(Giovanni della Croce, Notte Oscura, II, 21, 8)
Diciamo tante volte che abbiamo nel Carmelo tre dottori della Chiesa (Giovanni della Croce, Teresa d'Avila e Teresa di Lisieux) forse senza la consapevolezza di quanto la loro dottrina spirituale sia ricchezza e patrimonio della Chiesa universale. Il Papa ce lo ha dimostrato con questo riferimento a Giovanni della Croce nel Messaggio per la giornata mondiale della Pace che si celebra oggi, 1 gennaio.
Non si ottiene la pace se non la si spera, scrive Papa Francesco citando un versetto della Notte oscura. «Si tratta prima di tutto – ci spiega – di credere nella possibilità della pace, di credere che l’altro ha il nostro stesso bisogno di pace. In questo, ci può ispirare l’amore di Dio per ciascuno di noi, amore liberante, illimitato, gratuito, instancabile». Si tratta di rifuggire dalla paura perché «la paura è spesso fonte di conflitto. È importante, quindi, andare oltre i nostri timori umani, riconoscendoci figli bisognosi, davanti a Colui che ci ama e ci attende, come il Padre del figlio prodigo (cfr Lc 15,11-24). La cultura dell’incontro tra fratelli e sorelle rompe con la cultura della minaccia. Rende ogni incontro una possibilità e un dono dell’amore generoso di Dio. Ci guida ad oltrepassare i limiti dei nostri orizzonti ristretti, per puntare sempre a vivere la fraternità universale, come figli dell’unico Padre celeste».
📃Leggi qui il Messaggio integrale per la giornata mondiale della Pace
E vi invito a leggere anche il commento del padre carmelitano scalzo Iacopo Iadarola della Provincia Veneta
📑Leggi qui