Maria, nostra compagna di Attesa

Come Maria attende Cristo 
nel Carmelo è la Stessa Maria
a indirizzare e custodire  l’attesa di ciascuno di noi
perché questi possa finalmente incontrare il suo Salvatore.
Ce lo insegna la b. Elisabetta della Trinità: «Questa Madre di grazia formerà la mia anima affinché la sua piccola figlia sia un’immagine viva, “raggiante”, del suo primogenito, il Figlio dell’Eterno, colui che fu la perfetta lode di gloria del Padre suo» (Ultimo ritiro, par. 2).

I primi martiri Scalzi


L'Ordine dei Carmelitani Scalzi ha offerto alla Chiesa anche una componente missionaria rilevante. Tra i frati missionari oggi ricordiamo due figure, forse poco conosciute: Dionisio della Natività (al secolo Pietro Berthelot, nato in Belgio nel 1600) e Redento della Croce (il portoghese Tommaso Rodriguez nato nel 1598) entrambi provenienti dal convento carmelitano di Goa. Dei due, Pietro  aveva deciso di consacrarsi a Dio in età matura. Esperto cosmografo (le sue «Tabulae maritimae» sono custodite al British Museum). Fra Dionisio fu inviato all'isola di Sumatra con fra Redento. In realtà non era una missione spirituale, ma una trappola per imprigionare entrambi e torturarli con l'intento di far rinnegare loro la fede cristiana. Furono uccisi sulla  spiaggia di Achén, divenendo così i primi martiri dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi.
La scheda delle carmelitane di Concenedo ci aiuta a conoscerli meglio: clicca qui

Il nuovo anno liturgico, commentato dai padri ocd


Nell’ anno giubilare della misericordia (2015-2016) la liturgia prevede la lettura domenicale dei brani del Vangelo secondo Luca (anno liturgico C).

Quest'anno assieme alle fraternità degli Scalzi di tutt'Italia seguiremo il commento a cura dei nostri padri carmelitani.
Ogni domenica su www.ocdsditalia.blogspot.it. S'inizia domenica 29 novembre con la meditazione di p. Alzinir Debastiani 

Cafarnao, la città di Gesù


Nelle due foto i resti della casa di Pietro a Cafarnao e più sotto una panoramica della città, com'è oggi. Sulle rovine della casa di Pietro è innalzata una Chiesa circolare.

Il Mistero di un Re fra noi


L'Anno Liturgico, che oggi termina con la festa di Cristo Re, non è che la celebrazione della vita di Gesù distribuita nell'arco di un intero anno.

Siamo alla vigilia di un Giubileo (Papa Francesco aprirà la Porta Santa in Vaticano il prossimo 8 dicembre) e proprio al termine del Giubileo del 1925 fu introdotta da papa Pio XI, la Festa di Cristo Re dell'Universo, con l’enciclica “Quas primas” (11 dicembre 1925)


 “qui sulla terra il Regno è già presente, in mistero; ma con la venuta del Signore, giungerà a perfezione” (costituzione “Gaudium et spes”).

Il programma di celebrazioni a Jaddico


Da lunedì 23 nel Santuario di Jaddico, dei nostri padri carmelitani, ha inizio il programma per la consacrazione del santuario (il prossimo 27 novembre) che diverrà uno dei luoghi della misericordia dell'imminente Giubileo. Per approfondire clicca qui.

Oggi Giornata pro orantibus


Oggi, 21 novembre, la Chiesa celebra la festa della Presentazione di Maria e la Giornata Pro Orantibus. Siamo invitati a sostenere con la nostra preghiera e vicinanza i religiosi e le religiose di clausura.  
Nata nel 1953 la Giornata Pro Orantibus, solo due anni dopo è stata fissata la data della celebrazione nel giorno della  memoria liturgica della Presentazione di Maria al Tempio, espressione dell'offerta di sé a Dio.

San Raffaele, una preghiera vivente

Oggi ricordiamo la figura di un carmelitano polacco, SAN RAFFAELE KALINOWSKI DI SAN GIUSEPPE , canonizzato da S. Giovanni Paolo II (leggi l'omelia di quel giorno)
Nelle sue biografie è facile imbattersi una delle più belle definizioni che di lui ha dato chi lo ha conosciuto: "Una preghiera vivente".
Nella sua Polonia, riorganizzò l’Ordine del Carmelo e il suo Ordine secolare. poi prese la direzione del collegio di teologia a Wadowice, la città che nel 1920 diede i natali a S. Giovanni Paolo II.
 Raffaele di San Giuseppe fu apprezzato da tutti soprattutto dalle carmelitane scalze cui si dedicata paternamente, come direttore spirituale e confessore.
Figlio fedele della grande maestra di Avila, fece proprio il motto "Nada te turbe":  «ogni giorno – disse – prendo forza da queste parole».
E' un modello, anche per noi laici: "Non possiamo dubitare che Dio, nella sua misericordia, abbia destinato ad ognuno un dovere, che deve compiere in questo mondo.  Se vuoi diventare santo, diventare perfetto, sii un fedele esecutore dei tuoi doveri".

Dal nostro blog direttamente alla Tv spagnola

Da oggi puoi vedere sul nostro blog TERESA il film prodotto per la tv spagnola "rtve" su S. Teresa, realizzata con il patrocinio della Commissione per il V centenario della nascita della grande santa di Avila. Nella colonna sulla destra ci sarà il link al sito della TV e del film storico sulla santa.

Arrivederci p. Aniano!

P. Aniano nella sala conferenze del Centro di Spiritualità di Maddaloni
La comunità accademica della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum ha annunciato oggi pomeriggio la morte di P. Aniano Álvarez-Suarez Ocd, Professore emerito, già Ordinario di Teologia Dogmatica e Spirituale, e Preside della Facoltà. P. Aniano (71 anni)  è tornato nella casa del Padre, questa mattina, 4 novembre, nella città di Burgos in Spagna. Ci uniamo alla preghiera di quanti lo hanno conosciuto e stimato, e ricordiamo con affetto le giornate teresiane trascorse con la sua guida, nel centro di spiritualità di Maddaloni, due anni fa.

Tito Brandsma proclamato Beato 30 anni fa

Era il 3 novembre del 1985, papa Giovanni Paolo II nella rosa dei testimoni di Dio, sceglie un carmelitano olandese,di antica osservanza, amante dello studio, del giornalismo (di cui è patrono con Francesco di Sales)  e soprattutto della verità. Un uomo apparentemente fragile, minuscolo, che muore il 26 luglio 1942  in un campo di concentramento di Dachau, dopo essere stato arrestato per aver osteggiato il nazismo e fatto conoscerne gli orrori.
Nella sua omelia Giovanni Paolo II sottolineava   l'imperversare dell’odio, egli ha saputo amare; tutti, anche i suoi aguzzini: 
 come, nonostante
“Sono anch’essi figli del buon Dio, diceva, e chi sa se qualche cosa rimane in loro . . .”.
Questa tenerezza nei confronti dei propri aguzzini, come ha imparato a esercitarla?
Tito aveva imparato a guardare tutto il Creato, dall'animale più piccolo al paesaggio, dall'animale più temibile all'essere umano, come a un dono di Dio. E soprattutto dall'amore verso gli animali di cui si fece portavoce in una breve, ma intensa conferenza (“Insegnare la prevenzione della crudeltà verso gli animali” che tenne nel 1936 presso l’Università di Nimega), che Brandsma imparò il rispetto per tutti.
Lasciò, in chi lo conobbe nei suoi giorni di prigionia il ricordo di una persone dolce, serena. Scrisse proprio in quel periodo un diario intitolato "La mia cella" in cui descrive la grande serenità che gli dava il pensiero di "trovarsi nelle mani di Dio". Non era teresiano, ma conosceva e amava molto gli insegnamenti della nostra Teresa d'Avila.

Estratto di un discorso tenuto da P. Tito a giovani studenti, il 28 ottobre 1936. (Dal Processo di Beatificazione, 1979, pag. 404). 

« Noi Olandesi dobbiamo stare doppiamente in guardia. Siamo così inclinati alla mediocrità che la nostra parola d'ordine è: non esagerare. Per questa ragione soffochiamo ogni spontaneità. Ma non lo diciamo.
Noi parliamo di prudenza, così non veniamo in conflitto con quelli che non la pensano come noi. Non pensando che essi avrebbero più ammirazione per il nostro eroismo, prontezza al sacrificio e amore del prossimo; piuttosto che per quella irrisolutezza colla quale non si sa cosa siamo, a che cosa serviamo.
Noi chiamiamo questo: posatezza e realismo. Non vogliamo perdere la testa. Così c'è tanta riservatezza in noi, tanto rispetto umano, tanto freddo calcolo. Amore è sacrificio sono spariti in noi. Invece di considerarci degli eroi, gli avversari non vedono in noi che gente mediocre, priva di qualunque caratteristica".


Estratto di una predica tenuta da p. Tito il 16 luglio 1939, nella memoria dei santi olandesi Willibrodo e Bonifacìo. (Dal Processo di Beatifìcazione, 1979, pag. 411).

“In questo tempo di fiacchezza, quanto dobbiamo, ammirare questi due uomini Willibrodo e Bonifacio che, pur sapendo di rimetterci probabilmente la vita, ciononostante parlano di Dio e tentano di unire gli uomini con Dio, perché sanno e credono che questo li farà felici... Viviamo in un mondo nel quale si condanna persino l'amore chiamandolo debolezza da superare. Niente amore, si dice, ma sviluppo della propria forza. Ciascuno sia il più forte possibile, lasci perire i deboli.
Dicono che la religione cristiana, con la predicazione dell'amore, abbia fatto il suo tempo e debba essere sostituita dall'antica potenza germanica. Oh!, sì, vengono a voi con queste dottrine e trovano gente che le accetta volentieri.
L'amore viene disconosciuto. “Amor non amatur” diceva già San Francesco d'Assisi ed alcuni secoli più tardi, a Firenze, S. Maria Maddalena de' Pazzi suonava, in estasi, la campana del monastero delle monache carmelitane per dire alla gente come sia bello l'amore.
Oh! anch'io vorrei far suonare le campane per dire al mondo come è bello l'amore. Benchè il neopaganesimo (nazionalsocialismo) non voglia più l'amore, nondimeno noi vinceremo con l'amore questo paganesimo. La storia lo insegna. Noi non abbandoneremo l’amore. Esso ci riguadagnerà il cuore dei pagani. La natura è superiore alla teoria. Lasciamo la teoria condannare e respingere l'amore e chiamarlo una debolezza. Ciononostante la pratica della vita lo farà sempre nuovamente essere una forza che vince e che tiene legati i cuori degli uomini.
“Guarda come si vogliono bene tra loro”. Questa frase dei pagani in merito ai primi cristiani, i neopagani dovranno dirla nuovamente di noi. Così vinceremo il mondo”. 



         Per conoscerlo meglio:

Alcuni articoli:

              Nasca, Michelangelo, Tito Brandsma, quando la testimonianza diventa martirio

dal sito Vatican Insider, 27.07.2012: clicca qui

Alcuni libri:
  • Scapin, Santino, Nella notte la libertà. Tito Brandsma giornalista martire a Dachau con una antologia dei suoi scritti, Rogate, Roma 1985 [ripubblicato poi nel 1990 dalle Edizioni Paoline insieme a Bruno Secondin con il titolo Tito Brandsma. Maestro di umanità martire della libertà].
  • Vallainc, Fausto, Un giornalista martire. Padre Tito Brandsma, Àncora, Milano 1985
  • Monastero di Concenedo , Beato Tito Brandsma - "Punto" contro Hitler: un sorriso agli aguzzini. 
  • De Bonis, Stefania, Nel lager "modello" di Dachau in  Leggi razziali e orrore dei lager in un decennio di stampa 1937-1946, edito da Emeroteca Biblioteca Tucci, pp. 117-118

  • Tito Bransdma, Per vivere senza crudeltà sugli animali, Graphe Edizioni 2013

Concluso il V centenario a Napoli

Si sono concluse ieri ieri sera nella Chiesa di S. Teresa a Chiaia (prima chiesa al mondo intitolata alla santa di Avila) le celebrazioni del V centenario dalla nascita della fondatrice degli Scalzi, nella nostra Provincia OCD. A presiedere la concelebrazione eucaristica è stato il cardinale arcivescovo di Napoli mons. Crescenzio Sepe, alla presenza del Superiore Provinciale dell'Ordine, p. Luigi Gaetani, del piore di Chiaia p. Luigi Borriello, di altri frati carmelitani e di mons. Enzo Branno della diocesi di Napoli. Presenti i secolari della fraternità di Chiaia e alcuni componenti della nostra fraternità, assieme agli abituali frequentatori della comunità di Chiaia.