Nel monastero dei SS.
Teresa e Giuseppe delle Carmelitane Scalze a Napoli (Ponti Rossi) , dove ha
sede la nostra fraternità è stata
celebrata domenica 15 luglio, dal Vicario Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, p. Emilio
Martinez, la Solennità della B. Vergine del Carmelo, Madre e protettrice di noi
carmelitani che festeggiamo il 16 luglio.
Nella Chiesa del monastero,
il Vicario generale, creando un’atmosfera di grande condivisione con tutti i
fedeli , ha
ripercorso l’origine del nostro Ordine e del culto mariano che lo contraddistingue, ricordando che un gruppo di soldati che volevano riconquistare la Palestina e sottrarla alla religione
dell’Islam, dopo lunghe e sanguinose battaglie che non avevano ottenuto nulla,
si ritirarono su un monte (il Monte Carmelo), “sempre più
convinti che le strade di Dio non si costruiscono con la violenza, le
inimicizie. Scelsero come rifugio un monte di sapore biblico e di grande
bellezza. Qui quegli uomini costruirono dei romitori e in mezzo una chiesetta,
ancor oggi visibile, dove pregavano Maria e a lei si ispiravano, donna del
silenzio e della orazione. A questo Carmelo 450 anni fa s’ispirò la riforma di
Santa Teresa di Gesù che ad Avila fondò il monastero di san Giuseppe in cui
applicò un nuovo modo di vita che metteva al centro Maria e l’orazione”.
Noi vogliamo seguire i suoi passi – ha detto p. Emilio - Maria è per noi un dono del Signore, un dono che Gesù proprio nel
momento più drammatico, dopo aver donato sangue e acqua, segni dei sacramenti
della salvezza, e in quell’ultimo suo soffio, lo Spirito, Gesù ha un dono per
noi: sua madre.
Per noi carmelitani questo dono si traduce non solo nel
rivolgerci a Maria per ottenere la sua vicinanza, la sua protezione; ma soprattutto per pregare con Lei e come Lei. Maria è un elemento fondante della
fede e della sequela: Gesù vuol farci capire che senza Maria non si può seguire
Gesù.
La nostra vicinanza alla Madre di Dio è anche visibile e
tangibile in questo pezzo di stoffa che indossiamo: lo Scapolare, segno del
desiderio di Dio di salvare tutti. Conoscete il privilegio sabatino per cui chi lo indossa sarà accompagnato da
Maria nel duro percorso dalla vita alla morte e la sua anima sarà salva in
sabato successivo alla sua morte. Certamente non basta indossare lo scapolare:
dobbiamo imitare Maria.
E chi era Maria? Una donna del suo tempo, molto
semplice, ma scelta dal Signore per la sua capacità di ascolto, di fede, di
obbedienza. Come la definì la cugina Elisabetta “Colei che ha creduto”. E così in lei si è
incarnata la vita e la salvezza: Gesù.
Riferendosi alla prima
lettura della Messa per la B. Vergine del Monte Carmelo (1Re 18,42-45), il
Vicario Generale ha aggiunto: “Per noi
carmelitani, Maria è quella ‘nuvoletta che sale dal mare’. Sembrava insignificante, non portare nulla e
invece a portato tempesta, ‘una pioggia che cadde a dirotto’ che ridonò vita
alla terra. Anche noi dobbiamo accogliere questa pioggia perché la salvezza sia
riversata nei nostri cuori aperti.
Accogliamola, seguiamola, viviamo come Maria. È lei che
c’insegna la strada come fece con i servi del banchetto di Cana. Quando abbiamo
un dolore, una preoccupazione, una richiesta rivolgiamoci a Lei e Maria si
rivolgerà a Gesù: ‘Non hanno più vino. Hanno questa preoccupazione” e poi ci
dirà “Fate quello che vi dirà”, cioè ascoltatelo e seguite i suoi suggerimenti
e tutto vi sarà donato.
Intensi sono stati anche i
minuti dopo la S. Comunione, quando p. Emilio è intervenuto per sottolineare
che sono stati tanti i motivi per essere grati il Signore.
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