dio.
Tu che ti donasti pienamente all’Amore  che hai incontrato, fa’ che tanti giovani
possano donarsi al Signore che chiama senza la paura di perdere,  ma con la gioia di dare.
Tu che nel campo della morte ti prodigasti  con dolcezza e premura verso il tuo popolo
infondendo conforto e coraggio,  ottienici in tutte le occasioni di vivere la carità verso il prossimo.
Tu che nell’ora della morte, prima di entrare nella camera a gas, facesti tua la preghiera di Gesù:
"Se non può passare questo calice, sia fatta la tua Volontà", ottienici di poter chinare il capo serenamente
negli ultimi momenti della nostra vita, abbandonati all'Amore di Dio che è fedele sempre.

Santa Teresa Benedetta della Croce, prega per noi!





Teresa Benedetta sui passi di Teresa- 9


O Signore, dammi tutto ciò che mi conduce a te.
O Signore, prendi tutto ciò che mi distoglie da te.
O Signore, strappa anche me da me e dammi tutto a te.

Teresa Benedetta della Croce 

Teresa Benedetta sui passi di Teresa - 8

Essere figli di Dio significa camminare dando la mano a Dio, fare la volontà di Dio e non la propria, riportare nelle sue mani ogni preoccupazione e speranza, non affannarsi più per sé e per il proprio futuro. Questa è la base della libertà e della gioia del figlio di Dio. Il «sia fatta la tua volontà», in tutta la sua estensione, deve essere il criterio della vita cristiana. Esso deve scandire la giornata dal mattino alla sera, il corso dell’anno e tutta la vita.
Teresa Benedetta della Croce

Teresa Benedetta sui passi di Teresa - 7

Rientrare in sé significa avvicinarsi gradualmente a Dio. Essendo spirito e immagine dello Spirito Santo, l’anima ha conoscenza non soltanto del mondo esterno, ma anche di se stessa: essa è consapevole della sua vita spirituale e può riflettere su se stessa, anche senza entrare in sé per la porta della preghiera
Teresa Benedetta della Croce

Teresa Benedetta sui passi di Teresa - 6

Essere tutti di Dio, donarsi a Lui, al suo servizio, per amore, è questa la vocazione, non solo di alcuni eletti, ma di ogni cristiano; o consacrato o non consacrato, o uomo o donna…Ognuno è chiamato alla sequela di Cristo. E più ciascuno avanza su questa via, più diventerà simile a Cristo, e poiché Cristo personifica l’ideale della perfezione umana libera da ogni difetto e unilateralità, ricca dei tratti caratteristici sia maschili che femminili, libera da ogni limitazione terrena, i suoi seguaci fedeli vengono sempre più elevati al di sopra dei confini della natura. Per questo vediamo in uomini santi una bontà e una tenerezza femminile, una cura veramente materna per le anime loro affidate; e in donne sante un’audacia, una prontezza e decisione veramente maschili.
Così la sequela di Cristo porta a sviluppare in pieno l’originaria vocazione umana: essere vera immagine di Dio; immagine del Signore del creato, conservando, proteggendo e incrementando ogni creatura che si trova nel proprio ambito; immagine del Padre, generando ed educando – per paternità e maternità spirituale – figli per il regno di Dio. L’elevazione al di sopra dei limiti della natura, che è l’opera più eccelsa della grazia, non può certo venir raggiunta con una lotta individuale contro la natura o con la negazione dei suoi confini, ma solo mediante l’umile soggezione al nuovo ordine donato da Dio.
(Edith Stein, Vocazione dell’uomo e della donna secondo l’ordine della natura e della grazia)

Teresa Benedetta sui passi di Teresa - 5

Una volta che radichi la tua preghiera personale nella messa e nella preghiera delle Ore, una volta che infondi il tuo lavoro quotidiano con loro due, noterai che il tuo lavoro sta acquistando uno spirito di servizio di Dio (opus Dei). Per estensione orienti il tuo lavoro verso la lode di Dio nella Messa e nelle Ore, il tuo lavoro diventa "liturgia" le cui radici significano , dopo tutto, "lavoro per il popolo.
s. Teresa Benedetta della Croce

Teresa Benedetta sui passi di Teresa - 4

Una donna di fede è anche una donna impegnata nel mondo. Come la nostra santa Madre viaggiò per fondare i nuovi monasteri, così, prima di entrare nel monastero di Colonia, Edith Stein tiene conferenze sui Problemi dell'educazione della donna (dal 1928 al 1932), espressione del suo impegno nel Movimento scolastico cattolico e al Movimento femminile cattolico. Alla donna sono dedicate anche alcune lezioni tenute nell'Istituto di Pedagogia Scientifica, uno dei suoi ultimi impegni come insegnante. Conferenze e lezioni sono raccolte nel volume "La donna", edizioni OCD.
Non aspettiamoci da Edith Stein rivendicazioni infuocate, non è nel suo stile. La parità è nei diritti ma la differenza sostanziale tra uomo e donna determina i compiti a cui sono destinati. Non esistono professioni maschili o femminili, ma professioni in cui la donna può fare meglio dell’uomo e viceversa.

Edith Stein insiste sulla necessità di un’adeguata educazione delle ragazze a livello scientifico e a livello spirituale, convinta della necessità di un rinnovamento del maschile, contemporaneo alla presa di coscienza delle donne. Le sue conferenze, desinate soprattutto alle educatrici sono un piccolo programma di formazione per le generazioni che seguiranno.


L'arresto di Edith e Rosa

2 agosto 1942 le SS irrompono nel monastero di Echt (foto a sinistra). Edith Stein  che era in cappella con la comunità claustrale è "invitata" a lasciare immediatamente il monestare insieme con la sorella Rosa.
Le Stein (a destra qualche tempo prima dell'arresto) sono deportate nel campo di concentramento di Ammersfort, poi in quello di Westerbork e infine  il 7 agosto è trasferita in quello di Auschwitz.

L'Importanza della Domenica per Edith Stein


"La domenica dovrebbe essere una porta spalancata per far entrare la vita eterna nel quotidiano e trasmettere le forze per il lavoro di tutta la settimana"

Teresa Benedetta sui passi di Teresa - 3

(…) colui che non tiene salde in mano le redini di tutto se stesso, non è affatto all’altezza di determinarsi in modo realmente libero: anzi, si lascerà sempre influenzare. L’uomo è chiamato a vivere nel suo intimo, prendendo in mano la regìa di tutto se stesso, per quanto è possibile operando da questo punto. Soltanto prendendo le mosse da qui è attuabile poi l’esatto confronto col mondo: soltanto movendo da qui l’uomo può trovare nel mondo il posto assegnatogli.
Edith Stein

Teresa Benedetta sui passi di Teresa - 2


Anche Teresa Benedetta della Croce contempla il mistero della Passione di Cristo, e come la santa Madre si sofferma sull'orazione di Gesù nell'Orto. ecco che cosa scrive:

"Ogni anima umana è un tempio di Dio: Questo ci apre una prospettiva vasta e veramente nuova. La vita di preghiera di Gesù è la chiave per capire la preghiera della Chiesa. Vediamo che Cristo ha partecipato al servizio divino, alla liturgia del suo popolo...; ha portato la liturgia dell'antica alleanza a compiersi in quella della nuova alleanza.  Tuttavia, Gesù non ha semplicemente preso parte al servizio divino pubblico prescritto dalla Legge. 
I vangeli fanno accenni più numerosi ancora alla sua preghiera solitaria nel silenzio della notte, sulle vette selvagge dei monti, nei luoghi deserti. Quaranta giorni e quaranta notti di preghiera hanno preceduto la vita pubblica di Gesù (Mt 4, 1-2). Si è ritirato nella solitudine della montagna per pregare, prima di scegliere i suoi dodici apostoli e di mandarli per la missione. 
Nell'ora del monte degli Ulivi, si è preparato ad andare fino al Golgota. Il grido che ha rivolto al Padre nell'ora più penosa della sua vita ci è svelato da alcune brevi parole che brillano come stelle anche nelle nostre ore sul monte degli Ulivi. «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42). Sono come un lampo che illumina per noi, in un istante, la vita più intima dell'anima di Gesù, il mistero insondabile del suo essere uomo-Dio e del suo dialogo col Padre. Questo dialogo è durato certamente per tutta la sua vita, senza mai interrompersi". 
Santa Teresa Benedetta della Croce 

Teresa Benedetta sui passi di Teresa

  COME ORGANIZZARE LA PROPRIA GIORNATA



..Fin dal primo mattino, al risveglio, ci vorremmo precipitare verso i compiti che ci molestano, le opere che ci sollecitano, di cui la preoccupazione ci ha sicuramente inseguite, forse fino a turbare il riposo notturno.
...È il momento di riprenderci, di dire a noi stesse: "Attenzione, niente di tutto questo deve toccarmi". La prima ora della mia giornata appartiene al Signore. Il compito che Egli mi indicherà, io lo farò, ma è Lui che me ne darà la forza. È così che "andrò verso l'altare di Dio". Non si tratta qui di me, né delle mie capacità limitate, ma del Sacrificio per eccellenza, del mistero della Redenzione. Sono invitata a parteciparvi, a lasciarmici purificare e rallegrare; a lasciarmi prendere con tutto quello che posso dare, offerta per soffrire, insieme alla Vittima pura, sull'altare.
Quando il Signore verrà verso di me, nella santa comunione, come santa Teresa Gli domanderò: "Signore dimmi, cosa vuoi da me?", poi andrò verso quello che Egli mi rivelerà in un dialogo silenzioso.
Recandomi al lavoro dopo questo banchetto mattutino, porterò un'anima tranquilla, vuota di ciò che poteva opprimerla e turbarla, piena di santa gioia, di forza e di ardore. La mia anima sarà cresciuta e fortificata perché, uscita da se stessa, sarà penetrata nella vita divina; il Signore vi avrà acceso la fiamma della carità che, bruciando dolcemente, la spingerà a comunicare agli altri quel fuoco d'amore...
L'anima vedrà dinanzi a sé distintamente illuminato un tratto della strada da percorrere. Il suo sguardo non arriverà troppo lontano, ma via via che avanzerà nel cammino, nuovi orizzonti si riveleranno e le loro vie d'accesso le verranno aperte in tempo utile.
Resta da mettersi all'opera e lavorare forse per quattro o cinque ore di seguito, sia per insegnare o per andare all'ufficio. Queste ore si consumeranno ben prima che possiamo adempiere ai doveri che ci riguardano...la stanchezza personale, le interruzioni impreviste, la turbolenza dei bambini, la cattiva volontà dei colleghi...che so! ogni sorta di fattori saranno intervenuti...
A mezzogiorno eccomi dunque, sfinita, la testa a pezzi, rientrare a casa per trovarvi sicuramente qualche preoccupazione supplementare. Ahimè, che ne è stato della freschezza mattutina dell'anima? Sarò tentata di buttarmi a testa bassa contro l'ostacolo, di mettermi in collera, gli spunti di impazienza, di scontento, di rimorso mi divoreranno il cuore. E pensando a tutto quello che mi resta da fare, esiterò a prendermi un po' di riposo, pensando piuttosto a rimettermi subito in cammino.
Ma qui ancora, anche per un solo istante, bisogna ritrovare la pace. Ognuna deve conoscere abbastanza se stessa per sapere con quali mezzi ristabilire la calma. La soluzione migliore sarebbe una breve sosta presso il Tabernacolo, per deporre le nostre preoccupazioni ai piedi del Maestro. Se non è possibile, cerchiamo di riprendere fiato in camera nostra e forse, quando il bisogno se ne fa sentire, di riposarci fisicamente.
E se abbiamo doveri che ci vietano questa pausa, se le circostanze materiali impediscono una nostra visita in chiesa o il nostro ritorno a casa? Niente dovrà allora distoglierci dal chiuderci dentro di noi, isolarci dai rumori e fuggircene verso il Signore.
Egli è sempre presente e in un attimo può restaurare le nostre forze. Così il resto della giornata si svolgerà forse nella stanchezza e nell'afflizione, ma nella pace. Venuta la sera, se il nostro sguardo interiore scopre molte lacune, rivelandoci tutto ciò che vi è stato mancato, se la vergogna e il pentimento ci salgono al cuore, prendiamoci come siamo, con quello che non abbiamo potuto portare a compimento, poi rimettiamoci alle mani di Dio e abbandoniamoGli tutto. In quanto al nuovo giorno che ci attende domani, lo affronteremo come una vita nuova, in cui tutto ricomincia.

Con Edith Stein sui passi di Teresa

Da oggi seguiamo i passi di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, Breslavia, Polonia, 12 ottobre 1891 - Auschwitz, Polonia, 9 agosto 1942) vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martire,  nata ed educata nella religione ebraica. Dopo avere per alcuni anni dedicato gran parte del proprio tempo alla ricerca di un equilibrio interiore e della verità, immergendosi fra l'altro nello studio e nell'insegnamento della filosofia, legge il Libro della Vita di Teresa d'Avila e sente di aver trovato la propria via. Molto diversa da quella che aveva immaginato. dirà in seguito, infatti:

"Ciò che non era nei miei piani era nei piani di Dio"

Così Edith sceglie la via cristiana: il Battesimo e un lungo discernimento che la porterà al Carmelo di Colonia, nel 1933. La sua vita finisce a 51 anni, il 9 agosto 1942, tragicamente, ad Auschwitz vicino a Cracovia, dove fu uccisa in una camera a gas.

Che cosa può avere Edith Stein in comune con ogni donna di oggi? Molti aspetti, se impariamo a conoscerla, negli anni trascorsi prima della radicale scelta della clausura. Proprio i quarantadue anni di vita da lei trascorsi nel mondo offrono uno spunto di riflessione per ogni donna, direi per ogni persona. La vita di Edith Stein, infatti, può farci comprendere che la strada della santità non è impercorribile e che scoprire come realizzare se stessi (che non è altro che rispondere alla propria vocazione) è l’unica strada che ci fa sentire al posto giusto e ci dona la gioia di vivere.

Per conoscerla meglio puoi ordinare alcuni libri dal catalogo www.edizioniocd.it:


Attenta e pronta a rispondere a Dio

Come sottolinea p. Adrian Attard, ocd ("Devozione e riflessione mariale nel secolo XXI Carmelitani Scalzi" in op. cit.) Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein ebbe con la Madre di Dio un rapporto "influenzato dalla sensibilità ebraica, dalle sue profonde riflessioni di antropologia e femminismo, e dalla spiritualità carmelitana. nel ibro sulla donna Edith Stein riconosce nel fiat di Maria tutto il suo essere profondo che è prontezza assoluta al servizio del Signore, escludente ogni altro legame."
Che cosa insegna alla nostra vita questa prontezza?

Ricordando Edith Stein

Il 2 agosto del 1942 nel Carmelo di Echt dov'era rifugiata Suor Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein),  dopo aver lasciato il monastero di Colonia, fa irruzione la Gestapo.
Suor Teresa Benedetta è nella cappella, assieme alla altre monache carmelitane. Gli agenti le intimano di presentarsi in parlatorio entro 5 minuti e poi di seguirli, assieme a sua sorella Rosa. Inutili i tentativi della Priora di evitare l'arresto. Uscendo, Suor Teresa Benedetta  prende per mano la sorella e le dice: " Vieni, andiamo per il nostro popolo ".
Assieme a molti altri ebrei convertiti al cristianesimo le due donne sono condotte prima  al campo di raccolta di Westerbork e poi ad Auschwitz. La denuncia  dei vescovi cattolici dei Paesi Bassi contro i pogrom e le deportazioni degli ebrei aveva ottenuto un effetto boomerang.