Teresa Benedetta sui passi di Teresa

  COME ORGANIZZARE LA PROPRIA GIORNATA



..Fin dal primo mattino, al risveglio, ci vorremmo precipitare verso i compiti che ci molestano, le opere che ci sollecitano, di cui la preoccupazione ci ha sicuramente inseguite, forse fino a turbare il riposo notturno.
...È il momento di riprenderci, di dire a noi stesse: "Attenzione, niente di tutto questo deve toccarmi". La prima ora della mia giornata appartiene al Signore. Il compito che Egli mi indicherà, io lo farò, ma è Lui che me ne darà la forza. È così che "andrò verso l'altare di Dio". Non si tratta qui di me, né delle mie capacità limitate, ma del Sacrificio per eccellenza, del mistero della Redenzione. Sono invitata a parteciparvi, a lasciarmici purificare e rallegrare; a lasciarmi prendere con tutto quello che posso dare, offerta per soffrire, insieme alla Vittima pura, sull'altare.
Quando il Signore verrà verso di me, nella santa comunione, come santa Teresa Gli domanderò: "Signore dimmi, cosa vuoi da me?", poi andrò verso quello che Egli mi rivelerà in un dialogo silenzioso.
Recandomi al lavoro dopo questo banchetto mattutino, porterò un'anima tranquilla, vuota di ciò che poteva opprimerla e turbarla, piena di santa gioia, di forza e di ardore. La mia anima sarà cresciuta e fortificata perché, uscita da se stessa, sarà penetrata nella vita divina; il Signore vi avrà acceso la fiamma della carità che, bruciando dolcemente, la spingerà a comunicare agli altri quel fuoco d'amore...
L'anima vedrà dinanzi a sé distintamente illuminato un tratto della strada da percorrere. Il suo sguardo non arriverà troppo lontano, ma via via che avanzerà nel cammino, nuovi orizzonti si riveleranno e le loro vie d'accesso le verranno aperte in tempo utile.
Resta da mettersi all'opera e lavorare forse per quattro o cinque ore di seguito, sia per insegnare o per andare all'ufficio. Queste ore si consumeranno ben prima che possiamo adempiere ai doveri che ci riguardano...la stanchezza personale, le interruzioni impreviste, la turbolenza dei bambini, la cattiva volontà dei colleghi...che so! ogni sorta di fattori saranno intervenuti...
A mezzogiorno eccomi dunque, sfinita, la testa a pezzi, rientrare a casa per trovarvi sicuramente qualche preoccupazione supplementare. Ahimè, che ne è stato della freschezza mattutina dell'anima? Sarò tentata di buttarmi a testa bassa contro l'ostacolo, di mettermi in collera, gli spunti di impazienza, di scontento, di rimorso mi divoreranno il cuore. E pensando a tutto quello che mi resta da fare, esiterò a prendermi un po' di riposo, pensando piuttosto a rimettermi subito in cammino.
Ma qui ancora, anche per un solo istante, bisogna ritrovare la pace. Ognuna deve conoscere abbastanza se stessa per sapere con quali mezzi ristabilire la calma. La soluzione migliore sarebbe una breve sosta presso il Tabernacolo, per deporre le nostre preoccupazioni ai piedi del Maestro. Se non è possibile, cerchiamo di riprendere fiato in camera nostra e forse, quando il bisogno se ne fa sentire, di riposarci fisicamente.
E se abbiamo doveri che ci vietano questa pausa, se le circostanze materiali impediscono una nostra visita in chiesa o il nostro ritorno a casa? Niente dovrà allora distoglierci dal chiuderci dentro di noi, isolarci dai rumori e fuggircene verso il Signore.
Egli è sempre presente e in un attimo può restaurare le nostre forze. Così il resto della giornata si svolgerà forse nella stanchezza e nell'afflizione, ma nella pace. Venuta la sera, se il nostro sguardo interiore scopre molte lacune, rivelandoci tutto ciò che vi è stato mancato, se la vergogna e il pentimento ci salgono al cuore, prendiamoci come siamo, con quello che non abbiamo potuto portare a compimento, poi rimettiamoci alle mani di Dio e abbandoniamoGli tutto. In quanto al nuovo giorno che ci attende domani, lo affronteremo come una vita nuova, in cui tutto ricomincia.

Con Edith Stein sui passi di Teresa

Da oggi seguiamo i passi di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, Breslavia, Polonia, 12 ottobre 1891 - Auschwitz, Polonia, 9 agosto 1942) vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martire,  nata ed educata nella religione ebraica. Dopo avere per alcuni anni dedicato gran parte del proprio tempo alla ricerca di un equilibrio interiore e della verità, immergendosi fra l'altro nello studio e nell'insegnamento della filosofia, legge il Libro della Vita di Teresa d'Avila e sente di aver trovato la propria via. Molto diversa da quella che aveva immaginato. dirà in seguito, infatti:

"Ciò che non era nei miei piani era nei piani di Dio"

Così Edith sceglie la via cristiana: il Battesimo e un lungo discernimento che la porterà al Carmelo di Colonia, nel 1933. La sua vita finisce a 51 anni, il 9 agosto 1942, tragicamente, ad Auschwitz vicino a Cracovia, dove fu uccisa in una camera a gas.

Che cosa può avere Edith Stein in comune con ogni donna di oggi? Molti aspetti, se impariamo a conoscerla, negli anni trascorsi prima della radicale scelta della clausura. Proprio i quarantadue anni di vita da lei trascorsi nel mondo offrono uno spunto di riflessione per ogni donna, direi per ogni persona. La vita di Edith Stein, infatti, può farci comprendere che la strada della santità non è impercorribile e che scoprire come realizzare se stessi (che non è altro che rispondere alla propria vocazione) è l’unica strada che ci fa sentire al posto giusto e ci dona la gioia di vivere.

Per conoscerla meglio puoi ordinare alcuni libri dal catalogo www.edizioniocd.it:


Dimora e Cammino, anche per noi

Perché non condividiamo alcune riflessioni, dopo aver letto la bella esperienza vissuta dai secolari della Provincia Veneta durante gli esercizi spirituali (il cui resoconto potete leggere sul blog dell’Ocds di Italia), con la guida di p. Roberto Fornara, carmelitano scalzo?
Tema delle meditazioni è stato “La Stanza e il cammino : equilibrio della vita interiore nella Parola di Dio e in  S. Teresa”- P. Roberto  ha preso spunto dal Messaggio del nostro Preposito Generale, P. Saverio Cannistrà, per il V Centenario Teresiano, puntando l’attenzione su due parole chiave contenute nel messaggio : Dimora e Cammino.
Il pensiero va subito a due opere di Teresa d’Avila: “Il Castello interiore” e il “Cammino di perfezione”, ma anche a due figure del Vangelo Maria e Marta, l’ascolto e il servizio, la contemplazione e l’azione. Se è vero che ogni figura di “chiamato da Dio” coesistono questi aspetti, non possiamo non soffermarci sulla nostra Teresa.
 “L’Andariega”, Teresa, ha percorso un lungo cammino non solo per fondare monasteri, ma soprattutto per andare alla ricerca di Dio. 
“Voglio vedere Dio” era il suo desiderio sin da ragazzina. E l'ha trovato dove non pensava mai d'incontrarlo: al centro dle suo cuore.
Questa ricerca, all'inizio, non è stata facile per lei e questo la rende molto vicina a ciascuno di noi.


Rileggiamo insieme gli inizi del percorso teresiano, dal Libro della Vita i capitoli  2, 3, 9 e 11.  
Chi vuole può inviare alla nostra e mail una riflessione.

Il nostro cammino prosegue

Stiamo preparando il calendario e il programma degli incontri di formazione per i candidati alle Promesse (temporanea e definitive).
Il materiale sarà distribuito solo ai componenti della fraternità.
Pubblicheremo di volta in volta gli appuntamenti aperti a tutti e in particolare a chi vuole conoscere da vicino il nostro cammino, che prosegue con fiducia nel Signore e in quanti ci sono sinceramente vicini e fratelli.

OCDS Ponti Rossi

Presto santi. E noi possiamo festeggiare così

Dalla Curia Generalizia il programma della canonizzazione di Louis Martin e Zelia Guerin

  • Sabato 17 ottobre alle ore 20, in preparazione all’atto solenne della canonizzazione, Veglia di preghiera nella Basilica di S. Teresa d’Avila in Corso d’Italia 37 con la testimonianza della famiglia Schillirò e della famiglia Perez Pons, i genitori dei due bambini miracolati. Per i pellegrini francesi, Veglia nella Chiesa di S. Luigi dei Francesi (Piazza di San Luigi de’ Francesi).
  • Domenica 18 ottobre alle ore 10 in Piazza San Pietro Celebrazione eucaristica solenne e canonizzazione.
  • Lunedì 19 ottobre alle ore 9, Messa di ringraziamento alla Santissima Trinità per il dono di questa prima coppia proclamata santa, nella Basilica di S.Giovanni in Laterano
I biglietti per la canonizzazione sono gratuiti e possono essere richiesti a questo indirizzo mail:

Solennità della B. Vergine del Carmelo. L'augurio di p. Alzinir per tutti i secolari

La lettera di p. Alzinir Debastiani. (clicca per leggerla)   per la Solennità della B. Vergine del Monte Carmelo.Auguri a tutti i carmelitani da parte della fraternità dei Ponti Rossi, alla nostra presidente Carmela Capobianco, e auguri a quanti leggono oggi il nostro blog

Vigilia della Solennità

Con i primi vespri del 15 luglio  s'inizia la celebrazione della Solennità ella Beata Maria Vergine del Monte Carmelo
Scarica qui il libretto
Affidiamoci alla Madre e Sorella e con Lei confidiamo della cura del Padre. Facciamoci guidare sino alla Vetta che è Cristo Gesù

Il Cielo anche quando si soffre

Oggi, memoria di S. Teresa di Los Andes, chiediamole l'intercessione di guidarci nel nostro cammino nel Carmelo secolare. Ha superato con fede tante difficoltà (come dimostrano i tre brani che seguono) quindi può aiutarci!
«Non so quello che mi succede. E' una tristezza interiore così grande che mi sento isolata da tutto il mondo. Mi ripugna tutto e tutto mi stanca. Infine ieri, grazie a Dio, ho potuto meditare e sentire devozione e amore: cosa che il Signore non mi dava più da tempo, nemmeno nella Comunione. Infine, questi due mesi di sofferenza sono stati due mesi di Cielo... Ho offerto tutto a Gesù e gli ho chiesto di darmi la sua croce(...). Ho preso la risoluzione di vivere molto allegra esternamente» (Diario, XXXIII, 13 settembre 1917).
«Gesù mio, ti amo. Sono tutta tua. Mi abbandono interamente alla tua divina volontà.Dammi la tua croce, ma dammi anche la forza per portarla. Non mi importa se mi dai l'abbandono del Calvario o la gioia di Nazareth. Mi importa solo di vedere contento Te. Non mi importa di non sentir niente, di essere insensibile come una pietra perché, o mio piccolo Gesù, so che tu sai che io ti amo. Dammi la Croce. Voglio soffrire per Te, ma insegnami a soffrire con amore, con gioia, con umiltà (...). Non desidero di essere felice io, ma che Tu sia felice» (Diario, XXXIV, 17 ottobre 1917).
 «Gesù mi chiede di essere santa. Di fare il mio dovere a perfezione. Il dovere – così mi ha detto – è la croce. E sulla Croce c'è Gesù. Voglio essere crocifissa. Mi ha detto di salvargli le anime. Glielo ho promesso. Mi ha detto anche di consolarlo, perché si sentiva abbandonato. Mi ha attirato sul suo cuore... Mi accorgo che si impadronisce del mio essere. Lo amo» (Diario, XXXIV, 17 ottobre 1917

Oggi li ricordiamo beati, presto saranno santi

Oggi celebriamo la memoria liturgica dei genitori di S. Teresa di Gesù Bambino.
Il 18 marzo scorso è stato annunciato che i Beati Louis Martin e Zélie Guérin saranno presto canonizzati: il 18 ottobre. Oggi Papa Francesco ha ricevuto il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il dicastero a promulgare il decreto che riconosce un miracolo attribuito all'intercessione dei Beati genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù beatificati da papa Benedetto XVI il 19 ottobre 2008.
Che cosa c'insegnano?
«La gente capisce che nell’unione di Luigi e Zélie Martin c’è qualcosa di grande, ed è l’origine del sacramento del matrimonio, che oggi è molto sconosciuta», ha confermato l’anno scorso in un’intervista (clicca qui) padre Antonio Sangalli, che è anche il postulatore della causa. I genitori di santa Teresa del Bambino Gesù, secondo il carmelitano, «sono due coniugi che parlano di fedeltà, di amore, educazione, accoglienza del primato di Dio sulla persona e sulla vita… Semplicemente da sposi. Lo stile della vita di Luigi e Zélia era mettere Dio al primo posto».

I santi e il Vangelo

Nel Prologo della sua Regola, san Benedetto che ricordiamo oggi, diede ai suoi monaci questa direttiva : “Cingiamoci i fianchi con la fede e con la pratica delle buone opere ; sotto la guida del Vangelo, avanziamo nelle sue vie, in modo da meritare di vedere Colui che ci ha chiamati nel suo regno.”
 Il Vangelo! Ecco un luogo privilegiato in cui Dio ci parla. Papa Francesco chiedeva, il 16 marzo scorso, ai fedeli di una parrocchia romana : “Prendiamo un po’ di tempo, ogni giorno, per ascoltare la Parola di Gesù? A casa, noi abbiamo il Vangelo? E ogni giorno ascoltiamo Gesù nel Vangelo, leggiamo un brano del Vangelo?… Vi suggerisco di avere un piccolo Vangelo, piccolino, da portare in tasca, nella borsa, e quando abbiamo un po’ di tempo,… prendere il Vangelo e leggere due paroline.  Il Vangelo sempre con noi!”
Lo sapeva bene la nostra S. Teresa di Gesù Bambino, la sua santa preferita, che portava un piccolo Vangelo, sul petto.