Conosco una persona (Qui Teresa d' Avila parla di se stessa n.d.r.) a cui il Signore le aveva dato una fede così viva che quando sentiva dagli altri che avrebbero desiderato vivere al tempo in cui nostro Signore era sulla terra, rideva tra se stessa, sembrandole che possedendo nel SS. Sacramento lo stesso Cristo che allora si vedeva, non vi fosse altro da bramare.

Del resto, se non vogliamo essere degli insensati che chiudono gli occhi alla luce, non dovremmo avere alcun dubbio. Non si tratta già di un lavoro di fantasia, come allora che ci immaginiamo il Signore sulla croce o in qualunque altro mistero della Passione, dove siamo noi che ci rappresentiamo il fatto com'è avvenuto; qui si tratta di una presenza reale, ed è verità indiscutibile. Fino a quando il calore naturale non ha consumato gli accidenti del pane, il buon Gesù è in noi: avviciniamoci a Lui! Se quando era nel mondo guariva gli infermi col semplice tocco delle vesti, come dubitare che, stando in noi personalmente, non abbia a far miracoli se abbiamo fede? Sì, trovandosi in casa nostra, accoglierà ogni nostra domanda, non essendo suo costume pagar male l'alloggio che gli si dà, quando gli venga fatta buona accoglienza.
Santa Teresa d'Avila - Cammino di perfezione, 34