Ecco il Dio che si fa Bambino



Gesù sta per arrivare, prepariamogli una culla nel nostro cuore! BUON NATALE !!!!!

E come si vive il Natale nella terra della Sacra Famiglia? Qui siamo sul Monte Carmelo, ad Haifa

Disponibili all'azione di Dio come Giovanni della Croce

Quest'anno affronteremo un bel cammino formativo con una figura del Carmelo bellissima, dolce e gioiosa, GIOVANNI DELLA CROCE. 
Già con gli esercizi spirituali a Nusco la scorsa estate abbiamo cominciato a conoscerlo non come il frate cupo e duro della rinuncia, ma come l'uomo innamorato di Dio che si dona con gioia, perchè più fa spazio in sè più Dio può riempirlo di Sè.  Ne parliamo in questi giorni di novena natalizia per ricordare anche quanto amasse il Dio Bambino. Si dice che danzasse di gioia con la statua del piccolo Gesù fra le braccia.

Leggiamo questo brano di un carmelitano di Stella Maris (Haifa) che ci sintetizza il percorso spirituale che San Giovanni della Croce traccia con le sue opere.
Con solo dare uno sguardo alle grandi opere di San Giovanni della Croce scopriamo che lui è animato da un solo desiderio: farci da guida all’incontro con Dio.
Nel Cantico Spirituale, San Giovanni ci presenta la via della purificazione dell’anima, cioè il possesso graduale e gioioso di Dio, fino al momento in cui l’anima arriva a sentire che ama Dio con lo stesso amore con cui è amato.
Nella Viva Fiamma dell’Amore descrivendo in modo più dettagliato lo stato dell’unione trasformante con Dio. Qui importa molto l’immagine del fuoco. Più brucia il fuoco, e più consuma il legno, più diventa incandescente fino a diventare fiamma. Così lo Spirito Santo fa con noi, che durante la notte oscura purifica l’anima, allo stesso tempo che la illumina e riscalda come se fosse una fiamma.
La Salita del Monte Carmelo invece ci presenta il viaggio spirituale dal punto di vista della progressiva purificazione dell’anima, necessaria per scalare la vetta della perfezione cristiana, simboleggiata dalla cima del Monte Carmelo. Il percorso intrapreso dall’uomo, con la collaborazione dell’azione divina, permette all’uomo di liberarsi di tutto legame, di tutto affetto contrario alla volontà di Dio.
E per ultimo, nella Notte oscura il Santo descrive l’aspetto «passivo», nella progressiva trasformazione e purificazione dell’anima. Lo sforzo umano, infatti, non è in grado da solo di raggiungere le profonde radici delle inclinazioni e delle cattive abitudini della persona: può solo rallentarle, ma non sradicarle completamente. Per questo, è necessaria l’azione speciale di Dio, che purifica lo spirito radicalmente e lo dispone all’unione di amore con Lui.
Possano queste indicazioni delle principali opere del Santo aiutarci a camminare in questo tempo dell’Avento, con un passo leggero all’incontro con Dio. Il lungo e faticoso processo di purificazione richiede certamente uno sforzo personale, ma il vero protagonista è Dio. Il più che può fare l’uomo è rimanere «disponibile» (Marana tha!) essere aperto all’azione divina e non opporre nessun ostacolo alla sua grazia.
P. Patrice, ocd (Stella Maris)

Il linguaggio dell'eternità


Si dovrebbero poter piantare tre tende per abitare sempre con Gesù. La preghiera è questa dimora di Dio con gli uomini dove la liturgia non ha mai fine. E il grido che hai ascoltato a lungo non è più altro che un mormorio appena percettibile che si confonderà ben presto con il silenzio degli abissi facendo eco al silenzio abissale di Dio: il silenzio di lode e d'amore che secondo un antico monaco “è il linguaggio dell'eternità”.
(J. Lafrance)

Se vi è piaciuta questa riflessione leggete quanto ha pubblicato sul suo sito p. Giorgio Rossi: qui

Le nozze dell'Agnello


"Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo" (Ap 21,2).
Come Cristo in prima persona scese dal cielo sulla terra, anche la Chiesa, sua sposa, ha la sua origine nel cielo; essa è nata dalla grazia di Dio, è discesa con lo stesso Figlio di Dio e gli è indissolubilmente unita. È costruita con pietre vive (1 Pt 2,5); e il fondamento (Ef 2,20) è stato posto quando il Verbo di Dio ha assunto la natura umana nel seno della Vergine. In quell'istante si è stabilito, tra l'anima del divino Bambino e l'anima verginale di sua madre, il legame della più intima unione, che chiamiamo unione nuziale.
Di nascosto al mondo intero, la Gerusalemme celeste era discesa sulla terra. Da questa prima unione nuziale dovevano nascere tutte le pietre che avrebbero costituito il potente edificio, tutte le anime che la grazia avrebbe svegliate alla vita. In questo modo la madre sposa doveva diventare la madre di tutti i riscattati.
Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942)

P. Cannistrà: Cosa c'insegna oggi San Giovanni della Croce

Il nostro Ordine si è arricchito di tre professioni solenni degli studenti del Teresianum. E' un appuntamento consueto nella giornata dedicata a San Giovanni della Croce. Per l'occasione il padre generale Saverio Cannistrà rivolge un saluto che diventa per ciascuno di noi occasione di meditazione. Quest'anno in modo particolare, essendo il 450esimo anno dalla fondazione del convento dei padri carmelitani scalzi di Duruelo, primo convento della riforma teresiana e sanjuanista.

Alla nostra comunità di laici segnaliamo un passaggio che molto ci aiuta nel percorso formativo di quest'anno:  "Vorrei esprimere un desiderio e una preghiera e porla qui sull’altare accanto alle vostre formule di professione: che i voti che state per fare siano un andare non solo incontro al Gesù che vi accoglie, ma anche al fratello che vi è accanto, per sognare con lui, per raggiungere con lui quella preda che Giovanni ha raggiunto: un’umanità piena perché svuotata di sé, stabilmente fondata e al tempo stesso priva di ogni fondamento, interiormente illuminata ed errante nella notte, amante della vita ma per questo desiderosa di donarla".

Qui potete leggere il testo integrale del messaggio del nostro Superiore Generale e qui il messaggio per i 450 anni dalla fondazione di Duruelo.

PREGHIERA A SAN GIOVANNI DELLA CROCE

O Dio, che hai guidato San Giovanni della Croce alla santa montagna che è Cristo, attraverso la notte oscura della rinuncia e l’amore ardente della croce, concedi a noi di seguirlo come maestro di vita spirituale, per giungere alla contemplazione della tua gloria.