Meditiamo insieme con le altre fraternità d'Italia





Oggi sorgiamo dal sonno, 
cambiamo rotta dirigendoci verso Dio 
e prepariamo la dimora al Signore che viene.

Il quadro custodito nel monastero dei Ponti Rossi

Nel blog dedicato alla figura di San Giuseppe è stato messo in rete il racconto del quadro prodigioso appartenuto alla famiglia Catanea di Napoli e custodito nel monastero dei Ponti Rossi. Per visualizzare la pagina del blog clicca Qui

Meditiamo su Cristo, nostro Re



ECHI CARMELITANI. Vi ringrazio, o mio Dio, di tutte le grazie che mi avete accordate, in particolare di avermi fatta passare attraverso il crogiuolo della sofferenza. Sarò felice di vedervi comparire, nel giorno finale, con lo scettro della croce. Poiché vi siete degnato di darmi come eredità questa croce tanto preziosa, spero di rassomigliare a voi nel cielo e di veder brillare sul mio corpo glorificato le sacre stimmate della vostra passione. […] Alla sera di questa vita, comparirò davanti a voi a mani vuote, perché non vi chiedo, Signore, di contare le mie opere. Tutte le nostre giustizie hanno macchie ai vostri occhi. Voglio perciò rivestirmi della vostra giustizia e ricevere dal vostro amore il possesso eterno di voi stesso. Non voglio altro trono o altra corona che voi, o mio Diletto!...

Santa Teresa di Lisieux

Gesù, l'emorroissa e noi

La fraternità si è riunita oggi per l'esercizio della Lectio Divina. Il brano scelto, particolarmente significativo a conclusione dell'anno della fede (domani ufficialmente chiuso dalla celebrazione del Papa in piazza San Pietro) è il racconto dell'incontro fra Gesù e l'emorroissa.

Storia:  Dal Vangelo di Marco (5, 25-34) La guarigione dell’emorroissa.
 Leggiamo una prima volta il brano
Dove ci troviamo: Siamo nei pressi del mare di Galilea.


Quello che è definito Mare di Galilea in realtà è il più grande lago di acqua dolce della Terra, intorno al quale scorre il fiume Giordano. Assume vari nomi. Nell’A.T. è chiamato mare di Kinneret, nel nuovo è il lago di Tiberiade o di Genèsaret. E’ la sede principale della predicazione di Gesù, su una delle sue rive aveva chiamato Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni. E’ il lago della tempesta (Il lago, per la sua posizione sotto il livello del mare e le sue alte sponde, è soggetto a fenomeni meteorologici improvvisi: le sue tempeste sono brevi ma violente.), quello sulle cui acque camminò Gesù e anche il luogo dove Gesù Risorto si manifestò ai discepoli.
Intorno a questo lago c’è Cafarnao, c'è la città di Tiberiade, poco distante il monte delle beatitudini.
Il Lago di Tiberiade visto dal monte delle Beatitudini


Il lago di Tiberiade
 
Scena:   Prima di quest'incontro Gesù è raggiunto da un uomo che gli chiede di guarire la figlia dodicenne in fin di vita. il Maestro s’incammina con lui verso casa. Lo seguono gli apostoli e una grande folla, data la fama di guaritore che Gesù ha acquisito (nel suo Vangelo, Marco racconta la guarigione della suocera di Pietro, un indemoniato a Cafarnao, un lebbroso, un paralitico, un uomo dalla mano inaridita, un altro indemoniato a Gerasa).

Giornata Pro orantibus

Preghiamo per le sorelle claustrali 

in modo particale 

per quelle dei monasteri carmelitani

  Ognuno di noi che è giunto al Carmelo Secolare ha incontrato nel proprio cammino una o più comunità di clausura dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi. 
Per molti di noi è stata una esperienza molto costruttiva e una tappa fondamentale per il cammino spirituale.
La nostra fraternità, che si riunisce in una sala del monastero dei Ponti Rossi, prega con gratitudine per le monache della comunità.

Com'è nata questa giornata. Nel 1953, in occasione memoria liturgica della Presentazione di Maria al Tempio, Papa Pio XII istituì la Giornata Pro Orantibus, dedicata a tutte le comunità di clausura.
Nata come occasione di aiuto materiale alle Comunità di vita contemplativa claustrale, si è sviluppata negli anni come opportunità per proporre una riflessione sul mistero della contemplazione, componente essenziale della vita di ogni credente in Cristo e vissuta dalle claustrali in modo totalitario e permanente

Teresa di Gesù, madre fondatrice delle carmelitani scalze. Scriveva a proposito S. Teresa dando suggerimenti alle monache di San Giuseppe, nel primo monastero da lei riformato:

Tutto ci appare gravoso, e a ragione, perché si tratta di una guerra contro noi stessi, ma appena ci mettiamo all’opera, Dio agisce così efficacemente nell’anima e le dona tante grazie che le sembra poco tutto ciò che si può fare in questa vita. Per noi monache, poi, il più è fatto, quando rinunziamo alla libertà per amor di Dio, rimettendola nelle mani degli altri. Inoltre, osserviamo tante pratiche gravose: digiuni, silenzio, clausura, servizio del coro, che anche a volerci trattare con delicatezza non potremmo farlo se non raramente, e forse l’avrò fatto soltanto io in tanti monasteri che ho visto. Allora, perché trattenerci dal praticare la mortificazione interiore che rende tutto il resto molto più meritorio e perfetto e ce lo fa compiere con maggiore pace e dolcezza? Ci si arriva – come ho detto – a poco a poco, rinnegando la propria volontà e il proprio istinto anche nelle piccole cose, fino ad assoggettare il corpo allo spirito.
  Torno a dire che tutto o quasi tutto consiste nel rinunciare a noi stessi e ai nostri agi. Chi comincia infatti a servire il Signore, il meno che gli può offrire è la vita. E che deve temere chi gli ha già dato la sua volontà? È evidente che se è un vero religioso o una vera anima di orazione che pretende godere i doni di Dio, non deve tornare indietro ma desiderare di morire per Dio e soffrire anche il martirio. Del resto, non lo sapete, sorelle, che la vita del buon religioso, che vuol essere fra i più intimi amici di Dio, è un lungo martirio? Lungo, perché tale può dirsi in confronto a quello di coloro cui veniva tagliata la testa. Ma la vita è breve, anzi a volte brevissima. E che sappiamo se la nostra non sarà così breve che dopo un’ora o un momento dall’aver peso la risoluzione di servire totalmente Dio, si estinguerà? Sarebbe possibile perché, dopo tutto, non c’è da fare assegnamento su quanto ha fine. E, pensando che ogni ora può essere l’ultima, chi di voi non vorrà impiegarla bene? Credetemi, questo pensiero è la cosa più sicura.
  Adoperiamoci, pertanto, a contraddire in tutto la nostra volontà; se ci impegneremo a farlo, come ho detto, a poco a poco, senza saper come, ci troveremo sulla vetta. Ma non sembra troppo rigoroso di re che noi non dobbiamo cercare soddisfazione in nulla? Sì, perché non si dice quali grazie e gioie comporti questa contraddizione e quanto si guadagna con essa anche in questa vita, quale sicurezza! Qui, poiché tutte voi percorrete questa strada, il più è fatto. Ora, stimolatevi e aiutatevi a vicenda: in questo ciascuna di voi deve cercare di superare le altre.
(cammino di perfezione, capitolo 12)
 

Kalinovski e l'altra faccia della fedeltà

  "Non possiamo dubitare che Dio, 
nella sua misericordia, 
abbia destinato ad ognuno un dovere, 
che deve compiere in questo mondo. 
Se vuoi diventare santo, diventare perfetto, 
sii un fedele esecutore dei tuoi doveri".

San Raffaele Kalinowski 
carmelitano Scalzo
memoria liturgica: 19 novembre

Testa a testa fra La storia di un' anima di Teresina e i Pensieri di Pascal

Dei quaranta titoli proposti dalla trasmissione di Raiuno "A sua immagine",  per votare  "Il mio  libro della fede" "Storia di un'anima" di S. Teresa di Lisieux si contende il  primato con "I Pensieri" di Blaise Pascal. 
Si può votare anche una volta al giorno.
(VOTA QUI) 

E' nato il blog dell'Ocds d'Italia

E' nato il nostro blog!
Il blog dell'Ocds d'Italia, nato con il contributo di tutte le fraternità d'Italia debutta oggi, giorno della Festa dei Santi Carmelitani, in rete (www.ocdsditalia.blogspot.it). Sarà un modo per confrontarsi, per superare le distanze, per mettere in condivisione i nostri percorsi formativi. Il blog, presentato dalla presidente del Coordinamento Interprovinciale d'Italia, Brigida De Grandi, si apre con il messaggio del nostro Preposito Generale p. Saverio Cannistrà, e i contributi del Delegato Generale, p. Alzinir Debastiani, e l'Assistente Nazionale ocds p. Aldo Formentin. 

Un luminoso modello: Elisabetta della Trinità



Ricordiamo oggi una carmelitana scalza che ha, ancora prima di entrare nel chiostro di un Carmelo, gli ideali che tutti i carmelitani – compresi noi secolari – siamo chiamati a vivere. Elizabetta della Trinità, francese di Bourges, trasferitasi a Digione dopo la prematura morte del papà.

La sua fu una vocazione giovane (già nel 1894 fece voto di verginità), ma la mamma si oppose a lungo ad un suo ingresso in clausura e quindi benché avesse chiara in sé la chiamata al Carmelo, Elisabetta aspettò chiedendo al Signore di potersi santificare nel mondo: 


“Che questo mondo non m’impedisca d’andare a lui, e le futilità terrene non mi seducano, né mi ritardino il cammino”.

Un pensiero della B. Elisabetta






Colui che non cambia mai: ti ama oggi    come ti amava ieri, come ti amerà domani B. Elisabetta         della Trinità



Festa dei nostri santi intercessori presso il Cielo

« Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra »
 (S. Teresa del Bambino Gesù, carmelitana scalza di Lisieux).

«Credo che in cielo la mia missione sarà di attirare le anime al raccoglimento interiore, aiutandole ad uscire da se stesse per aderire a Dio con un movimento semplicissimo, tutto amoroso, mantenendole in quel grande silenzio interiore che permette a Dio di imprimersi in esse e di trasformarle in Sé».
(B. Elisabetta della Trinità, carmelitana scalza di Digione)



Due frasi tratte dai manoscritti di due figlie di Teresa di Gesù, come lo siamo noi, venerate come modelli e nostre intermediarie presso il Padre.
Nell'udienza di mercoledì scorso, papa Francesco si è soffermato sulla "comunione dei santi", sottolineando - fra l'altro- che "c’è un legame profondo e indissolubile tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo, fra noi, e coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare nell’eternità. Tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime del Purgatorio e tutti i beati che sono già in Paradiso formano una sola grande Famiglia. Questa comunione tra terra e cielo si realizza specialmente nella preghiera di intercessione".