- Incontro della fraternità con l'incaricato alla formazione Paolo De Santi dell'11 gennaio 2025
LA BIBBIA E IL SILENZIO.
La sacra scrittura utilizza la metafora del silenzio di Dio per riferirsi al suo mistero trascendente e alla sua apparente assenza nella storia nel Carmelo. Il silenzio è indispensabile e inseparabile dall'ideale eremitico dei primi Carmelitani sul Monte Carmelo che favorisce l'ascolto quotidiano e perseverante della parola di Dio, invigorisce la solitudine del deserto interiore in cui il carmelitano si riveste dell'armatura di Dio per resistere alle insidie del maligno e crea il clima spirituale necessario per vigilare continuamente in preghiera.
LA REGOLA E IL SILENZIO
Così, partendo dal pensiero di San Paolo, nell'articolo 21 della nostra Regola si sottolinea un'armonia tra la fatica e lo sforzo esteriore che nascono dal lavoro da un lato e l'atteggiamento di serenità e pace interiore con cui si realizza.
Un aspetto in cui noi carmelitani scalzi secolari possiamo riconoscerci e verso il quale possiamo impegnarci. Nella vita quotidiana si vive la fatica del lavoro, delle relazioni a volte complicate con le persone, degli imprevisti, dei distacchi dolorosi e quel silenzio interiore che rappresenta la serenità nata se si vive realmente quel rapporto di intima amicizia con Dio.
Per la Regola coltivare il silenzio è :
- un modo di generare nell'interiorità la giustizia
- il desiderio di essere gradito a Dio e vivere secondo la sua volontà
- l'atteggiamento interiore di fiducia la speranza in Dio che dà la forza di resistere
- ascesi del linguaggio
Che cos'è il silenzio per Santa Teresa?
Per lei il silenzio è virtuoso quando è motivato dalla carità fraterna. Per esempio esorta le sue consorelle ad evitare le mormorazioni. Nel Castello interiore (terze mansioni) scrive: "Cercate di vivere sempre nel silenzio e nella speranza". Lei stessa ha saputo tacere molte volte per non creare problemi nella relazione con gli altri o aumentare le tensioni comunitarie. Abbiamo tanti esempi nel Libro della vita (33, 2-3) oppure nel libro delle Fondazioni (3, 4 e 6,10). Il modello di un silenzio da imitare è quello di Gesù che tacque e non si difese davanti alle accuse ingiuste e infamanti. Scrive nel Cammino di perfezione (15,1): "è davvero un segno di grande umiltà tacere quando si è accusate ingiustamente attenendosi strettamente all'esempio del Signore".
Il silenzio è anche espressione di docilità e di fiducia in Dio. Teresa, alla vigilia di un nuovo destino conventuale confessa: "non faccio altro che tacere e pregare il Signore"
Per Teresa di Gesù il silenzio è necessario soprattutto per la preghiera di amicizia con Dio. "Da solo a Solo": il silenzio della solitudine è il terreno in cui si realizza e si svolge il tratto intimo di fede e di amore con Dio. Scrive infatti nel Cammino di perfezione "non ha bisogno di ali per andare a cercarlo, ma solo di ritirarsi in solitudine sentirlo dentro di sé".
Nel progredire dell'esperienza dell'orazione silenzio e preghiera diventano inseparabili e nel Castello interiore, nella settima dimora Teresa afferma tutto ciò di cui si serve il Signore per arricchire e istruire l'anima avviene in tanta pace e in tale assoluto silenzio che mi fa pensare alla costruzione del tempio di Salomone dove non si doveva sentire alcun rumore, così in questo tempio di Dio, in questa sua mansione, solo lui è l'anima gioiscono l'uno dell'altro, in un profondissimo silenzio".
Egli non ignora il danno che si può causare con il parlare indiscreto imprudente poco caritativo infatti per Giovanni della Croce in linea con la tradizione biblica il saper parlare e il saper tacere è questione di sapienza.
Anche Giovanni della Croce quando parla di imitazione del silenzio di Cristo scrive quando le si presentano dispiaceri o sofferenze si ricordi di Cristo crocifisso e taccia anche nell' ascetica del silenzio il punto di riferimento obbligato e la vita concreta di Gesù e consiglia non fare cosa né dire parola importante che Cristo non avesse fatto detto se si fosse trovato nella situazione in cui mi trovo io e avessi avuto la mia età e la mia salute
Per il dottore mistico il silenzio è una caratteristica delle persone spiritualmente mature che accolgono con semplicità i doni di Dio nella loro vita e li manifestano in un'esistenza evangelica discreta e umile un silenzio che non è violenza né frutto del proprio sforzo ma espressione una persona centrata interiormente in Dio e orientata dai grandi valori del Vangelo E in sintonia con la regola il santo invita i suoi figli spirituali a vivere in silenziosa e fiduciosa speranza
- S. ELISABETTA DELLA TRINITA'
- S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
- VEN. GIOVANNI DI GESU' E MARIA
- S. TITO BRANDSMA
- S. TERESA DI LISIEUX
- B. ELIA DI SAN CLEMENTE
- Il PROFETA ELIA E IL SILENZIO (incontro di formazione dell'8 dicembre 2015)
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