San Raffaele, una preghiera vivente

Oggi ricordiamo la figura di un carmelitano polacco, SAN RAFFAELE KALINOWSKI DI SAN GIUSEPPE , canonizzato da S. Giovanni Paolo II (leggi l'omelia di quel giorno)
Nelle sue biografie è facile imbattersi una delle più belle definizioni che di lui ha dato chi lo ha conosciuto: "Una preghiera vivente".
Nella sua Polonia, riorganizzò l’Ordine del Carmelo e il suo Ordine secolare. poi prese la direzione del collegio di teologia a Wadowice, la città che nel 1920 diede i natali a S. Giovanni Paolo II.
 Raffaele di San Giuseppe fu apprezzato da tutti soprattutto dalle carmelitane scalze cui si dedicata paternamente, come direttore spirituale e confessore.
Figlio fedele della grande maestra di Avila, fece proprio il motto "Nada te turbe":  «ogni giorno – disse – prendo forza da queste parole».
E' un modello, anche per noi laici: "Non possiamo dubitare che Dio, nella sua misericordia, abbia destinato ad ognuno un dovere, che deve compiere in questo mondo.  Se vuoi diventare santo, diventare perfetto, sii un fedele esecutore dei tuoi doveri".