Un sussidio per la Quaresima

Per chi lo desidera è on line (clicca qui) un sussidio preparato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per tutta la Quaresima.
L'immagine che apre il sussidio è la Scala Santa che si trova a Roma in piazza San Giovanni in Laterano, proprio al lato della Basila, di fronte all'obelisco ( a sinistra per chi proviene da via Merulana). Il complesso edilizio custodisce la preziosa cappella dei Papi detta Sancta Sanctorum, ove si venera l'immagine del SS. Salvatore.
La Scala riprodurrebbe simbolicamente i 28 gradi che si presume Gesù abbia salito per raggiungere la sala dov'era Ponzio Pilato. La tradizione vuole che i 28 gradini della Scala Santa siano  gli stessi che Gesù salì nel Pretorio di Ponzio Pilato a Gerusalemme.
Portati a Roma da Santa Elena nel IV secolo, sono considerati così sacri che i fedeli li salgono sulle ginocchia pregando. peccati.

NOTIZIE PER CHI DESIDERA VISITARLA:
La cappella papale del Sancta Sanctorum è aperta dalle ore 9.30 alle 12.40 e dalle 15.00 alle 17.10, (escluse le domeniche e le feste), la visita è di circa 20 minuti.
 Per chi desidera visitare la cappella del Sancta Sanctorum il costo del biglietto è di € 3,50 a persona.
È possibile usufruire di una audioguida multimediale, (in italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco, € 5,00), che comprende anche l’entrata alla cappella del Sancta Sanctorum. Si è pregati di rivolgersi al personale che si trova all’ingresso della Scala Santa.
 La Scala Sancta è aperta dalle 6.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.10. Per pregare e salire in ginocchio la Scala Santa non occorre prenotazione : è gratis.
Solo per i gruppi (10-25 persone) che visitano il Sancta Sanctorum è necessario prenotarsi a: fax +39 06 772664219; cell: +39 3297511111, e-mail: info@scala-santa.it
S. Messe feriali ore 6,30-7,00-9,00-17,30.
S. Messe festive ore 7,30-9,30-11,30-17,30.

P. Alzinir: "Così Teresa ci guida per la Quaresima"

 Ecco un piccolo messaggio di Quaresima per voi dell'ocds. Saluti e in unione di preghiere per gli ammalati. Dio vi benedica.
p. Alzinir Debastiani


Clicca qui per scaricare il messaggio del nostro p. delegato generale

Entriamo in punta di piedi nella Quaresima

Per cominciare questi 40 giorni di "esercizi spirituali" (così almeno dovrebbero essere idealmente) vorremmo offrire alcuni strumenti:
  1.  Alla fine della pagina troverete la possibilità di scaricare  il Messaggio per la Quaresima del Papa e il libretto della celebrazione per chi (dopo essere andato a Messa o per chi è ammalato e può soltanto seguire la celebrazione in televisione), avrà la possibilità di seguire la Cerimonia delle Ceneri presieduta dal Papa.
  2. Una riflessione fatta dal Papa durante una celebrazione eucaristica, nella quale ha rappresentato la nostra vita come un cammino alla ricerca della nostra identità. E per spiegarsi con un esempio ha citato la figura del nostro padre Elia.
Ecco il passaggio che "ci riguarda":
Per conoscere la nostra vera identità non possiamo essere «cristiani seduti» ma dobbiamo avere il «coraggio di metterci sempre in cammino per cercare il volto del Signore», perché noi siamo «immagine di Dio». Nella messa celebrata a Santa Marta martedì 10 febbraio, Papa Francesco, commentando la prima lettura liturgica — il racconto della creazione nel libro della Genesi (1, 20 - 2, 4) — ha riflettuto su una domanda essenziale per ogni persona: «Chi sono io?».
La nostra «carta d’identità», ha detto il Papa, si ritrova nel fatto che gli uomini sono stati creati «all’immagine, secondo la somiglianza di Dio». Ma allora, ha aggiunto, «la domanda che noi possiamo farci è: Come conosco, io, l’immagine di Dio? Come so com’è lui per sapere come sono io? Dove trovo l’immagine di Dio?». La risposta si trova «certamente non sul computer, non nelle enciclopedie, non nei libri», perché «non c’è un catalogo dove c’è l’immagine di Dio». C’è solo un modo «per trovare l’immagine di Dio, che è la mia identità» ed è quello di mettersi in cammino: «Se non ci mettiamo in cammino, mai potremo conoscere il volto di Dio».
Questo desiderio di conoscenza si ritrova anche nell’Antico testamento. I salmisti, ha fatto notare Francesco, «tante volte dicono: io voglio conoscere il tuo volto»; e «anche Mosè una volta l’ha detto al Signore». Ma in realtà «non è facile, perché mettersi in cammino significa lasciare tante sicurezze, tante opinioni di come è l’immagine di Dio, e cercarlo». Significa, in altri termini, «lasciare che Dio, la vita, ci metta alla prova», significa «rischiare», perché «soltanto così si può arrivare a conoscere il volto di Dio, l’immagine di Dio: mettendosi in cammino».
Il Papa ha attinto ancora all’Antico testamento per ricordare che «così ha fatto il popolo di Dio, così hanno fatto i profeti». Per esempio «il grande Elia: dopo aver vinto e purificato la fede di Israele, lui sente la minaccia di quella regina e ha paura e non sa cosa fare. Si mette in cammino. E a un certo punto, preferisce morire». Ma Dio «lo chiama, gli dà da mangiare, da bere e dice: continua a camminare». Così Elia «arriva al monte e lì trova Dio». Il suo è stato dunque «un lungo cammino, un cammino penoso, un cammino difficile», ma ci insegna che «chi non si mette in cammino, mai conoscerà l’immagine di Dio, mai troverà il volto di Dio». È una lezione per tutti noi: «i cristiani seduti, i cristiani quieti — ha affermato il Pontefice — non conosceranno il volto di Dio»


Il Messaggio integrale per la Quaresima 2015 di Papa Francesco



Il libretto da scaricare per seguire la cerimonia delle Ceneri presieduta dal Papa, in onda il 18  febbraio su TV2000 dalle ore 16 ( nella Chiesa di Sant'Anselmo la Statio e processione penitenziale poi dalla Basilica di Santa Sabina, ore 17.00 andrà in onda la Santa Messa, benedizione e imposizione delle Ceneri)




Dal 26 febbraio a Maddaloni il convegno sulla direzione spirituale

MADDALONI (Caserta) – Ricordiamo che c'è ancora una settimana di tempo per prenotarsi  e partecipare al convegno che si terrà a Maddaloni, dal 26 al 28 febbraio 2015: “L’accompagnamento spirituale e il discernimento”.
L’evento, promosso dal Centro di Spiritualità dei Padri Carmelitani Scalzi di Maddaloni, in piazza Umberto I, n. 10  è aperto a tutti, non solo ai consacrati, ed è dedicato, come accennato, all’accompagnamento spirituale.
 
“Per il nostro cammino di fede e un autentico discernimento vocazionale è fondamentale l’accompagnamento spirituale – si legge del depliant divulgativo - Si tratta di avere accanto una persona di fede, con cui poter parlare in profondità e confidenza della propria vita, della propria fede, delle domande che ci si porta dentro… dei passi che si compiono nella maturazione cristiana e umana, nella progressiva comprensione della propria chiamata”.
 

Un convegno su Teresa di Gesù

Alla vigilia del "compleanno" della nostra Santa Madre Teresa ,
la Provincia Napoletana dei Carmelitani Scalzi e la Pontificia Facoltà teologica dell'Italia Meridionale organizzano per il 26 e 27 marzo un convegno per approfondire alcuni aspetti della figura di Teresa di Gesù.

La mistica carmelitana in "Ecco sto alla porta e busso"




Se la vocazione dell'uomo è giungere all'unione con Dio, certamente il Carmelo  offre un cammino molto particolare, animato dal desiderio dell'anima-sposa di congiungersi all'Amato-Sposo. Questo aspetto è approfondito in una delle relazioni pubblicate in  “Ecco sto sulla porta e busso” la raccolta degli atti del primo convegno internazionale di mistica svoltosi ad Assisi dal 5 all’8 settembre 2013. Il volume, riporta gli interventi di esperti intervenuti per approfondire teologia del vissuto spirituale (Domenico Sorrentino),  santità e mistica (Josè Saraiva Martins), vita cristiana come vita nello spirito (Benigno Papa, ofmcap), mistica nella tradizione orientale (Yannis Spiteris, ofmcap) vissuto mistico in Europa (Giovanni D’Ercole Fdp), legame fra mistica e cultura (Lorenzo Chiarinelli), la figura di Maria come espressione della mistica della ferialità (Lucio Angelo Renna, ocarm), mistica ecclesiale (Raffaele Farina, sdb). Altri interventi ci offrono una visione d’insieme sulla scuola domenicana (Marco Salvioli op) e su quella francescana (Raffaele Di Muro, ofmconv), sulla Schola Caritatis Cistercense (Sr.  Augusta Tescari, ocso), sulla scuola ignaziana (Carlo Colonna, sj) e sulla scuola mistica carmelitana (Luigi Borriello,ocd).  Si tratta di un interessante percorso, proposto con un attenzione particolare al linguaggio mistico in tutte le sue forme.

 “Ecco sto sulla porta e busso
Atti del I Convegno Internazionale di mistica
A cura di Maria Rosaria Del Genio e Raffaele Di Muro
Libreria Editrice Vaticana € 24,00

Accendiamo insieme una luce contro la tratta?



Siamo chiamati anche noi secolari a pregare e riflettere contro la tratta delle persone: questo l’obiettivo della Prima Giornata internazionale  contro la tratta di persone, in programma l’8 febbraio, sul tema: "Accendi una luce contro la tratta". La Giornata, presentata ieri con una conferenza stampa in Vaticano, che si celebra nel giorno della festa di Santa Giuseppina Bakhita, schiava sudanese, liberata e divenuta religiosa canossiana, canonizzata nel Duemila, è promossa dalle Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (UISG e USG), e patrocinata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

Le ultime stime pubblicate dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nel 2014 affermano che nel mondo ci sono circa 21 milioni di persone in situazione di traffico di persone, e si
stima che ogni anno vengano trafficate da 700.000 a 2 milioni di persone.
Come ha spiegato suor Gabriella Bottani, SMC, nella conferenza stampa di presentazione della Giornata, siamo invitati a pregare e riflettere per: vedere meglio il cammino da percorrere insieme; rischiarare il buio causato da tutto ciò che sfrutta la vita per fini di lucro; ridare speranza a chi vive il dramma della tratta, perché scopra di non essere solo; trasformare mente e cuore, rompendo la superficialità e l’indifferenza che ci impedisce di riconoscere l’altra persona come fratello e sorella; ritrovare la forza di un’azione collettiva; riconoscere e rimuovere le cause che sostengono la tratta di persone in tutte le sue modalità; sostenere il nostro impegno a favore della libertà e della dignità della persona; vivere la mistica e la profezia dell’azione di Dio nella storia.


 

Il Commento di Teresa al Cantico dei Cantici

Nel febbraio del 1566 Santa Teresa di Gesù scrive la sua prima redazione del commento al "Cantico dei Cantici": Meditazioni sul Cantico dei Cantici è un libro quasi clandestino perché l'Inquisizione ne impose la distruzione, come sappiamo dai resoconti del processo di beatificazione  la santa fu, infatti, più volte invitata a darlo alle fiamme.
Ma Teresa vuole raccontare alle consorelle del Carmelo «cosa accade tra l'anima e Dio»: e l'incontro col più grande poema d'amore presente nella Bibbia per lei, come per Santa Chiara e per San Giovanni della Croce, rappresenta il modo più naturale per tradurre ciò che sarebbe indicibile a parole umane.