Facciamo memoria della Madre di tutti noi

Immagine tratta da "Pregare" Rivista del Carmelo
Teresiano d'Italia anno 13 n.4/5 del 2005
Dal 2018 la memoria di Maria Madre della Chiesa ha fatto il suo ingresso d nella preghiera liturgica della Chiesa, il lunedì dopo la Pentecoste, per «aiutare a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti». I cristiani già da tempo guardavano Maria come Madre di tutto il popolo di Dio.

San Paolo VI, il 21 novembre 1964, a conclusione della terza sessione del Concilio Vaticano II, dichiarò la Vergine «Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei pastori, che la chiamano Madre amantissima» e suggerì che «l’intero popolo cristiano rendesse sempre più onore alla Madre di Dio con questo soavissimo nome». Per questo motivo in occasione dell’Anno Santo della Riconciliazione del 1975, propose una Messa votiva in onore della Madre della Chiesa, che fu poi  inserita nel Messale romano. 



Cinque anni dopo San Giovanni Paolo II inserì nelle Litanie lauretane il titolo di Maria, Madre della Chiesa. Adesso la celebrazione di Maria Madre della Chiesa è per volontà di Papa Francesco universale per tutta la Chiesa di rito romano e obbligatoria nel Lunedì dopo Pentecoste per ricordare che nel Cenacolo Maria ha iniziato la propria missione materna pregando con gli Apostoli in attesa della venuta dello Spirito Santo. Anche se in realtà è proprio Gesù, dalla Croce, ad affidarle questa missione (Gv 19, 25).  
Ricordiamo, infine, il Santuario di Jaddico, intitolato proprio a Maria Madre della Chiesa,  affidato alla cura spirituale dei padri Carmelitani Scalzi della Provincia Napoletana.






Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.