“Questa volta Gesù stava per nascere non più nella mangiatoia, ma nella mia a n i m a … p e r c h é è veramente l’Emmanuele, il Dio con noi”. “O grazia, o stupendo prodigio, per me sei venuto, per me!”.
E l’anno successivo in una lettera al canonico Angles:
“La vigilia… mi sono trovata nel silenzio solenne del coro, vicino a Lui, e ripetevo con gioia e a me stessa: “Egli è il mio tutto, il mio unico tutto”. Che gioia, che pace dona all’anima questo pensiero! Gesù è solo e io gli ho dato tutto”..
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