
Per cominciare questi 40 giorni di "esercizi spirituali" (così almeno dovrebbero essere idealmente) vorremmo offrire alcuni strumenti:
- Alla fine della pagina troverete la possibilità di scaricare il Messaggio per la Quaresima del Papa e il libretto della celebrazione per chi (dopo essere andato a Messa o per chi è ammalato e può soltanto seguire la celebrazione in televisione), avrà la possibilità di seguire la Cerimonia delle Ceneri presieduta dal Papa.
- Una riflessione fatta dal Papa durante una celebrazione eucaristica, nella quale ha rappresentato la nostra vita come un cammino alla ricerca della nostra identità. E per spiegarsi con un esempio ha citato la figura del nostro padre Elia.
Ecco il passaggio che "ci riguarda":
Per conoscere la nostra vera identità non possiamo essere «cristiani
seduti» ma dobbiamo avere il «coraggio di metterci sempre in cammino per
cercare il volto del Signore», perché noi siamo «immagine di Dio».
Nella messa celebrata a Santa Marta martedì 10 febbraio, Papa Francesco,
commentando la prima lettura liturgica — il racconto della creazione
nel libro della Genesi (1, 20 - 2, 4) — ha riflettuto su una domanda
essenziale per ogni persona: «Chi sono io?».
La nostra «carta d’identità», ha detto il Papa, si ritrova nel fatto
che gli uomini sono stati creati «all’immagine, secondo la somiglianza
di Dio». Ma allora, ha aggiunto, «la domanda che noi possiamo farci è:
Come conosco, io, l’immagine di Dio? Come so com’è lui per sapere come
sono io? Dove trovo l’immagine di Dio?». La risposta si trova
«certamente non sul computer, non nelle enciclopedie, non nei libri»,
perché «non c’è un catalogo dove c’è l’immagine di Dio». C’è solo un
modo «per trovare l’immagine di Dio, che è la mia identità» ed è quello
di mettersi in cammino: «Se non ci mettiamo in cammino, mai potremo
conoscere il volto di Dio».
Questo desiderio di conoscenza si ritrova anche nell’Antico
testamento. I salmisti, ha fatto notare Francesco, «tante volte dicono:
io voglio conoscere il tuo volto»; e «anche Mosè una volta l’ha detto al
Signore». Ma in realtà «non è facile, perché mettersi in cammino
significa lasciare tante sicurezze, tante opinioni di come è l’immagine
di Dio, e cercarlo». Significa, in altri termini, «lasciare che Dio, la
vita, ci metta alla prova», significa «rischiare», perché «soltanto così
si può arrivare a conoscere il volto di Dio, l’immagine di Dio:
mettendosi in cammino».
Il Papa ha attinto ancora all’Antico testamento per ricordare che
«così ha fatto il popolo di Dio, così hanno fatto i profeti». Per
esempio «il grande Elia: dopo aver vinto e purificato la fede di
Israele, lui sente la minaccia di quella regina e ha paura e non sa cosa
fare. Si mette in cammino. E a un certo punto, preferisce morire». Ma
Dio «lo chiama, gli dà da mangiare, da bere e dice: continua a
camminare». Così Elia «arriva al monte e lì trova Dio». Il suo è stato
dunque «un lungo cammino, un cammino penoso, un cammino difficile», ma
ci insegna che «chi non si mette in cammino, mai conoscerà l’immagine di
Dio, mai troverà il volto di Dio». È una lezione per tutti noi: «i
cristiani seduti, i cristiani quieti — ha affermato il Pontefice — non
conosceranno il volto di Dio»

Il Messaggio integrale per la Quaresima 2015 di Papa Francesco
Il libretto da scaricare per seguire la cerimonia delle Ceneri presieduta dal Papa, in onda il 18 febbraio su TV2000 dalle ore 16 ( nella
Chiesa di Sant'Anselmo la Statio e processione penitenziale poi dalla Basilica di Santa Sabina, ore 17.00 andrà in onda la Santa Messa, benedizione e imposizione delle Ceneri)