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Echi carmelitani nella Settimana Santa
Dall'annuncio all'Incarnazione
“Questa piaga si forma nell’anima attraverso la conoscenza delle opere dell’incarnazione del Verbo e i misteri della fede. Sono queste le opere maggiori di Dio, le quali rispetto alle creature racchiudono in sé un amore più grande. Come tali producono nell’anima un effetto più profondo d’amore. La loro qualità è tale che, se la prima forma è come una ferita, questa seconda è come una piaga aperta, che dura a lungo. … Cioè: mi fanno capire cose stupende della tua grazia e della tua misericordia nell’opera della tua incarnazione e nelle verità di fede che mi parlano e mi riferiscono sempre più cose su di te, perché quanto più esse vorranno dirmi, tanto maggiori grazie potranno svelarmi di te”
(San Giovanni della Croce, Cantico, 7,3.7)
Ritiro spirituale, sabato 27 marzo
Sabato 27 marzo le comunità ocds della Provincia Napoletana sono invitate a partecipare alla giornata di ritiro dedicato alla figura di San Giuseppe, uomo pervaso di contemplazione. Ci guiderà p. Emilio Martinez, ocd, docente alla Facoltà teologica del Teresianum.
clicca qui per scaricare la locandina su cui troverete il link per accedere alla piattaforma.
Per partecipare è sufficiente scaricare su pc o smartphone l’applicazione Zoom (il link è riportato sulla locandina) e collegarsi con leggero anticipo sull’orario di inizio.
In alternativa sarà possibile seguire l’incontro su YouTube iscrivendosi in anticipo al canale Frati Carmelitani Scalzi Bari.
Lettera circolare del Superiore Provinciale
S'inizia oggi il triduo in preparazione della Festa di San Giuseppe
"Nessun uomo è al di fuori del disegno di Dio: siamo tutti "chiamati da Dio". Dobbiamo essere persuasi di questa fondamentale verità per poter interpretare la nostra vita. Essere chiamati da Dio significa appunto essere collocati da Lui nel disegno di salvezza per esserne ad un tempo beneficiari e collaboratori.San Giuseppe un esempio di come la creatura deve rispondere al piano di Dio nei suoi confronti. Dall'iniziativa di Dio Egli si trova inserito nel mistero dell'Incarnazione del Verbo: è lo sposo di Maria sarà il padre putativo di Gesù e porterà avanti l'incarnazione come avvenimento storico, come fatto umano e societario.
La statua scelta da Teresa d'Avila
per il monastero di San Giuseppe
Sarà lui a presiedere alla famiglia di Nazareth, a sostenerla con il suo lavoro, a difenderla, a proteggerla, senza atteggiarsi a protagonista, ma lasciando a Dio di esserlo.
Le proposte delle Edizioni Ocd su San GiuseppeNoi a volte, pecchiamo di intemperanza e ci facciamo quasi concorrenti di Dio, dimenticando che la dignità dell'uomo consiste proprio nell' essere creatura di Dio chiamata al suo servizio. Giuseppe questo lo capì bene, non attraverso tanti filosofici ragionamenti, ma perché comprese la cosa essenziale: che Dio si dice sempre sì e si dice un sì in umiltà e si dice un sì in obbedienza. In tal, modo egli si realizzò anche come uomo e noi lo vediamo oggi ai vertici della storia umana, della salvezza, con il suo Sì pieno di fede e di abbandono".
Bibliografia aggiuntiva per approfondire la figura di San Giuseppe
Il Ritiro di Quaresima
S. Messa per ricordare la b. Giuseppina di Gesù Crocifisso ocd
Per conoscere meglio la beata clicca qui
Facciamo Memoria della nostra beata Giuseppina
Domani la santa Messa per ricordare il transito della B. Giuseppina di Gesù Crocifisso sarà trasmessa in streaming, dal monastero delle Carmelitane Scalze dei Ponti Rossi sulla pagina FB della Parrocchia S. Maria di Montesanto (clicca qui per collegarti) e sarà presieduta dal P. Provinciale dei Carmelitani Scalzi Luigi Gaetani.
Giuseppina Catanea nacque a Napoli il 18 febbraio 1894. Nel pieno della giovinezza, si donò a Dio abbracciando la vita contemplativa al seguito della sorella nel nascente Monastero carmelitano dei SS. Teresa e Giuseppe, a Napoli.
Una serie di mali l’avevano costretta a letto per cinque anni (1918-1923), ma la potenza di Dio interviene il 2 giugno 1923 quando fu miracolosamente guarita al contatto della reliquia del Braccio di San Francesco Saverio. Il 6 agosto 1933 Suor Maria Giuseppina fece la sua Professione Solenne. Sull’altare c’era la Sacra Spina.
Cominciò così un nuovo periodo di vita per suor Giuseppina, arricchita dallo Spirito Santo di particolari carismi: dono della scrutazione dei cuori, dono del Consiglio, dono della profezia, che per obbedienza ai Superiori mette al servizio del popolo di Dio.
Una vita totalmente offerta.
E persone di ogni classe sociale accorrevano al Carmelo dei Ponti Rossi per ricevere la parola che spronava e dava pace: Giuseppina per obbedienza divenne il tramite del conforto donato da Dio. Sempre in parlatorio, nonostante le sofferenze, nonostante il desiderio di vivere la propria vocazione nel silenzio della sua cella. Tuttavia nulla le vietava di vivere di intima unione con la SS. ma Vergine e con Gesù.
“II mio cuore pare che si dilati, si allarghi; entrano in esso le anime tutte, e tutto voglio salvare. Gesù si fa sentire al mio cuore e gotta in esso il seme del carità. Avverto il calore materno che definisco carità, perché é Dio stesso che me la dà ed è dolcissima”.
Il suo amore particolare per la sofferenza che l’unì intimamente alla Passione di Cristo le faceva scrivere:
“… i patimenti di un Dio fatto uomo mi incoraggiano a soffrire in pace e il mio patire diventa dolcezza, e in tale dolcezza la mia anima si solleva in alto e desidera sempre più patire”.
“Amo la croce perché è il letto di dolore di Cristo”.
Morì il 14 marzo 1948. Proclamata beata il 1 giugno 2008.