I primi martiri innocenti della storia


Gli innocenti che rendono testimonianza a Cristo non con le Parole, ma con il sangue, ci ricordano che il martirio è dono gratuito del Signore. 
Le vittime immolate dalla ferocia di Erode appartengono, insieme a santo Stefano e all'evangelista Giovanni, al corteo del re messiniaco e ricordano l'eminente dignità dei bambini nella Chiesa. (Messale Romano)


La Chiesa onora come martiri tutti i fanciulli, vittime ignare del sanguinario re Erode, strappati dalle braccia materne in tenerissima età per scrivere col loro sangue la prima pagina dell'albo d'oro dei martiri cristiani. 
L'episodio è narrato soltanto dall'evangelista Matteo.

Stefano il Protomartire

Per ricordare la figura di S. Stefano, la cui memoria liturgica si celebra il giorno dopo Natale,  proponiamo la catechesi di Benedetto XVI sul Protomartire, che ci aiuta a scoprire che cosa insegna oggi, a noi laici, l'esempio di questo testimone del Vangelo.


Cari fratelli e sorelle,
... oggi vogliamo soffermarci sulla persona di santo Stefano, festeggiato dalla Chiesa il giorno dopo Natale. Santo Stefano è il più rappresentativo di un gruppo di sette compagni. La tradizione vede in questo gruppo il germe del futuro ministero dei ‘diaconi’, anche se bisogna rilevare che questa denominazione è assente nel Libro degli Atti. L’importanza di Stefano risulta in ogni caso dal fatto che Luca, in questo suo importante libro, gli dedica due interi capitoli.
Il racconto lucano parte dalla constatazione di una suddivisione invalsa all’interno della primitiva Chiesa di Gerusalemme: questa era, sì, interamente composta da cristiani di origine ebraica, ma di questi alcuni erano originari della terra d'Israele ed erano detti «ebrei», mentre altri di fede ebraica veterotestamentaria provenivano dalla diaspora di lingua greca ed erano detti «ellenisti». Ecco il problema che si stava profilando: i più bisognosi tra gli ellenisti, specialmente le vedove sprovviste di ogni appoggio sociale, correvano il rischio di essere trascurati nell'assistenza per il sostentamento quotidiano. Per ovviare a questa difficoltà gli Apostoli, riservando a se stessi la preghiera e il ministero della Parola come loro centrale compito decisero di incaricare «sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza» perché espletassero l'incarico dell’assistenza (At 6, 2-4), vale a dire del servizio sociale caritativo. A questo scopo, come scrive Luca, su invito degli Apostoli i discepoli elessero sette uomini. Ne abbiamo anche i nomi. Essi sono: «Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola. Li presentarono agli Apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani» (At 6,5-6).

BUON NATALE!!!!!!!!



Dio è nato in noi. Si è incarnato in noi.
Nell’incarnazione del proprio figlio è diventato
 in maniera indistinguibile una cosa sola con noi. 
La  sua luce brilla nella nostre tenebre. 
La sua bontà irradia nei nostri malumori. 
Il suo amore scorre proprio lì dove ci sentiamo duri e aridi.
Dobbiamo solo tenere aperti, come i pastori,
 gli occhi nel mezzo del sonno della nostra vita,
al fine di riconoscere l’angelo del Signore che ci sta vicino. 
Egli ci darà il lieto annuncio che lo splendore di Dio 
circonda anche la nostra esistenza.
 (A. Grun)


Auguri!

Ora per me, dopo l'Ascolto la Missione

DallASCOLTO alla MISSIONE
Riferimento biblico Lc 1, 39-45 
Siamo chiamati a restare vigili stanotte e a portare con noi (anche soltanto nella preghiera) chi non spera, chi è triste,  chi è ammalato, chi è in conflitto.  E siamo chiamati ad annunciare a queste persone che Gesù è davvero la speranza di ogni uomo! Che davvero egli può dare senso alla nostra vita. C’è una missione da compiere, c’è qualcosa che solo tu puoi testimoniare da stasera. C’è qualcuno che con il tuo esempio, un tuo sorriso, una tua parola solo tu puoi raggiungere. Forse non lo saprai mai, ma stanotte il Signore per qualcuno che vuole davanti la sua grotta ha proprio bisogno di te.

Eccomi Signore


Dalla PAURA al CORAGGIO
Riferimento biblico Lc 1, 26-38

Con la speranza, vogliamo illuminare le nostre paure ed accendere la candela del coraggio.
C’è un progetto di amore per ciascuno di noi: Gesù viene a rivelarcelo. Diciamo con coraggio sì .

Ci aiuti il Signore Ge ad avere il coraggio di fidarci della sua Parola, nellobbedienza alla sua volontà.