Visualizzazione post con etichetta Anastasio Ballestrero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Anastasio Ballestrero. Mostra tutti i post

Chiamati al Carmelo



Se qualcosa ha dato alla mia vita senso e felicità è aver creduto al Signore e avergli detto di sì a occhi chiusi e averlo seguito come un discepolo che non sa dove va ma che ha la mano nella mano di Qualcuno che lo sa anche per lui.

“Il Carmelo è stato ed è la casa del mio cuore e la patria dell’anima dell’anima mia. La mia vita ha trovato nel Carmelo tutto. Tutte le energie, tutte le grazie: il mio cuore si è saziato, la mia anima non è mai stata randagia, le difficoltà della vita hanno trovato in casa sempre la soluzione e oggi che sono alla fine dei miei giorni ringrazio Dio di questo dono, ringrazio la Madonna di questa grazia e ti auguro che possa essere vero per te come lo è stato per me. La fedeltà al Carmelo è il viatico della vita”.
Il Signore chiama tutti, ma chiama me.

Chiama altri insieme a me, ma l’impegno è personale

 (p. Anastasio Ballestrero, ocd)

P. Ballestrero verso gli altari

Lo scorso 4 febbraio i vescovi piemontesi al termine della loro sessione di lavori hanno annunciato  «Con gioia, in modo plebiscitario, l’avvio dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione-canonizzazione del card. Anastasio Ballestrero e di Sr. Maria Carola del Cottolengo».

Vogliamo ricordare così la figura di questo carmelitano che seppe essere uomo di orazione anche quando fu chiamato a "governare" i vescovi e due diocesi.

Anastasio Ballestrero del SS. Rosario, carmelitano scalzo morto il 21 giugno del 1998, è stato un uomo che ha saputo affidarsi a Dio, percorrere la strada da Lui tracciata, senza mai titubanze, fedele in ogni circostanza alla propria vocazione al Carmelo, anche quando –per obbedienza alla Chiesa- lasciò la vita della comunità carmelitana per diventare presidente della Conferenza Episcopale Italiana (qualcuno lo vide piangere, all’annuncio della sua nomina, ma il suo amore e la sua fedeltà alla Chiesa, tipicamente carmelitani, gli fecero accettare l’incarico senza indugio).
Chi era padre Anastasio

Cercatori di Dio

Se vogliamo che la nostra natura diventi intrisa di Dio, permeata da Dio, sostanziata da Dio, pervasa da Dio, presa da Dio, dobbiamo essere umili... La ragione per cui l'uomo diventa muto con Dio è perché è superbo. La ragione per cui l'uomo non trova Dio è perché è superbo. La ragione per cui l'uomo si inaridisce è perché è superbo. La ragione per cui l'uomo non scopre il Signore e non lo vede è perché è superbo. La superbia è una specie di impermeabilità misteriosa alla presenza di Dio, è una specie di rifiuto alla comunione con Dio.                                P. Anastasio Ballestrero del SS. Rosario, OCD

San Giuseppe accanto alla Vergine nelle preghiere Eucarisitche

"La grandezza di San Giuseppe, al pari di quella di Maria, 
risalta ancor più perché la sua missione si è svolta nell'umiltà 
e nel nascondimento della casa di Nazaret. 
Del resto, Dio stesso, nella Persona del suo Figlio incarnato, 
ha scelto questa via e questo stile - l'umiltà e il nascondimento - 
nella sua esistenza terrena".

(Benedetto XVI, Angelus 19 marzo 2006)



Novità nel Messale Romano. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha disposto con un decreto che nelle Preghiere eucaristiche si faccia si faccia menzione, dopo la Beata Vergine Maria,  di San Giuseppe, suo Sposo.

Il testo del decreto :
Mediante la cura paterna di Gesù, San Giuseppe di Nazareth, posto a capo della Famiglia del Signore, adempì copiosamente la missione ricevuta dalla grazia nell’economia della salvezza e, aderendo pienamente agli inizi dei misteri dell’umana salvezza, è divenuto modello esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perché gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo. Per mezzo di esse quel Giusto, che si è preso amorevole cura della Madre di Dio e si è dedicato con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, è divenuto il custode dei più preziosi tesori di Dio Padre ed è stato incessantemente venerato nei secoli dal popolo di Dio quale sostegno di quel corpo mistico che è la Chiesa.
Nella Chiesa cattolica i fedeli hanno sempre manifestato ininterrotta devozione per San Giuseppe e ne hanno onorato solennemente e costantemente la memoria di Sposo castissimo della Madre di Dio e Patrono celeste di tutta la Chiesa, al punto che già il Beato Giovanni XXIII, durante il Sacrosanto Concilio Ecumenico Vaticano II, decretò che ne fosse aggiunto il nome nell’antichissimo Canone Romano. Il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha voluto accogliere e benevolmente approvare i devotissimi auspici giunti per iscritto da molteplici luoghi, che ora il Sommo Pontefice Francesco ha confermato, considerando la pienezza della comunione dei Santi che, un tempo pellegrini insieme a noi nel mondo, ci conducono a Cristo e a lui ci uniscono.
Pertanto, tenuto conto di ciò, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in virtù delle facoltà concesse dal Sommo Pontefice Francesco, di buon grado decreta che il nome di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, sia d’ora in avanti aggiunto nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV della terza edizione tipica del Messale Romano, apposto dopo il nome della Beata Vergine Maria come segue: nella Preghiera eucaristica II: « ut cum beáta Dei Genetríce Vírgine María, beáto Ioseph, eius Sponso, beátis Apóstolis »; nella Preghiera eucaristica III: « cum beatíssima Vírgine, Dei Genetríce, María, cum beáto Ioseph, eius Sponso, cum beátis Apóstolis »; nella Preghiera eucaristica IV: « cum beáta Vírgine, Dei Genetríce, María, cum beáto Ioseph, eius Sponso, cum Apóstolis ».
Quanto ai testi redatti in lingua latina, si utilizzino le formule che da ora sono dichiarate tipiche. La Congregazione stessa si occuperà in seguito di provvedere alle traduzioni nelle lingue occidentali di maggior diffusione; quelle da redigere nelle altre lingue dovranno essere preparate, a norma del diritto, dalla relativa Conferenza dei Vescovi e confermate dalla Sede Apostolica tramite questo Dicastero.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 1 maggio 2013, S. Giuseppe artigiano.
Antonio Card. Cañizares Llovera
Prefetto
 + Arthur Roche
Arcivescovo Segretario


SAN GIUSEPPE NEL CARMELO TERESIANO



    
     Il recente Decreto si inserisce un una fase molto particolare del Carmelo Teresiano. Di recente l'OCD ha proposto ai secolari di aggiornare l'articolo 31 delle Costituzioni, dando maggior risalto alla figura del Santo. La formula proposta è la seguente: "Per il Carmelitano secolare l’amore alla Regina e Madre del Carmelo è inseparabile dalla devozione al suo sposo San Giuseppe, che il divino disegno associò al mistero dell’Incarnazione di suo Figlio Gesù Cristo. Sull’esempio di S. Teresa  il secolare trova in S. Giuseppe un modello per una vita in adorazione e comunione con Gesù uomo, un maestro di preghiera, esempio di disponibilità alla volontà di Dio e di cura della famiglia. In comunione con la Chiesa e con la tradizione dell’Ordine, di cui egli è Padre e Signore, il secolare trova in San Giuseppe un protettore incomparabile a cui affidare le speranze, le fatiche e i lavori di ogni giorno".


Il cardinale Anastasio Ballestrero ocd disse che  "Da San Giuseppe dobbiamo imparare soprattutto a convertirci, cioè a diventare sempre di più dei poveri di Dio, creature semplici, piccoli figli del padre, con una certezza in cuore che si chiama fede, con una libertà dell’anima che è la speranza filiale. Quella fede e quella speranza che furono la sostanza più profonda dell’amore e del servizio del giusto Giuseppe".

Voci carmelitane su San Giuseppe

Dal "libro della Vita" di Santa Teresa d'Avila:
"Presi per avvocato e patrono il glorioso San Giuseppe, raccomandandomi molto a lui. E' cosa che riempie di stupore pensare alle straordinarie grazie elargitemi da Dio e ai pericoli da cui mi ha liberato, sia materiali sia spirituali, per l'intercessione di questo santo benedetto. Mentre ad altri santi sembra che il Signore abbia concesso di soccorrerci in una singola necessità, ho sperimentato che il glorioso San Giuseppe ci soccorre in tutte. Pertanto, il Signore vuol farci capire che allo stesso modo in cui fu a lui soggetto in terra- dove San Giuseppe, che gli faceva le veci di padre, avendone la custodia, poteva dargli ordini- anche in cielo fa quanto gli chiede".
"Dovrebbero amarlo specialmente le persone che attendono all'orazione, giacché non so come si possa pensare alla Regina degli angeli nel tempo in cui tanto soffrì con Gesù Bambino, senza ringraziare San Giuseppe per essere stato loro di grande aiuto. Chi non dovesse trovare un maestro che gli insegni l'orazione, prenda questo glorioso santo per guida e non sbaglierà nel cammino".

In occasione di una festa in monastero, estraendo a sorte dei bigliettini (definiti “testamento”) a S. Teresina toccò il "Testamento di San Giuseppe":
"Figlia mia, le lascio le fiamme divine che il Santo Bambino accendeva con la sua bellezza nel mio cuore, che divenne così un braciere, una fornace del più tenero e puro amore. Voi ne parteciperete tanto più quanto più vi distaccherete da ogni affezione alle cose create. Se il vostro cuore è interamente liberato e purificato servirà da letto al Santo Bambino, che vi prenderà un beato riposo"!
Da un componimento scolastico di Santa Teresina:
San Giuseppe! Chi oserà proclamare le sue lodi? Chi potrà riferire la sua vita e i suoi meriti? Il vangelo parlando di San Giuseppe dice una sola cosa: era un uomo giusto e timorato di Dio. Gesù ha voluto gettare un velo misterioso sulla vita di colui che chiamava padre, affinché le azioni di San Giuseppe fossero per lui solo. Ma attraverso questo velo Gesù ci permette ancora di distinguere qualche tratto della grandezza d'animo di San Giuseppe. San Giuseppe ha sempre corrisposto alle grazie divine né mai ha trovato troppo duro fare la volontà di Dio. Quale esempio di fede ci dà San Giuseppe. Appena l'Angelo gli ha detto di fuggire con Gesù e Maria, si alza e parte. La sua vita è piena di simili azioni, obbediente sempre al beneplacito di Dio".


Dal "Canto al Santo Padre Giuseppe"  di Santa Teresa Benedetta della Croce:
"Con la Madre di tutte le Madri. Egli custodisce il Bambino Gesù. Tutti i bambini delle madri fedeli perciò da lui sono protetti. San Giuseppe, una ricca benedizione dona alle nostre piccole madri".