La famiglia dei Carmelitani scalzi della Provincia Napoletana ha salutato Madre Gabriella della Natività, tornata al Cielo proprio nel periodo del Natale di Gesù. Il 4 gennaio il saluto nella chiesa del monastero dei Ponti Rossi.
Pubblichiamo l'articolo di Ketty Bianco presidente della comunità ocds dei Ponti Rossi:
Il 4 Gennaio 2023 alle ore 11,00 nel Monastero Dei Santi Teresa e Giuseppe ai Ponti Rossi si è svolto il rito alle esequie di Suor Maria Gabriella della Natività, consorella della beata M. Giuseppina di Gesù Crocifisso carmelitana scalza e autrice della sua biografia “Ciò che fa l’Amore”.In tanti dalle prime ore del mattino si sono recati al Monastero per pregare e dare l’ultimo saluto a madre Gabriella, e tanti sono stati i sacerdoti che recitando il rosario hanno concluso la preghiera benedicendone la salma.
A presiedere la celebrazione sua
Eccellenza monsignor Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli, hanno
concelebrato il P. Provinciale Luigi Gaetani OCD e P. Domenico Lombardo O.Carm
È stato possibile grazie a un
grande schermo poter vedere in chiesa il corpo di madre Gabriella e senza alcun
dubbio ha generato tanta commozione a tutti i presenti, ognuno a modo suo ha
potuto porgere nel proprio cuore il proprio ringraziamento a questa piccola
monaca che per amore di Gesù si è fatta mamma generando tante conversioni e
facendosi strumento di incontro tra Dio e gli uomini.
Ma racconta anche delle nozze che Dio vuole
fare con l’umanità di cui i consacrati in particolare i contemplativi di
clausura ancora di più dicono con la loro stessa vita, che Solo Dio Basta, che
Dio è il primo, che Dio è l’assoluto. - Ma quello che colpisce di questa
lettura è il linguaggio di primavera perché l’inverno è passato!
- E’ cessata la pioggia ,se né andata , i fiori sono apparsi nei campi , il tempo del canto è tornato , la voce della tortora ancora si fa sentire , il fico sta maturando i primi frutti… e quindi questa scena primaverile ci dice : il rinnovamento , qualche cosa che riprende, e il Cantico dei Cantici ci ricorda la seconda esperienza terribile che ha fatto il popolo d’Israele attraverso la deportazione in Babilonia e quindi sta sperando di ritornare nella terra promessa ,nella terra del Santo ,e possiamo dire che in questo Madre Gabriella ci regala come tutte le persone a cui diamo l’estremo congedo e l’estremo saluto che ci regala e ci ricorda che da Dio veniamo , e attraverso anche la vita terrena che diventa un ‘esodo in quanto a Dio ritorniamo e che Dio fa nuove le cose , perché diventa particolarmente bello il ricordo che possiamo dirci che noi non veniamo dal nulla o finiamo nel caos ,ma usciamo dalle mani di Dio che ci ha creati ,ci ha amati , ci ha messo dentro la nostalgia di Lui ; di cercarlo e anche quando lo abbiamo trovato lo si cerca ancora .
Con le consorelle di Madre Gabriella si diceva
che non Lo si trova una volta per tutte, ma la vita intera è fatta per rimettere
sempre di più radicalmente al centro della nostra vita, del nostro cuore la
presenza del Signore.
E quindi grazie a te Padre perché nessuno di
noi nasce per caso , ognuno di noi è creato, a ognuno di noi hai dato una
vocazione , a lei hai dato la consacrazione verginale e la consacrazione nella
vita contemplativa e quindi a ognuno di noi dai un compito, una missione, per farci dono gli uni agli
altri attraverso la nostra vita , attraverso la nostra vocazione ,e quindi la
gratitudine è perché lei ci ricordava così come il Monastero quassù che tutte
le persone consacrate ricordano che TU sei il primo!
Una delle ultime parole di Madre
Gabriella che ha pronunciato è –sono tutta tua – e questo è probabilmente sapete
meglio di me che come si vive così si muore e quest’ultima frase , probabilmente
riassume tutta una frase ma è una cifra di una intera esistenza; e il motivo
per cui siamo qui a ringraziare Dio , non è solo perché Dio ha dato questa
vocazione , il dono della vita , la vocazione a Madre Gabriella quasi come fosse
un qualche cosa che apparteneva solo a noi , ma l’aspetto bello è che Dio
quando chiama alla vita ognuno di noi ,ad ognuno di noi assegna uno stato di
vita , una punizione , una missione, lo fa sempre per il bene di tutti e allora
anche pur nella dimensione speciale della vita contemplativa di clausura ,
credo che la scena del Vangelo ( Gv 1,35 – 42) ci aiuti a capire che Madre
Gabriella concretamente è stata un po' come Giovanni Battista a cui è spettato
il compito di preparare la strada e di indicare la presenza del Signore, e
allora in questo momento pur non avendola conosciuta personalmente eppur
inserendomi in una storia della Chiesa di Napoli recentemente, c’è la
gratitudine di tanti Presbiteri che hanno avuto in lei un punto di riferimento
, una madre spirituale tenera , chiara , accogliente così come è stata capace
poi di fare lo stesso Giovanni Battista di indicare il Signore nella
discrezione e l’altro aspetto che mi colpiva e che l’assimilerei alla sua vita
a quell’aspetto di Giovanni Battista che non tratteneva nulla per se , lei
riceveva le persone , le accoglieva ma il desiderio era che poi si orientassero
verso Gesù e questo viene proprio da quella intimità di una vita spesa per il
Signore e solo per il Signore, per cui Solo Dio Basta e allora non si trattiene
nulla per sé ,l’unica cosa è diventata probabilmente una piazza alla quale c’è
una fontana e ci si abbevera, e tanti sono stati quelli che hanno potuto
approfittare , anche tanti che stamattina non sono potuti venire qui , e che
hanno raggiunto il Monastero telefonicamente , altri sono venuti prima perché
non potevano essere presenti ,proprio per dire che lei non ha vissuto per se
stessa ma è stata tutta di Dio e in questo essere tutta di Dio è stata un ponte
, una che ha aiutato il Signore a raggiungere le sue creature e quando avevano
bisogno di luce ,di sapienza, di conforto , di saggezza trovavano in lei un
porto sicuro , accogliente in qualsiasi tipo di mare , anche quando è in tempesta
; e voi sapete meglio di me che non c’è vita senza tempesta e non c’è vita che
non abbia bisogno a volte di avere dei porti sicuri e questo lo è stato anche
per le consorelle che dicevano che nonostante quell’ultima frase , così come
un'altra consorella in questo momento malata a volte nel silenzio e nel vivere la
propria malattia , anche la propria vecchiaia e si può essere molto eloquenti
,molto loquaci , molto punto di riferimento, molto pilastri in questo Monastero
così come è stato pilastro di molte persone che di volta in volta venivano a
visitarla e a colloquiare con lei, ecco allora Signore e Padre della vita ti
ringraziamo perché oggi possiamo dire che l’ultimo regalo che ci fai con la
presenza della salma di Madre Gabriella ci ricordi che nasciamo da te , e a te
ritorniamo e in questo pellegrinaggio terreno diventa un esodo di dover
lasciare la parte più difficile del nostro ego , del nostro io , lei è stata un
esempio rendendosi spazio aperto , accogliente , madre , che ha saputo
accogliere e prendere per mano tutte le persone che aiutandole li faceva da
guida , da ponte per l’incontro con Dio e ci restituiva a te e li restituiva a
Te i tuoi figli . Preghiamo insieme per la sua vita di consacrata, perché è
stata fedele al Signore ma anche chiedere ai santi del Carmelo Giovanni ,
Teresa fino a madre Giuseppina che lei ha seguito per aiutare a farla conoscere , con grande cordialità e
una grande fedeltà il carisma del Carmelo per ricordarci ancora e ora dovrà
farlo dal cielo e per ciascuno di noi di essere ancora madre , ancora
accogliente , ancora premurosa , perché non si muore quando si smette di vivere
, si muore quando si smette di amare. E la cosa bella che possiamo dirci tra di
noi è che in Dio non c’è morte perché al di là del dolore e della morte che
rimane tale e rimane una frontiera difficile da varcare attraverso l’esempio di
Madre Gabriella, con l’ultima parola che ha pronunciato ci incoraggia a dire –
cammina nella vita, corri fidati e affidati al Signore.
E allora nel passaggio in cui si passa
all’altro mondo e non si finisce nel vuoto, ma si finisce in Dio in cui c’è
vita e lei continuerà ad amarci come consorella, come madre dei sacerdoti, come
parente, come amica, come madre spirituale di tanti noi qui, noi siamo meno soli
perché fisicamente non c’è, ma siamo protetti per la sua preghiera.
Chiediamo che la sua preghiera ci ottenga la
grazia di percepire la sua e tutte le premure per le persone che ci vogliono
bene e che sono in cielo, e che sono in comunione con noi e ci sostengono nel
cammino della vita perché anche la nostra vita sia un esodo, per cui lasciamo
da parte il nostro io e viviamo in Dio aperti, accoglienti, premurosi, delicati,
rispettosi come è stata lei. Madre Gabriella ha concluso la vita terrena il 2
gennaio nel giorno della sua vestizione e il 5 gennaio sarebbe stato il giorno
della sua professione e aveva come nome Natalia e non poteva concludere i suoi
giorni se non in questo tempo di Natale in cui Dio ha definitivamente vissuto
le nozze sponsali con l’umanità e ora a Lui è ritornata.
Al termine dell’omelia sua
Eccellenza ha proposto un fuori programma e non potendo chiederlo a tutti i
sacerdoti presenti ha invitato Don Paolo a presentare la sua testimonianza:
-
Ho celebrato la mia prima messa qui, per dire
grazie a M. Gabriella perché mi ha fatto sentire figlio, fratello e compagno di
viaggio, è stato importante nella mia vita di sacerdote perché nei momenti
difficili gli ho passato i miei pesi e lei ha condiviso con me tanti momenti
difficili ma anche tanti momenti straordinariamente belli grazie alla sua
preghiera , noi siamo stati gemellati con le sorelle del Carmelo e ogni sera
sentivo che nella fatica di pregare l’ ufficio c’erano le mie compagne di
viaggio che mi sostenevano e qui dico grazie a suor Gabriella; non si è mai
messa davanti ci ha sempre indicato la via e di questo sento il bisogno di
dirle – GRAZIE !
A conclusione di questo tempo di
grazia e di vicinanza alle consorelle di M. Gabriella ad emozionare e rendere
omaggio ai presenti e a tutta la famiglia del Carmelo e la Chiesa di Napoli
sono state le parole pronunciate dal P. Provinciale Luigi Gaetani OCD:
Carissimi confratelli, carissime
consorelle , voi tutti qui presenti votiamo e ringraziamo il Signore perché la
vita di suor Gabriella è stata una vita fatta con Lui, all’ombra dell’amato ma
anche all’ombra della memoria della beata Giuseppina , qui suor Gabriella ha
preso l’arte di appartenere a questa comunità la sua forma ,la sua storia
sicuramente ha incarnato alcuni tratti della vita e della dimensione apostolica
della beata Giuseppina perché lei è stata una donna di ascolto , una donna che
ha saputo dedicare tempo, che ha vissuto come è stato detto una maternità come
grembo accogliente e che ha fatto della sua vita un sacrificio d’amore perché
ha saputo guardare in faccia il dolore di tanta umanità che è passata per
questo Carmelo ,ha affrontato questo dolore stando nelle piaghe e nelle pieghe
di ogni persona e offrendosi come diceva la M. Giuseppina come campo di
battaglia perché davanti a tanto dolore, molte volte noi non possiamo fare
assolutamente nulla ma quasi a stenderci come se fosse un campo di battaglia
dove la vita accade.
La sua esperienza come carmelitana scalza l’ha
portata sicuramente a temperare il suo carattere, io l’ho conosciuta più di
quarant’ anni fa, ha temperato sé stessa lungo la vita alla scuola di Gesù
conformandosi a Lui fino alla morte e alla morte di croce, era una donna forte
ma era anche una donna tenerissima, forte ma rivestita di una bella umanità.
Memoria e profezia sicuramente
per la sua comunità e per tutti noi, memoria come custodia di un dono
ecclesiale per la Chiesa di Napoli e non solo, come profezia di un di più che
questa comunità è chiamata ad essere, per non fare della memoria solo un fatto
del passato! Da oggi per voi carissime sorelle inizia sicuramente una storia
nuova, ma avete tutta una storia da scrivere perché credo che l’adultità e il
patrimonio che le vere madri e i veri padri ci lasciano per la vita.
Grazie M. Gabriella, il suo nome
è tutto un programma perché è Maria Gabriella della Natività, tutto il mistero
dell’incarnazione di Cristo che ha saputo portare come peso che ogni madre sa
portare nell’umanità.
La celebrazione è terminata con un canto molto amato da M. Gabriella e con la quale le consorelle le hanno reso omaggio per l’ultimo saluto - Quanno nascette Ninno – quasi a voler riassumere, tutto … Ciò che fa l’Amore.
Ketty bianco ocds
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.