
L’autore indica tre direttrici fondamentali:
- La giustificazione della vita contemplativa come servizio ecclesiale.
- L’esposizione delle esigenze ascetiche della vita in monastero
- L’itinerario spirituale attraverso il commento del Padre Nostro che sottolinea una necessaria unità fra preghiera vocale e orazione mentale.
Morgain fa anche un’annotazione interessante: Teresa mette in risalto il ruolo della donna nella pratica dell’orazione mentale. Oggi non ci sarebbe nessuno stupore a riguardo, ma allora alle donne (capitolo 4) non era permessa neppure la lettura delle Scritture e dei libri di preghiera. Sembra anzi che Teresa se ne lamenti nel capitolo 36 e che p. Garcia de Toledo al quale affidò il testo per una revisione commentò: “Si direbbe che rimproveri gli Inquisitori perché le proibiscono i libri di preghiere”.
La versione manoscritta di Valladolid di quest’opera che la santa Madre definisce librillo - per distinguerla dal libro della Vita (libro grande) - diventa una regola di vita per i monasteri teresiani, i Carmeli cioè fondati secondo le sue indicazioni.