Bisogna prendere un impegno con se stessi e con Dio e cercare di essere fedele. Senza forzare l’anima, senza inquietarsi o scoraggiarsi se non sempre riusciamo ad essere fedeli. Bisogna procedere dolcemente, abituando il cuore con soavità a ricordarsi di Dio presente in lei. E' come cominciare a frequentare una persona. All'inizio ci sarà un po' di imbarazzo, non si saprà cosa dire, ma man mano che l'amicizia si instaura, si troverà sempre più spontaneo ricordarsi di Lui, invocarLo, lodarLo
Ecco un piccolo consiglio pratico: Al Carmelo si insegna alle giovani a fare la “direzione” prima di ogni lavoro, cioè ad offrire sempre a Dio quello che stiamo per fare, che sia a sua gloria, chiedendo il suo aiuto e la sua benedizione. Anche durante l’attività si può, di tanto in tanto, tornare a Lui col pensiero, anche solo per un istante. Infine, concluso quello che dovevamo fare, ringraziamo Dio, offriamo a Lui i piccoli pasticci o sbagli che ci possono essere stati, ma con pace e umiltà.
Per approfondire la sua figura con un antologia del suo pensiero clicca qui e qui lettera per il IV centenario della sua nascita
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