Il Cammino di Teresa

Uno degli studiosi della nostra santa Madre, il padre carmelitano francese Stéphane – Marie Morgain, nel saggio “Il Cammino di perfezione di Teresa d’Avila”, edizioni Jaca Book analizza lo sfondo storico e spirituale in cui si sviluppa la riforma teresiana per poi soffermarsi sulle due stesure dell’opera e sulle risposte che la santa Madre riesce a dare ai problemi che in quel tempo incombevano nella società e nella Chiesa. In particolare, per aiutarci nell’approccio alla lettura, p. Stéphane riporta una delle “Relazioni spirituali” in cui Teresa accenna all’ordine ricevuto di scrivere per le monache  un altro libretto. Aveva già composto il Libro della Vita e qui si dedica a consigli molto pratici sull’orazione.
L’autore indica tre direttrici fondamentali:
  •  La giustificazione della vita contemplativa come servizio ecclesiale.
  •  L’esposizione delle esigenze ascetiche della vita in monastero
  •  L’itinerario spirituale attraverso il commento del Padre Nostro che sottolinea una necessaria unità fra preghiera vocale e orazione mentale.

Morgain fa anche un’annotazione interessante: Teresa mette in risalto il ruolo della donna nella pratica dell’orazione mentale. Oggi non ci sarebbe nessuno stupore a riguardo, ma allora alle donne (capitolo 4) non era permessa neppure la lettura delle Scritture e dei libri di preghiera. Sembra anzi che Teresa se ne lamenti nel capitolo 36 e che p. Garcia de Toledo al quale affidò il testo per una revisione commentò: “Si direbbe che rimproveri gli Inquisitori perché le proibiscono i libri di preghiere”.
La versione manoscritta di Valladolid di quest’opera che la santa Madre definisce librillo - per distinguerla dal libro della Vita (libro grande) -  diventa una regola di vita per i monasteri teresiani, i Carmeli cioè fondati secondo le sue indicazioni.