Quando morì Teresa un albero rifiorì

Scrisse Anna di San Bartolomeo, giovane conversa divenuta segretaria e infermiera della santa madre Teresa: “Da due giorni non mi staccavo un momento da lei. Chiedevo alle monache che mi portassero quello che mi occorreva, e io glielo davo, perché, standomene lì, vedevo di farle piacere. Il giorno in cui morì, stette fin dal mattino senza poter parlare. Alla sera, il p. Antonio di Gesù che l’assisteva, mi ordinò di andare a mangiare qualche cosa. Essendomene andava, la Santa non stava ferma guardava qua e là. Il Padre le chiese se desiderasse di me. Fece dei segni che volevano dire di sì. Mi chiamarono subito, e quando mi vide, sorrise, mi mostrò grazia e amore, prese le mie mani fra le sue e posò la sua testa fra le mie braccia. La tenni così finchè spirò restando io più morta di lei. Era così accesa di amore che pareva non vedesse l’ora di uscire dal corpo per andare dal suo Sposo. Il Signore, vedendo la mia poca pazienza nel sopportare tanto dolore, mi si dette a vedere ai piedi del letto. Era circonfuso di maestà e veniva in compagnia dei beati a prendere l’anima della sua serva. Questa visione gloriosissima durò soltanto un credo, ma valse a cambiare la mia pena in una grande rassegnazione, tanto che subito domandai a Dio perdono dicendogli: “Signore, anche se per mia consolazione Vostra Maestà volesse lasciarmela, ora che ho visto la sua gloria, vi chiedo di non lasciarla neppure un istante”. Appena terminate queste parole, ella placidamente spirò e a guisa di colomba andò a godere il suo Dio”. I testimoni dissero che  una colomba uscì da lei e prese il volo. Un albero inaridito, situato sotto la finestra della cella,  si ricoprì di fiori, mentre una luce straordinaria illuminò nella notte il tetto del monastero. Era il 4 ottobre 1582 (in  quella notte  il Papa modificò il calendario per cui la data in cui si ricorda la morte di Teresa è oggi sfalzata rispetto all'originaria)