Primo centenario della guarigione di Giuseppina di Gesù Crocifisso

"La sofferenza è un caro e dolce bacio del Crocifisso. Nulla desidero fuorché la Croce, che è luce ed Amore" B. Giuseppina di Gesù Crocifisso


La settimana ha inizio con un evento importante per il Carmelo napoletano e in particolare per la fraternità dei Ponti Rossi che cresce all'ombra del monastero delle Carmelitane scalze dei SS. Giuseppe e Teresa di via Santa Maria al Monte. Alle ore 18 del 26 giugno solenne celebrazione del centenario del miracolo di San Francesco Saverio alla giovane Giuseppina di Gesù Crocifisso (oggi beata). Colpita da tubercolosi alla spina dorsale con lesioni alle vertebre, che la portarono ad una paresi completa e a meningismo spinale, nel monastero dove la giovane suora era da tempo costretta a vivere a letto, fu organizzata una veglia di preghiera con una reliquia importante. Dopo la festa della SS. Trinità, infatti, le sue condizioni erano peggiorate. Riferì don Dolindo Ruotolo,  sacerdote e predicatore amico del Carmelo: "è un mucchio di ossa, non una creatura umana". Eppure l'idea di poter pregare con la reliquia del braccio di san Francesco Saverio, risvegliò in lei un sogno in cui si era sentita guarita da quel santo e riaccese la speranza. I padri gesuiti, chiamati da p. Romualdo al capezzale della giovane Suor Giuseppina portarono in monastero il braccio del santo il 26 giugno 1923. Nelle tappe precedenti fatte a Napoli non s'era verificato alcun evento miracoloso. "Comincerà da qui" disse Giuseppina, come raccontò nel libro..."Ciò che fa l'amore" Suor M. Gabriella della Natività, carmelitana scalza recentemente tornata al Padre. Non fu un miracolo immediato e fu soltanto l'aver espresso il desiderio che si compia la volontà di Dio che spalancò la porta della guarigione. Il libro di Madre Gabriella racconta nel dettaglio quel momento. Ed è qui anche la chiave di quel miracolo che insegna che tutto passa attraverso la fede, l'accettazione della volontà di Dio. Del resto tutta la vita della b. Giuseppina "Totalmente offerta", come illustra l'omonimo libro di p. Enzo Caiffa, pubblicato dalle edizioni Ocd, è stata una immersione nella volontà del "Divin cesellatore"
 Dell’evento non c’è soltanto il racconto delle carmelitane e dei carmelitani, ma anche i giornali dell’epoca ne riportarono la cronaca. E in particolare la copertina di un settimanale a tiratura nazionale - "La Tribuna illustrata" - raccontò con una bella illustrazione a tutta pagina la miracolosa guarigione della giovane che ebbe anche la certezza, in quel momento, della propria consacrazione al Carmelo teresiano. 


"Sono vissuta in ogni istante ringraziando e glorificando il Signore nelle mie sofferenze, cercando di tenerle nascoste a tutti, per poter servire e, anche minimamente, giovare a tutti, per la gloria di Colui che è Tutto". B. Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso.


La diretta (poi il video) della celebrazione qui

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