La bellezza di Gesù
brano scelto dal Carmelo di Quart
La visione di Gesù Cristo m’impresse nell’anima la sua incomparabile bellezza che ho ancora presente. Dopo aver visto la grande bellezza del Signore, non vi fu più persona che al suo confronto mi apparisse così piacevole da occupare totalmente il mio spirito. Innanzi alla bellezza e alla perfezione del mio Signore, le cose della terra mi paiono un nulla. Non vi è scienza né diletto che si possa ancora stimare in paragone di una sola parola di quella bocca divina. La visione di Nostro Signore e la continua conversazione che avevo con Lui aumentarono di molto il mio amore e la mia fiducia. Comprendevo che se è Dio, è anche uomo e, come tale, non solo non si meraviglia della debolezza umana, ma sa pure che questa nostra misera natura va soggetta a molte cadute, a causa del primo peccato che Egli è venuto a riparare. Benché sia Dio, posso trattare con Lui come con un amico. Non è come i signori della terra che riportano tutta la loro grandezza in un esteriore apparato di autorità. Con costoro non si può parlare che in certe ore. Se un poveretto vuole parlare, deve fare giri e rigiri, implorare favori e sudar sangue. O Re della gloria e Signore di tutti i re, no, con voi non occorrono intermediari. Basta guardarvi per vedere che solo voi meritate il nome di Signore! A guardarvi si rimane pieni di stupore, soprattutto nel vedervi così umile e così pieno d’amore con una creatura come me. Passato quel primo momento di sgomento che nasce dalla vista di tanta vostra grandezza, si può trattare con Voi e parlarvi liberamente. E dopo si ha un altro timore assai più grande, quello di offendervi, ma non già per paura del castigo, non essendovi allora per l’anima altro maggiore castigo che quello di perdervi.