Le cinque tappe nella preghiera


Proponiamo i testi suggeriti da p. Bruno Moriconi ocd alle fraternità della nostra Semiprovincia che hanno partecipato agli Esercizi spirituali (vedi qui la relazione pubblicata su Ocdsd'Italia) sulla preghiera, come un cammino di 5 tappe alla luce della Parola di Dio e di come l'ha incarnata il Carmelo.

Testi Base

1. Anche Gesù pregava   

«Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli"» (Lc 11,1)

“Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli fece la faccia dura per dirigersi verso Gerusalemme” (Lc 9,51).

“Nei giorni della sua vita terrena egli [Gesù] offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì” (Eb 5,7-8).


2. Voi pregate così

«Se, dunque, tu porti all’altare la tua offerta e ti sovviene che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta dinanzi all’altare e prima va’ a riconciliarti con tuo fratello, poi vieni e presenta la tua offerta» (Mt 5,23-24).

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2, 5-8).




3. Incapacità da trasformare


Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare - insegna l’apostolo - ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili” (Rom 8,26).


“Sono veramente lontana dall’essere una santa, solo questo ne è già la prova”, scrive Teresa di Lisieux a Madre Agnese; “invece di rallegrarmi per la mia aridità, dovrei attribuirla al mio poco fervore e fedeltà, dovrei affliggermi perché dormo (da 7 anni) durante le mie orazioni e i miei ringraziamenti, ebbene, non me ne affliggo... penso che i bambini piccoli [les petits enfants] piacciono ai loro genitori quando dormono come quando sono svegli; penso che per fare delle operazioni, i medici addormentano i malati. Infine penso che: “Il Signore vede la nostra fragilità, e si ricorda che non siamo che polvere” (MA 75 v° – 76r°).



4. Preghiera come “stare in compagnia”


No es otra cosa oración mental, a mi parecer, sino tratar de amistad estando muchas veces tratando a solas con quien sabemos nos ama” (Vida 8,5)

Una definizione, del resto, evangelica: Come Gesù col Padre suo / come i discepoli nel segreto del tameion, basata sull’Amore annunciato [Parabola di Lc 15 / 1Gv 4,4 (“Dio è Amore”)] e mostrato da Gesù. Per cui, Teresa può dire: “Stare con Chi sappiamo che ci ama”.








5. Maria SS e San Giuseppe

Allora Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva” (Lc 1, 46-48).

Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole (synballousa) nel suo cuore” (Lc
2,19).

“Chi non trovasse un maestro che gli insegni la preghiera, prenda questo glorioso Santo [San Giuseppe] per maestro e non perderà tempo a cercare altrove” (V 6,8).

«Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". […] Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù» (Mt 1,20-25)

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