Lettura del Vangelo di Marco - Il buon seminatore

Per i primi venti versetti del quarto capitolo vi invito ad ascoltare da oggi  a lunedì prossimo le brevi catechesi di don Fabio Rosini sulla parabola del Buon Seminatore. Dopo il brano evangelico troverete i link.

LEGGIAMO INSIEME.
 In quel tempo, Gesù si mise di nuovo a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento:
«Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo;
ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò.
Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno».
E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!».
Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro:
«A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole,
perché: guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
Continuò dicendo loro: «Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole?
Il seminatore semina la parola.
Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l'ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro.
Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia,
ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono.
Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola,
ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l'inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto.
Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno». 

L'arte dell'Ascolto 
di don Fabio Rosini

L'anniversario di Maria dell'Incarnazione

Lo scorso 18 aprile il nostro padre generale Saverio Cannistrà ha inviato a tutto l'ordine una lettera dedicata al IV centenario di Maria dell'Incarnazione, Madame Acarie, ha introdotto in Francia l'Ordine delle Carmelitane scalze. Beatificata nel 1791 è considerata la patrona delle famiglie parigine.

Scrive p. Saverio:



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Lettura del Vangelo di Marco - La folla, gli avversari e i parenti

Gli ultimi 15 versetti del terzo capitolo del Vangelo di Marco mostrano la predicazione di Gesù fra la folla crescente che accorre da ogni luogo, dal clima di tensione che cresce intorno a Lui e dalla preoccupazione di Maria e di altri parenti di Gesù, ai cui orecchi è giunta voce di come Lo considerano. 

LEGGIAMO:


Poi tornò in casa e la folla di nuovo accorse, tanto che essi non potevano neppure prendere cibo. *Ora i suoi, avendolo saputo, vennero a prenderlo, perché si diceva: E’ fuori di sé. *E gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: E’ posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni in nome del principe dei demoni. *Ma egli, chiamatili, rispondeva loro in parabole: Come può satana scacciare satana? *Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può durare. *E se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può stare in piedi. *Se quindi satana è insorto contro se stesso ed è diviso, non può reggere, ma è finito. *Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e portar via la roba se prima non lo abbia legato; allora soltanto potrà saccheggiare la sua casa

*In verità vi dico che agli uomini saranno perdonati tutti i peccati e anche le bestemmie che avranno proferito; *ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ne otterrà perdono in eterno, perché è reo di un peccato eterno. *Poiché dicevano: Ha uno spirito immondo. *E giunsero sua madre e i suoi fratelli; e fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. *Una folla gli stava seduta intorno quando gli fu detto: Ecco la madre tua e i fratelli tuoi sono qui fuori e ti cercano. *Ma egli rispose loro: Chi è la madre mia e chi sono i miei fratelli? *E, guardando quelli che gli sedevano attorno, disse: Ecco la madre mia e i fratelli miei. *Chiunque fa la volontà di Dio, questi mi è fratello, sorella e madre.

Viene in risalto l'incomprensione. Gesù non è capito nè dagli scribi nè dai parenti. Questa consapevolezza accresce in Lui la sofferenza. Forse solo sua madre, che invece conservava nel cuore il mistero di salvezza che le era stato rivelato, credeva in lui, pur soffrendo a sua volta nel sentire quanto fosse calunniato. Gli altri parenti si preoccupano per la sua salute, forse per l’onore stesso della famiglia. Ma Gesù sfrutta l'occasione per dare un insegnamento importante: seguire Dio significa diventare figli nel figlio, diventare parenti di Gesù. I vincoli naturali di familiarità possono essere ribaltati. Gesù si sente vicino e familiare con tutti quelli che si lasciano coinvolgere nel suo stesso progetto: la folla, i discepoli.

Lettura del Vangelo di Marco - La scelta dei Dodici

I versetti dal 13 al 19 sono dedicati alla scelta dei dodici. E' un bellissimo passo che sottolinea la volontà e la libertà di scelta di Gesù, che chiamo "chi volle", perché stessero con lui, dividessero con lui tutta la sua vita fino alla Croce.


LEGGIAMO:

*Salì poi sul monte e chiamò a sé quelli che egli stesso volle; ed essi andarono da lui. *E ne stabilì dodici perché stessero con lui e per mandarli a predicare *col potere di scacciare i demoni. *Stabilì dunque dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, *Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni, fratello di Giacomo, ai quali diede il soprannome di Boanèrghes, cioè figli del tuono. *Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il cananeo *e Giuda Iscariota, colui che poi lo tradì.
L’episodio della scelta dei dodici è ambientato sul monte, cioè all’aperto, nella zona collinosa del lago. Lì è il luogo della preghiera. Gesù agisce sempre dopo aver pregato il Padre.  Il gruppo di dodici richiama le 12 tribù dell’antico popolo di Dio. E' una scelta anche simbolica perché così  Gesù fa ripartire la storia dell’alleanza. Dà un volto nuovo alla stessa alleanza di Dio, il volto tenero dell'amicizia e della condivisione. Lo scopo della scelta dei dodici è duplice: stare con lui e partecipare al suo compito di annunciare il regno di Dio . E' la chiamata. E' la realizzazione della vocazione dei Dodici.
Anche noi siamo stati chiamati a stare con Lui, da solo a Solo... Riflettiamo mai su questa verità?

Lettura del Vangelo di Marco - La fede al di là della guarigione

Il terzo capitolo del Vangelo di Marco si apre con Gesù che - di sabato - entra nella sinagoga. Ovunque si dirigesse aveva al seguito gente comune e i farisei che cercavano di coglierlo in fallo.

LEGGIAMO:


Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva il giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
 Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea  e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.  Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!».  Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

La preoccupazione dei farisei e degli erodiani non era lo zelo per la legge, bensì la volontà di accusare e di eliminare Gesù. Abbiamo visto fin qui che più volte Gesù ha dovuto chiarire e "giustificare" il proprio intervento anche in giorni in cui la legge prevedeva il riposo.
Anche questa volta Gesù non indugia, chiede all'uomo dalla mano paralizzata di alzarsi, di non star in disparte, ma di mettersi al centro. Non solo parole dette così, Marco vuol farci capire che l'intenzione di Gesù era mettere l'uomo emarginato nella sinagoga perché malato e ritenuto impuro, di nuovo in mezzo agli altri uomini. Prima gli restituisce la dignità, poi guarisce la sua mano. Gesù sa di provocare ulteriormente l'astio contro di lui, ma sa anche che fra tante persone qualcuno avrebbe percepito l'importanza del suo messaggio, al di là della guarigione.
Ogni "miracolo" lo rendeva più popolare, ma Gesù rifuggiva la folla osannante, pur trattenendosi per educare la sua fede, magari su una barca al largo.
Riconosciuto dagli spiriti impuri li ammutoliva perché non fossero loro a dargli testimonianza.