Abbandonarsi a Dio come S. Teresina

 Una piccola barchetta di legno, al cui interno C'è un Gesù Bambino che riposa. Sulla vela, in francese, la scritta "Je dors mais mon coeur veille", Io dormo ma il mio cuore veglia, Quello che più colpisce è la scritta sul bordo della barca "Abandonné", Abbandonata. Non è l'abbandono che sembra una privazione.  E' un lasciarsi cullare da Dio, al sicuro fra le sue braccia, sulla sua barca.  Teresa di Lisieux  aveva nella sua casa questo "gioiello" di legno che racchiude tutta la sua spiritualità in nuce.

L'immagine ci è stata mostrata da don Marcello, che fa parte della nostra fraternità e che sabato 13 maggio ci ha  portati idealmente a Lisieux condividendo alcuni ricordi e, soprattutto, offrendo la sua catechesi su S. Teresa di Gesù Bambino e la sua piccola via.

"Teresina è una miniera anche se ha vissuto poco" - ha detto don Marcello sottolineando la grandezza spirituale del suo messaggio, per cui la Chiesa l'ha nominata "dottore della Chiesa", perché offre un notevole contributo alla comprensione della Parola di Dio. Perché è proprio dalla Scrittura Sacra che parte la spiritualità di questa giovanissima carmelitana scalza. "Come ci è arrivata? Sicuramente meditava la Parola di Dio, anche se non esistevano le edizioni della Bibbia come abbiamo ora. Nel suo diario ci sono, però, circa un migliaio di citazioni della Sacra Scrittura. Lei copiava versetti che le interessavano".

Il grande desiderio di santità che aveva la giovane Teresa non si fa scoraggiare dalla consapevolezza. Don Marcello ci ha letto il paragrafo 271 del Manoscritto C di Storia di un'anima.

271 - Lei lo sa, Madre, ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimè, ho sempre accertato, quando mi sono paragonata ai santi, che tra essi e me c'è la stessa differenza che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli, e il granello di sabbia oscura calpestata sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso, nonostante la mia piccolezza, aspirare alla santità; diventare più grande mi è impossibile, debbo sopportarmi tale quale sono con tutte le mie imperfezioni, nondimeno voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta, molto breve, una piccola via tutta nuova. Siamo in un secolo d'invenzioni, non vale più la pena di salire gli scalini, nelle case dei ricchi un ascensore li sostituisce vantaggiosamente. Vorrei anch'io trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione. Allora ho cercato nei libri santi l'indicazione dell'ascensore, oggetto del mio desiderio, e ho letto queste parole pronunciate dalla Sapienza eterna: «Se qualcuno è piccolissimo, venga a me». Allora sono venuta, pensando di aver trovato quello che cercavo, e per sapere, o mio Dio, quello che voi fareste al piccolissimo che rispondesse al vostro appello, ho continuato le mie ricerche, ed ecco ciò che ho trovato: «Come una madre carezza il suo bimbo, così vi consolerò, vi porterò sul mio cuore, e vi terrò sulle mie ginocchia!». Ah, mai parole più tenere, più armoniose hanno allietato l'anima mia, l'ascensore che deve innalzarmi fino al Cielo sono le vostre braccia, Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre più.


Non si tratta di infantilismo - ha spiegato don Marcello - perché nel suo Manoscritto A racconta proprio il suo passaggio da una vita di capricci e lacrime a una padronanza delle sue collere da offrire a Gesù.

La sua piccola via è un abbandono fiducioso fra le mani del Padre. La fiducia è l'atteggiamento più gradito a Dio, anche nel peccato non muterebbe la sua fiducia, come esprime in una nota poesia: 

"Se io avessi commesso tutti i crimini possibili
conserverei sempre la stessa fiducia,
perché so bene che quella legione di offese
non è che una goccia d’acqua in un braciere ardente".

Bisogna essere ancorati alla Parola di Dio; fare atti di fede; pregare (conoscendo Gesù nella preghiera lo conosciamo e impariamo ad affidarci a Lui). 


Per approfondire la figura di S. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, in questo anno giubilare in cui abbiamo celebrato ù il 150° anniversario della sua nascita (2 gennaio 1873), nonché il primo centenario della sua beatificazione (29 aprile 1923) e ci stiamo preparando a celebrare, nel 2025, il primo centenario della sua canonizzazione (17 maggio 1925) siamo aiutati sia dalle proposte della Curia Generalizia e dell'Ocds d'Italia, sia da altro materiale che riportiamo qui di seguito.

Anche il convegno nazionale sarà incentrato su santa Teresina (leggi qui)


Anniversari teresiani: in cammino con s. Teresa di Gesù Bambino 

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