Se vuoi conoscermi invoca lo Spirito Santo

Ieri, primo giorno della novena allo Spirito Santo abbiamo pregato con una breve preghiera scritta da una carmelitana scalza della Terra Santa, Maria di Gesù Crocifisso (Spirito Santo ispiramo. AMore di Dio, consumami. Sul retto sentiero guidami. Maria, Madre mia , soccorrimo. Con Gesù benedicimi. Da ogni male, da ogni illusione, da ogni pericolo preservami).Questa invocazioe può essere il nostro quotidiano affidamento allo Spirito Santo.
La Beata Maria di Gesù Crocifisso, che nacque in Galilea nel 1846 e morì a Betlemme il 26 agosto 1878 ebbe una devozione particolare allo Spirito Santo e un grande amore per la Chiesa e il Papa.
A questo proposito, lei stessa raccontò:
Vidi dinanzi a me una colomba, e sopra di essa un calice che traboccava, come se dentro vi si trovasse una sorgente. L'acqua che traboccava si versò sulla colomba e la lavò.
Simultaneamente udii una voce che pro­veniva da questa ammirabile luce. Disse «Se tu vuoi cercarmi, conoscermi e seguir­mi, allora invoca la luce, lo Spirito Santo, che ha illuminato i suoi discepoli e che fino ad oggi illumina tutti coloro che a Lui si rivolgono. Te lo dico in assoluta verità: chiunque invoca lo Spirito Santo, mi cer­cherà e mi troverà. La sua coscienza sarà delicata come i  fiori dei campo; e se è padre o madre di famiglia, la pace sarà nel suo cuore, in que­sto e nell'altro mondo; non morirà nelle tenebre, ma in pace.
Nutro un desiderio ardente e vorrei che tu lo comunicassi: ogni prete che dirà ogni mese la S. Messa dello Spirito Santo l'ono­rerà. E chiunque l'onorerà e prenderà parte a questa Messa sarà onorato dallo Spirito Santo e la luce e la pace dimoreranno nel profondo del suo cuore. Lo Spirito Santo verrà a guarire i malati e a risvegliare colo­ro che dormono.
E come segno di ciò, chiunque avrà cele­brato o partecipato a questa Messa e avrà invocato lo Spirito Santo troverà questa pace nel profondo del suo cuore, prima di lasciare la chiesa. Egli non morirà nelle tenebre».
Allora dissi: «Signore, che cosa può fare una come me? Considera la situazione in cui mi trovo. Nessuno mi crederà».
Egli mi rispose: «Quando sarà il momento, io farò tutto ciò che c'è da fare; tu non sarai più necessaria»
 

Arte e fede a S. Teresa a Chiaia

Domani, sabato 31 maggio ore 11, nella Chiesa di S. Teresa a Chiaia di Napoli (prima chiesa intitolata alla Santa Madre)  incontro di arte e spiritualità con i padri del convento dei carmelitani Scalzi e l'Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi di Chiaia, con un contributo della nostra fraternità.

La Rivista dell'Ocds di San Giuseppe del Brasile

Una bella rivista dalla Provincia di San Josè, dei nostri fratelli secolari.
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Quell'ultima apparizione con l'abito carmelitano

Oggi è l'anniversario della prima apparizione della Madonna a Fatima. Il 13 maggio del 1917 tre bambini portavano al pascolo  un piccolo gregge nella Cova da Iria, una frazione di Fatima,in Portogallo. Si chiamavano Lucia, di 10 anni e Francesco e Giacinta, di 9 e 7 anni (suoi cugini ). Verso mezzogiorno, dopo aver recitato il rosario come facevano abitualmente, si intrattennero a costruire una piccola casa con pietre raccolte sul luogo, dove oggi sorge la Basilica. All´ improvviso videro una grande luce e pensando che si trattasse di un lampo decisero di allontanarsi in tutta fretta. Sopraggiunse, però, un altro lampo che illuminó il luogo e videro sopra un piccolo elce (dove ora si trova la Cappellina delle Apparizioni, che possiamo vedere nella foto) una "Signora più splendente del sole" dalle cui mani pendeva un rosario bianco.
La Signora disse ai tre Pastorelli che era necessario pregare molto e li invitò a tornare alla Cova da Iria per cinque mesi consecutivi, il giorno 13 e a quella stessa ora. I bambini così fecero e nei giorni 13 di giugno, luglio, settembre e ottobre la Signora tornò ad apparire e a parlare con loro alla Cova da Iria. Il 19 agosto l´apparizione ebbe luogo nella località "dos Valinhos" a circa 500 metri da Aljustrel, perché il giorno 13 i bambini furono sequestrati dal sindaco e portati a Villa Nova de Ourém.
Nell´ ultima apparizione, il 13 ottobre, alla presenza di circa 70.000 persone, la Signora disse che era "La Madonna del Rosario" e chiese che venisse costruita in quel luogo una Cappella in suo onore. La tradizione ci dice che aveva l'abito carmelitano. Mentre di due cugini morirono in tenera età, per un'epidemia di febbre spagnola, Lucia divenne monaca di clausura in un monastero carmelitano.  
Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto. A Fatima è stato edificato un santuario, visitato per la prima volta da papa Paolo VI il 13 maggio 1967, e in seguito anche da papa Giovanni Paolo II, pontefice molto legato agli avvenimenti del luogo, dove si recò più di una volta in pellegrinaggio, soprattutto dopo l'attentato subito nel 1981. Papa Benedetto si è occupato del commento teologico del terzo segreto resopubblico nel 2000 e papa Bergoglio ha consacrato il proprio pontificato alla Madonna di Fatima.
Nonostante si parli comunemente di tre segreti in realtà il segreto di Fatima è unico, diviso in tre parti, di cui la prima riguarda la visione dell’inferno, la seconda parte la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato, la terza parte l'invito alla Penitenza e il sacrificio dei martiri della Chiesa. 

Impara le virtù meditando la Passione di Cristo

Oggi la Diocesi di Napoli ricorda un santo della Compagnia di Gesù, Francesco De Geronimo (1642-1716) nato a Grottaglie, ma che ha trascorso molti anni nella nostra città. In realtà si commemora l'11 maggio ma ieri era domenica, giorno del Signore, e quindi lo veneriamo oggi anche da questo blog, con una meditazione che tanto ricorda l'amore di Teresa per la sacra umanità di Cristo. Non dimentichiamo che la s. madre ha avuto confessori gesuiti e quindi forte è stata anche la loro influenza sulla sua formazione. De Gironimo, tuttavia, è nato in un periodo successivo rispetto a quello vissuto dalla nostra madre e maestra di Avila.



Dai «Manoscritti» di san Francesco De Geronimo, sacerdote
(Archivio dei Gesuiti, Grottaglie)

Dobbiamo spesso meditare la passione di Gesù Cristo

La meditazione della Passione muove le anime all'amore delle sante virtù e all'odio dei vizi, perché nella passione tutte le virtù furono praticate da Cristo come Maestro.
Ivi l'umiltà, la massima che sia possibile a un Dio: Umiliò se stesso (Fil 2, 8); or quale uomo superbo, vedendo un Dio tanto umiliato, non si vorrà umiliare, se si mette a considerare le lezioni di umiltà che gli dà Cristo? E perciò Cristo disse: Imparate da me, che sono mansueto ed umile di cuore (Mt 11, 29).
Ivi si vede la pazienza in cose tanto amare e dolorose che eccedono ogni amarezza e pena patibile; e lui come un agnello che sta muto dinanzi a colui che lo tosa, non aprì la sua bocca (Is 53,7). Egli tacque: or chi non imparerà ad aver pazienza nelle cose minori, se un Dio in cose sì grandi soffre con tanta pazienza?
Ivi si scorge la sua grande carità, perché solo per carità patì, affine di liberar noi dai tormenti eterni; ora nessuno ha carità più grande di colui che dà la vita per i suoi amici (Gv 15,13); chi dunque non compatirà il prossimo e non gli darà aiuto, potendo, massimamente ai poveri? Ivi la mansuetudine, mentre non solo Cristo non si vendica, ma perdona pregando: Padre, perdona loro (Lc 23, 24); chi avrà cuore così crudele da non perdonare a chi lo offese?
La meditazione della Passione inoltre accende nel cuore due amori.
Il primo, verso questo amoroso e tormentato Signore, che per solo amore verso di noi si sottomise volontariamente alle grandissime ignominie e pene che tollerò nella sua Passione. Se il non far conto di pena alcuna per l'amato è segno certissimo di amore, devi concludere che l'amore portato a noi da Cristo sia stato non grande, ma massimo, inarrivabile, infinito, per essersi sottoposto per nostro amore alle massime pene e ai massimi tormenti che hanno superato tutti quelli dei martiri. E se amore si paga con amore, devi accenderti, quanto più si può, a corrispondere a tanto amore, acciocché per l'avvenire non abbia ardire di far cosa indegna di sì eccessiva carità.
Il secondo amore che devi accendere nel tuo cuore è un tenero affetto verso la Passione di Gesù, in modo che ogni giorno consideri le acerbe pene tollerate con tanto amore da Cristo per noi.
Senti dunque l'amore per Gesù e rifletti fra te stesso che cosa devi correggere nella tua vita, che cosa devi aggiungere, che cosa vincere".

Eletto anche il nuovo Consiglio OCD

Sul prossimo numero del nostro bollettino "Crescere in fraternità", sarà pubblicata la circolare inviata a monache, frati e laici carmelinati da P. Luigi Gaetani che come abbiamo annunciato è stato riconfermato Superiore della Provincia Napoletana della Madre di Dio. Intanto cliccando qui si può vedere la composizione del Consiglio Provincial OCD. Auguri a tutti!

Mese Mariano nel santuario di Jaddico

Quest'anno vogliamo seguire il mese dedicato a Maria con i padri carmelitani del santuario di Jaddico (Brindisi) scaricando questo pdf