“Dio mi fece vedere che voleva che io fossi religiosa in questo Ordine e suora laica. Anche nostra madre Santa Teresa intervenne"
Leggendo la vita della Beata Maria dell’Incarnazione (di cui ricorre la memoria liturgica) mi sgorga dal cuore un grazie al Signore che in ogni epoca suscita santi che diventano fari ad illuminare il cammino di chi viene dopo. Questa donna eccezionale può davvero insegnare a tutti il cammino verso di Lui e ciò specialmente a noi laici perché proprio da laica ha vissuto la maggior parte della sua vita, infatti pur avendo manifestato il desiderio di consacrarsi al signore ubbidisce ai propri genitori sposando l’uomo scelto da loro. Trovo che sia da ammirare il suo atteggiamento positivo perché pur accettando un progetto di vita che non ha scelto profonde in esso tutto il suo amore e il suo entusiasmo di vita. Dal suo matrimonio nascono 6 figli, e oltre ad occuparsi della loro educazione e dell’andamento familiare Barbara, questo il suo nome da laica, si dedicava ad opere di beneficenza e intratteneva relazioni con insigni personalità della chiesa primo fra tutti san Francesco di Sales che la incoraggiò nei suoi progetti. Circa nel 1601 lesse le opere della Santa Madre e le venne l’ispirazione di introdurre in Francia la riforma carmelitana, nel 1602 accoglieva le prime vocazioni e in Francia fu lei, da laica, a fondare i primi monasteri in cui entrarono fra le prime le sue tre figlie. Nel 1614, dopo la morte del marito avvenuta nel 1613, Barbara Avrilot chiese di entrare come semplice conversa nel monastero di Amiens, dove svolgeva con umiltà tutti i lavori richiesti senza lamentarsi anche quando una nuova priora la fece molto soffrire.
Nel 1616 fu trasferita nel Carmelo di Pontoise dove morì nel 1618 dopo una lunga malattia.Fu beatificata il 5 giugno 1791 per servire d'esempio ai francesi immersi nel disordine religioso della Rivoluzione. Il 1º aprile 1893, in occasione del primo centenario della beatificazione, il cardinale arcivescovo di Parigi la propose come la patrona delle famiglie parigine.
Enza Stefanelli ocds
C'è un testo del nostro Preposito Generale (scaricalo qui) che tratteggia la spiritualità della beata.
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