PAPA: MAI PIU' ODIO E RAZZISMO

Anche la voce del Santo Padre, questa mattina, si è aggiunta, con la sua autorevolezza, a quella di quanti oggi ricordano le vittime dell'odio nazista: all’Angelus, in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha detto infatti che :
La memoria di questa immane tragedia, che colpì così duramente soprattutto il popolo ebraico, deve rappresentare per tutti un monito costante affinché non si ripetano gli orrori del passato, si superi ogni forma di odio e di razzismo e si promuovano il rispetto e la dignità della persona umana.

Testimoni luminosi nella notte dell'orrore

Tito Brandsma
Edith Stein


Oggi sfilano davanti ai nostri occhi santi e beati come i carmelitani Tito Brandsma (che fu coraggioso oppositore del regime nazista in Olanda arrestato il 19 gennaio 1942 è ucciso con un’iniezione il 28 luglio 1942), Edith Stein (arrestata nel monastero di Ect il 2 agosto 1942 e portata ad Auschwitz, è uccisa nella camera a gas e poi bruciata il 9 agosto), Alfonso Maria Mazurek (trucidato a Nawojowa Gora dai nazisti il 28 agosto 1944). o come il frate cappuccino Massimiliano Kolbe (che chiese di prendere il posto di un altro prigioniero, destinato a morire per fame e il 14 agosto 1941 dopo due settimane trascorse nel bunker della fame, fu “finito” con un'iniezione letale ed il giorno successivo il suo cadavere è  cremato ad Auschwitz).
Sono esempi luminosi di una delle notti più scure nella storia, la testimonianza che se si resta aggrappati alla roccia che è Cristo si riesce a irradiare fino alla fine tanta serenità a chi ci è vicino (ed è questo la testimonianza che hanno lasciato coloro che li hanno avuto accanto).
Alfonso Maria Mazurek 
Massimiliano Kolbe
Oggi non è la loro festa liturgica, ma  nella Giornata delle Memoria, anche attraverso il loro martirio, il mondo ricorda la pagina più triste, amara della sua storia. 
Tito Brandsma e Edith Stein
Vorremmo dimenticarla, ma sarebbe meglio dire: vorremmo che non fosse mai avvenuta. Dimenticare no, non si può e non si deve.
Il 27 gennaio è, infatti, l’anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. Questa data è stata scelta, 13 anni fa, per ricordare l’orrore della Shoah, i sei milioni di ebrei, uomini, donne, bambini, uccisi nell’olocausto.

Nella Rete come la brezza leggera che sentì Elia


nell’ambiente digitale, dove è facile che si levino voci dai toni troppo accesi e conflittuali, e dove a volte il sensazionalismo rischia di prevalere, siamo chiamati a un attento discernimento. E ricordiamo, a questo proposito, che Elia riconobbe la voce di Dio non nel vento impetuoso e gagliardo, né nel terremoto o nel fuoco, ma nel «sussurro di una brezza leggera» (1 Re19,11-12). Dobbiamo confidare nel fatto che i fondamentali desideri dell’uomo di amare e di essere amato, di trovare significato e verità - che Dio stesso ha messo nel cuore dell’essere umano - mantengono anche le donne e gli uomini del nostro tempo sempre e comunque aperti a ciò che il beato Cardinale Newman chiamava la “luce gentile” della fede.

          Occorre discernimento sempre, discernimento e discrezione in tutto – come ha insegnato Teresa di Gesù in ogni pagina delle sue opere. Le parole che abbiamo riportato in corsivo, però, sono tratte dal messaggio del Santo Padre  Benedetto XVI, per la XLVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, “Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”, che vi invitiamo a leggere integralmente cliccando qui
Il Papa ha offerto un’analisi misurata sia delle opportunità offerte dalle rete sociali, sia del metodo che chi opera nel mondo della comunicazione e cultura cattoliche dovrebbe adottare, senza lasciarsi trascinare né dalla voglia di appiattirsi sui  linguaggi tipici di questo tipo di comunicazione e né dalla foga di evangelizzare.
Bisogna essere rispettosi, disponibili, pazienti nel confronto. Sarà questo il segno distintivo, il  “modo particolarmente significativo di rendere testimonianza”. Da questa presenza discreta, ma convinta e credibile possono nascere relazioni, può un confronto costruttivo su temi importanti, possono nascere vocazioni, possono nascere gruppi di preghiera.

Ma (e anche qui S. Teresa ci rimprovererebbe “Che vi dico continuamente?”) “se la nostra condivisione del Vangelo è capace di dare buoni frutti, è sempre grazie alla forza propria della Parola di Dio di toccare i cuori, prima ancora di ogni nostro sforzo. La fiducia nella potenza dell’azione di Dio deve superare sempre ogni sicurezza posta sull’utilizzo dei mezzi umani”. 
Allora, facciamo di questo blog, del prossimo che nascerà (una sorpresa!), delle pagine FB delle Fraternità, dei nostri tweet  piccoli trasmettitori della bellezza, della pace e della gioia che la fede infonde in ciascuno. Quando siamo presenti agli altri,- ci dice il Papa -  in qualunque modo, noi siamo chiamati a far conoscere l’amore di Dio sino agli estremi confini della terra.  Nella semplicità e nella verità.
Stefania De Bonis

La nostra proposta per l'Anno della Fede



Gli incontri, condotti dal carmelitano scalzo p. Arturo Beltrán Ortells, si svolgeranno nella Chiesa del Monastero dei Ponti Rossi, in via S. Maria ai Monti 301 Napoli. La data sarà comunicata ogni mese, e coinciderà presumibilmente sempre con l'ultimo sabato del mese (fatta eccezione 
per il mese di marzo 
in cui celebreremo 
la Settimana Santa) 



Diamante lei e luce lui ... Come nel Castello di Teresa

Anche l'ascolto di una canzone può aiutarci a comprendere meglio. Di una bella canzone.
Un esempio? Provate ad ascoltare la canzone di Annalisa "Diamante lei e luce lui"
(potete farlo cliccando sul titolo) e seguitene bene il testo.
Le parole mi hanno riportato alle pagine del Castello interiore descritto da Teresa d'Avila,
in cui l'anima di diamante è illuminata dalla Luce che è al suo centro.
Del resto, pensavo, quando s'incontra davvero il Signore, così come lo descrive Teresa, non si vive una storia d'amore?

Ecco alcuni passaggi del bellissimo testo scritto da Roberto Casalino e interpretato dalla bella voce di Annalisa Scarrone.

...

Stasera diamante si sente speciale,
colora la mente, in ogni sua parte,
e non esiste il buio e la solitudine
non ha alcun potere da quando luce c'è.

L'abbraccerà, rallegrerà, solleverà se mai cadrà,
difenderà, sempre sarà diamante lei e luce lui.
L'abbraccerà, rallegrerà, solleverà se piangerà,
difenderà, perdonerà, diamante è lei e luce è lui
Per sempre, per sempre.

Colora la mente in ogni sua parte stasera
e per sempre tu luce ed io diamante
.

...

COMUNICARE UN CARISMA INSIEME

L'amore cresce comunicandoselo diceva S. Teresa.
Il senso della comunicazione di un carisma è proprio la condivisione. 

Ringraziamo per questo i fratelli e le sorelle del blog ocds Toscana che hanno ripreso la nostra scuola di orazione e che in cambio offrono numerosi spunti di meditazione di ascolto. Vi invitiamo a visitarlo.

 Ringraziamo, in particolare, Danila del blog Il paradiso non può attendere che spesso pubblica, citando la fonte, sia i nostri post sia gli articoli del Bollettino "Crescere in Fraternità" della Provincia OCDS Napoletana e ci ha inseriti fra i blog amici,  Maria del blog Chiamati alla speranza, e  tutti coloro che in questi primi otto mesi di vita del nostro blog ci seguono e ci inviano anche i loro contributi.

Da oggi la Chiesa prega per l'unità dei Cristiani


"L’unità sacra! L’unità santa! Questa parola riempie già il cuore di dolore, ma accende anche il fuoco della speranza".


Uno dei figli di Teresa di Gesù, S. Raffaele Kalinowski di San Giuseppe, riflettendo sulla propria appartenenza ad una spiritualità sorta in Oriente e diffusasi in tutto il mondo sviluppò un fortissimo desiderio di unificazione delle Chiese, che tradusse in preghiera e predicazione. Il suo zelo ecumenico si trasmise ai fratelli e sorelle carmelitane che lo conobbero ed ebbero contatto con lui.
"Egli intuiva  - spiega Antonio Maria Sicari - che nella disunità dei cristiani si radicavano anche tutti i conflitti politici, anche le secolari aggressioni che hanno insanguinato l'Europa, anche la fragilità propositiva delle Chiese e Ia loro complicità col potere mondano”
“Scrisse a una monaca francese: Anche se mi sento ormai arrivare verso il declino -conto infatti 62 anni_ non posso liberarmi dal pensiero che il buon Dio, se gli rimarrò fedele, mi permetterà ancora con la sua grazia di lavorare, tramite il Carmelo di Nostra Signora, per I'unità della Chiesa".

Ecco un esempio di come una spiritualità particolare possa non essere un guscio un cui rinchiudersi, ma al servizio della Chiesa e voce dello stesso Spirito.
Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sul  testo del profeta Michea: “Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio” (6, 6-8).
Ed è possibile scaricare un opuscolo preparato, come ogni anno, dall'Ufficio nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, cliccando QUI

Insieme con il Papa preghiamo per la Siria


Vi chiedo di unirvi a me 

nella preghiera per la Siria, 

affinché il dialogo costruttivo 

prenda il posto dell’orribile violenza.

                                                                          Tweet del  Papa del 7 gennaio ore 12,00


Un appello a cui noi non possiamo non rispondere, essendo figli e figlie di Teresa di Gesù, la donna che più di ogni altra, sentì nell'animo i dolori e le lacerazioni della Chiesa, il suo anelito verso l'infinito, il suo amore per gli esclusi, la sua preoccupazione per il mondo in fiamme.



I TRE RE



                                        I TRE RE (MAGI)

di  S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)
scritto nel 1942 pochi mesi prima della morte della carmelitana scalza di origini ebree nel campo di concentramento di Auschwitz

Quanto grande deve essere stata la gioia della Vergine Madre quando vide avvicinarsi lo splendido corteo dei Tre Re Magi.
Questo era il compimento di ciò per cui aveva pregato durante tutta la sua vita, era ciò che il profeta regale aveva predetto: «Reges Arabum et Saba dona adducent».
Ora, primi tra i gentili, vengono con i loro doni; altri li seguiranno, finché si realizzerà che tutti i popoli adorino l’Unico Dio in spirito e verità. E con gli occhi dello spirito [Maria] vide venire un altro corteo: una moltitudine che nessuno può contare; tutti coloro che ella stessa – lei, madre del Divin Bambino e regina del suo regno futuro – avrebbe chiamato a seguire suo figlio.