"La Vergine conservava queste cose nel suo cuore. Tutta la sua vita si può riassumere in queste poche parole. Viveva nel suo cuore, a tale profondità, che lo sguardo umano non la può seguire. Quando leggo nel Vangelo che Maria percorse in tutta fretta le montagne della Giudea, per andare a compiere il suo ufficio di carità presso la sua cugina Elisabetta, la vedo passare così bella, così calma e maestosa, tutta raccolta dentro di sé col Verbo di Dio".
S. Elisabetta della Trinità, carmelitana scalza
In questa quarta Domenica di Avvento entriamo idealmente in quel luogo in cui si svolse l'incontro di Elisabetta con Maria. Siamo nei pressi della sorgente che ha dato il nome al villaggio antico (Ein Karem letteramente "la Sorgente della Vigna"), noto anche come "la Sorgente di Maria", perché secondo la tradizione popolare, la Vergine si fermò proprio in quel punto per bere.
Poco più avanti c'è la Chiesa Francescana della Visitazione, che ricorda appunto la visita di Maria alla cugina Elisabetta. E' costruita su due livelli piani ed è in un grande cortile in cui i pellegrini possono leggere (in 47 lingue) l'inno del Magnificat (Luca 1:46-55), il canto di lode di Maria.
Sulla facciata della chiesa, un bel mosaico riproduce Maria su un asino, scortata da angeli, sulla strada da Nazaret alla campagna ondulata della Giudea, nella quale si trova Ein Karem
Entrando, nella cappella inferiore, osserviamo i dipinti murali che riproducono scene bibliche legate alla storia di Zaccaria, padre di Giovanni, e sacerdote nel Tempio fino all’incontro fra Maria e Elisabetta.
Nella cappella del livello superiore, i dipinti riproducono scene storiche nelle quali la Vergine ha ricoperto un ruolo speciale, come il Concilio di Efeso quando fu dichiarata la Theotokos (Madre del Signore), o la Battaglia di Lepanto, vinta grazie alla sua intercessione.
Dentro la chiesa si trova una grotta, tradizionalmente riconosciuta come il luogo di nascita di Giovanni. Anche qui c'è un cortile le cui mura propongono il canto di ringraziamento che Zaccaria pronunciò quando nacque Giovanni, il Benedictus (in 24 lingue) .
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