FORMAZIONE. Due appuntamenti importanti

Dal 26 al 28 settembre presso il nostro Centro di Maddaloni, si svolgeranno le giornate di formazione teresiana guidate da p. Aniano Alvarez in preparazione al V centenario della Nascita della S. M. Teresa.
Il tema concordato con il padre relatore è

Un Cammino per la Vita:
 il Cammino di perfezione”.

S'inizia alle 18,00 del 26 settembre e si conclude alle 20 di sabato.






P. Alzinir Debastiani ocd
Domenica 29 settembre avrà luogo l'incontro con P. Alzinir Debastiani, Delegato generale per l'OCDS, sul tema:
                                                                                
IN COMUNITA' .   
Educarsi, formarsi, servire





Costi:    
pensione completa (dal 26 al 29) in camera doppia  Euro  90
Pranzo  Euro  12
Si prega di inviare le adesioni entro il 23 settembre p.v. alla segreteria del Centro di Spiritualità SS. Annunziata 
       Carmelitani Scalzi
       Piazza Umberto I°, 10 
       Maddaloni – CE
       0823.434030  fax 0823.204782

Il valore dell'incontro con Dio

Concediti in chiesa tanto tempo quanto ti è necessario per trovare serenità e pace. Non servirà soltanto a te, ma anche al tuo lavoro e a tutti coloro con i quali hai a che fare
S. Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein

La Trasverberazione raccontata da Edith Stein

Il 26 agosto l'Ordine celebra la memoria della trasverberazione del cuore di Teresa d'Avila. Il racconto dell'evento, già messo on line lo scorso anno (vedi qui) fatto dalla stessa Teresa di Gesù, vogliaso questa volta affidarlo alle parole di un'altra figlia di Teresa, Teresa Benedetta della Croce che fece riferimento all'esperienza mistica vissuta dalla fondatrice del Carmelo Scalzo, nel libro "Scienza Crucis", dedicato a San Giovanni della Croce.
Scrive Teresa Benedetta:
Il nostro Santo riferisce qui una descrizione particolareggiata del come l'anima possa venir trafitta da un serafino con un dardo o con una freccia infuocata. E' difficile ch'egli non si riferisca ad un fatto ben preciso, ossia alla trasverberazione della nostra S. Madre Teresa.

Myriam, la piccola araba carmelitana

Non serve lasciarsi incuriosire dallo straordinario e dal soprannaturale. Se qualcuno venisse e ti dicesse: ‘La beata Vergine Maria appare in un posto così’, oppure se ti dicesse ‘un’anima straordinaria si trova in questo o in quel luogo, tu non andarvi’. Se qualcuno ti dicesse ‘Ho avuto una rivelazione’, lascia perdere, perchè una tale informazione non significa niente per te, non ti giova a nulla. Ciò che invece il Signore ci dice, è piuttosto: ‘tutti i vostri interessi e affetti si concentrino nella fede, nella Chiesa, nel Vangelo.

Non ci sono parole migliori per far comprendere l'insegnamento di questa giovane carmelitana della Terra santa, "la piccola araba", figlia spirituale di Teresa di Gesù, che fondò il monastero teresiano a Betlemme. Tanto più che proprio la sua breve esistenza fu contrassegnata da apparizioni, miracoli ed eventi inspiegabili.
 Myriam Baouardy è nata in alta Galilea il 5 gennaio 1846 e morta a Betlemme il 26 agosto 1878.  
Orfana in tenerissima età, fu affidata insieme con il fratellino allo zio paterno. Cominciò a comunicarsi, di nascosto dei familiari; ma con il permesso del sacerdote. A 13 anni, trasferitasi con lo zio in Egitto, fu promessa sposa, ma rifiutò. Ricevette un'altra proposta matrimoniale da un turco che, al suo diniego, prima la colpì al petto e poi le tagliò la gola. Sembrava morta e il suo corpo fu trascinato via e abbandonato in un luogo nascosto. Qui, raccontò la stessa Myriam, fu soccorsa da una misteriosa suora che l'accudì per circa un mese e l'accompagnò in una chiesa maronita. Myriam era convinta che quella suora vestita di azzurro che le predisse il futuro fosse la Madonna. La giovane ancora non era guarita e la sua cicatrice alla gola fu vista da molti. Durante un viaggio in Terra Santa, conosce un giovane che le parla del voto di castità e con lei decide di offrire a Dio la propria castità, pregando nel Santo Sepolcro. La vita di Myriam fu piena di calunnie e persecuzione, e di gravi malattie dalle quali guariva improvvisamente e inspiegabilmente.Il suo ingresso al Carmelo, con l'amica suora Veronique, avviene nel 1867 a Pau. Qui riceve il nome religioso di Suor Maria di Gesù Crocifisso. La vita nel Carmelo fu ricca di doni e di pene interiori. Il 21 novembre 1876 s'inaugura il monastero di Betlemme, sulla collina di Davide. Prima di prenderne possesso, suor Maria e le consorelle pregano nella grotta della Natività.
Il 22 agosto del 1878, mentre trasportava due secchi d’acqua per dare da bere ai muratori che lavoravano nel giardino del monastero, cadde,  inciampando su una cassetta di gerani fioriti, e si ruppe un braccio in più parti. Mentre la soccorrevano mormorò: “È finita”; il giorno dopo s’era già sviluppata la cancrena, dal braccio al collo. Morì il 26 agosto, a 33 anni. Dopo poche ore le fu espiantato il cuore. 
Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 13 novembre 1983. I suoi fedeli sono in attesa della beatificazione. Intanto negli archivi del Carmelo sono allo studio 11 libri e 3000 pagine che la riguardano e che di sicuro porteranno alla luce nuovi aspetti della sua spiritualità e della personalità di questa umile suora della Terra Santa. La Chiesa la ricorda il 26 agosto, mentre noi Carmelitani Scalzi  il 25 agosto, dato che l'indomani si ricorda la Trasverberazione del cuore di Teresa di Gesù. Un fenomeno, questo, di cui fu protagonista anche Myriam Baouardy come fu verificato dalla analisi fatte sul suo cuore.

Una carmelitana farmacista, martire del '900




Oggi il nostro Ordine ricorda il martirio della beata Maria Sagrario che nacque a Lillo (Toledo) 1'8 gennaio 1881. Fu la prima donna a ottenere il titolo di farmacista in Spagna. Nel 1915 entrò nel Carmelo teresiano di sant'Anna e san Giuseppe di Madrid. Per il suo spirito di orazione e il suo amore all’Eucarestia incarnò perfettamente l'ideale contemplativo ed ecclesiale del Carmelo Teresiano. Fu Priora della comunità e subì il martirio, con pienezza di fede e con tutto l'ardore del suo amore per Cristo.
Il 1° luglio 1936 fu eletta di nuovo priora del monastero, pochi giorni prima che scoppiasse la famigerata Guerra Civile spagnola, che insanguinò la Nazione dal 1936 al 1939, mietendo solo fra i religiosi ben 7300 vittime; il 20 luglio la folla attaccò il convento e le religiose cacciate in strada, Madre Sagrario non volle unirsi alla fuga del fratello da Madrid, per poter assistere meglio, per quel che poteva, le sue monache sparse per la città.
Trascorse tre settimane rifugiata nella casa dei familiari di un’altra suora.  Il 14 agosto come tutti gli altri giorni la Madre Sagrario fece l'orazione e tutte le preghiere quasi si trovasse in convento, e alle quattro circa del pomeriggio, dopo la Via Crucis, cominciò a recitare l'Ufficio dell'Assunzione di Maria. Ma dovette interromperlo perché a quell'ora si presentarono nella casa dove stava dei miliziani che domandarono di lei. La Madre si presentò per non mettere in pericolo la famiglia presso la quale si era rifugiata e fu arrestata e chiusa in una cella, lontano da altre religiose. Fu vista con il rosario in mano e una grandissima pace sul volto, senza che badasse a niente o si preoccupasse di quanto succedeva intorno, come chi già non appartiene a questo mondo. All'alba del 15 agosto fu fucilata nel Prato di Sant'Isidoro dai nemici della fede. Era l'alba del giorno Resurrezione di Maria". La Chiesa la ricorda il 15 Agosto, mentre i Carmelitani Scalzi ne fanno memoria il 16 Agosto.

Oggi ricordiamo l'Assunzione in Cielo di Maria

"Tu che il cielo, in questo bel giorno di festa, o buona madre conduce tra noi vieni a benedire e a rendere ancora più completa la nostra unione. Rivederti è così dolce...dal tuo nido hai preso il volo e sei andata a incotrare lo Sposo. Ma non sei esiliata: il tuo cuore di Madre è rimasto fra noi
 B. Elisabetta della Trinità, carmelitana scalza
 Oggi la Chiesa ci fa meditare dal Vangelo di Luca, il Magnificat, una vera e propria danza di lode al Signore che l'ha chiamata. Dovremmo imparare a riconoscere, come Maria nel Magnificat,che il Signore è grande e tiene sempre il proprio sguardo posato su di noi, come suggerisce anche il salmo 139.
Come ci ricordò il 15 agosto del 2011 papa Benedetto XVI : "Nel contemplare la Vergine Maria ci è data un’altra grazia: quella di poter vedere in profondità anche la nostra vita. Sì, perché anche la nostra esistenza quotidiana, con i suoi problemi e le sue speranze, riceve luce dalla Madre di Dio, dal suo percorso spirituale, dal suo destino di gloria: un cammino e una meta che possono e devono diventare, in qualche modo, il nostro stesso cammino e la nostra stessa meta". 

Cristo presente anche nei campi dell'orrore

 "Porgere la mano a tutti e tutti portare a Dio per mezzo dell'Immacolata, bella missione per la quale vale la pena di vivere, lavorare, soffrire e anche morire" (P.Kolbe).
 Abbiamo da poco ricordato Teresa Benedetta della Croce, la carmelitana uccisa nella camera a gas di Auschwitz il 9 agosto del 1942. Oggi ricordiamo S. Massimiliano Maria Kolbe dell'ordine dei francescani  deportato un anno prima della Stein ad Auschwitz
 Avendo meno di cinquant'anno, a differenza della carmelitana scalza non è destinato alla camara a gas, ma ai lavori forzati, tra cui il trasporto dei copri dalla camera a gas al forno crematorio. E proprio quando lo mettono a trasportare cadaveri, lo sentono mormorare con un fil di voce: "Santa Maria prega per noi" e poi: "Et Verbum caro factum est " (Il Verbo si è fatto carne).
Nel campo di sterminio Kolbe offre la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia: "Sono un sacerdote cattolico. Sono anziano (aveva 47 anni). Voglio prendere il suo posto perché lui ha moglie e figli". Muore pronunciando «Ave Maria». E' il 14 agosto 1941. 
Giovanni Paolo II lo ha chiamato «patrono del nostro difficile secolo».
P. Kolbe ha dimostrato, in forza della sua fede, che l'uomo può creare abissi di dolore ma non può evitare che essi siano inabitati dal Crocifisso e dal mistero del Suo amore sofferente, che si riattualizza, che autonomamente e con forza inarrestabile decide di farsi "presente". Fu soprattutto per questa decisione di Cristo che Fritsch, contro se stesso, dovette "accettare" lo scambio (p. Antonio Maria Sicari, ocd).

Anche S. Chiara invitava a fissare in Lui il nostro sguardo

Sappiamo quanto Teresa abbia amato la figura di Chiara di Assisi (vedi articolo dello scorso anno), per questo oggi, 11 agosto, vogliamo ricordare questa grande santa che ha saputo farsi piccola incarnando i valori del Vangelo e dimostrando il volto femminile del francescanesimo.


... Godi dunque sempre nel Signore anche tu, carissima,  né ti inviluppino l'amarezza e la nebbia, o dilettissima signora in Cristo, gaudio degli angeli e corona delle sorelle; fissa la tua mente nello specchio dell'eternità, fissa la tua anima nello splendore della gloria,  fissa il tuo cuore nella effigie della divina sostanza e attraverso la contemplazione trasforma tutta te stessa nell'immagine della sua divinità, per sperimentare anche tu ciò che provano gli amici gustando la nascosta dolcezza, che Dio stesso ha riservato fin dall'inizio ai suoi amanti.
Dalla lettera di S. Chiara alla B. Agnese di Praga

Edith, crocifissa per l'Amore

Una bella sovrapposizione di immagini di Edith Stein filosofa e martire, secondo i fratelli Gregori
Partita con un convoglio dal campo rifugiati di Westerbork,  Sr. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), con altri ebrei deportati dall'Olanda, arriva ad Auschwitz ed fu probabilmente tra le prime persone ad essere condotte nella camera a gas e poi bruciata nel forno crematorio. 
I sopravvissuti allo sterminio, che furono compagni di viaggio o passarono in quei giorni nei campi di Amersfoort (prima tappa) e Westerbork, testimoniarono la serenità e la forza che irradiava Teresa Benedetta "Tutte le persone che l'avvicinavano la consideravano un angelo e cercavano di parlare con lei per ricevere un incoraggiamento alla loro fede e trovare forza nel suo esempio". E ancora: "si distingueva dalle altre religiose del campo per il suo silenzio...non pensava alla propria sofferenza, perché era troppo calma, ma a quella degli altri"
Un altro testimone asserì che "con voce sommessa raccontava le crudeltà sofferte dagli altri internanti, tacendo però ciò che aveva dovuto subire essa stessa... Quando mi mostrai dolorasamente partecipe della sua sorte mi disse coraggiosamente: Qualunque cosa avverrà, io sono preparata. Gesù è anche qui con noi; non bisogna aver pensiero, sono nelle mani di Dio.
La comunicazione ufficiale della morte di Edith Stein giunta al monastero di Echt fu lapidaria: N. 44074, Edith Theresia Hedwig Stein nata il 12 ottobre 1891 a Breslavia, residente ain Echt, deceduta il 9 agosto 1942.
E’stata la prima donna ebraica elevata agli onori degli altari, dal beato papa Giovanni Paolo II, l’11 ottobre 1998. L'evento  non fu senza polemicheda parte ebraica perché ebrea convertita. Tuttavia lo stesso Pontefice, un anno dopo, l’ha proclamata compatrona d’Europa insieme a Caterina da Siena, Brigida di Svezia, Benedetto e Cirillo e Metodio.
"La volontà umana è debole e cieca e diventa capace di imboccare la via giusta solo se si abbandona pienamente alla Volontà divina. Il Crocifisso...Le sue braccia sono spalancate per stringerti al Suo Cuore. Egli ti chiede la tua vita per darti la sua" Edith Stein

Due agosto 1942

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Festa del Perdono di Assisi, si consumò uno degli ultimi capitoli dell'orrore nazista. 
Echt, monastero delle carmelitane scalze. Sono le 17 di domenica 2 agosto 1942 e la comunità è nel coro per la meditazione. Suor Teresa Benedetta della Croce  (Edith Stein) ha da poco letto un brano. Nel coro, le claustrali sono in ginocchio, attorno al SS. Sacramento. C'è un grande silenzio perché ognuna di loro, com'è abitudine al Carmelo, fa orazione silenziosa, colloquio personale con Gesù.
Quel silenzio è interrotto da uno scampanellio nervoso. La Priora lentamente si dirige verso la ruota per sapere chi sia.
Si tratta di due ufficiali delle SS. Chiedono delle sorelle Stein.
"Siete la superiora?"
"Sì"
"Suor Stein deve lasciare il convento entro 5 minuti"
"Non è possibile"
"Allora fra 10 minuti non abbiamo tempo... Suor Stein deve venire deve venire adesso . Può cambiarsi l'abito o venire con noi così com'è. Datele una coperta, un bicchiere, un cucchiaio e cibarie per tre giorni"!
A nulla valgono i tentativi della Priora di evitare che Suor Teresa Benedetta e alla sorella Rosa siano portate via. Nel monastero regna un silenzio gonfio di dolore, per la strada qualcuno protesta, ma è minacciato dalle SS. che sorvegliavano l'autoblindo in cui già erano stipati altri ebrei olandesi. Le sorelle escono dal monastero. Sr. Teresa Benedetta indossa l'abito carmelitano. Sussurra ancora qualcosa alla sorella, che prende per mano, poi si rivolge a uno degli ufficiali. Ma egli finge di non sentire nulla. Apre l'autoblindo e le due sorelle salgono a bordo.

In quel momento nella mente della Priora riecheggiano le parole di quel testamento spirituale scritto da Sr. Teresa Benedetta.

TESTAMENTO SPIRITUALE 

Fin d'ora accetto con gioia la morte che Dio mi ha riservato in perfetta sottomissione alla sua santissima volontà. Chiedo al Signore che voglia accettare la mia vita e la mia morte per il suo onore e la sua esaltazione, per tutte le intenzioni dei santissimi cuori di Gesù e Maria e della santa chiesa, soprattutto per la conservazione, la santificazione ed il perfezionamento dell'Ordine del Carmelo, particolarmente dei monasteri di Colonia e di Echt, come espiazione per l'incredulità del popolo ebraico, affinché il Signore sia accolto dai suoi e il suo regno venga nella gloria, per la salvezza della Germania e per la pace del mondo; infine per i miei parenti, vivi e defunti, e per tutti coloro che Dio mi ha dato: perché nessuno di loro si perda.
Signore, dammi tutto ciò che mi conduce a te.
O Signore, prendi tutto ciò che mi distoglie da te.
O Signore, strappa anche me da me e dammi tutto a te.
Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)