In preparazione alla Solennità della b. Vergine del Monte Carmelo. Sui passi di Maria

 Con Maria per un cammino nello Spirito
secondo il carisma carmelitano

(da una catechesi di p. Alzinir  Debastiani ocd)


Possiamo essere certi, della presenza materna e orante di Maria nella Chiesa e nell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, finché come lei, ci doniamo al servizio del Regno.

Edith Stein nella sua riflessione sulla preghiera della Chiesa, così scrisse:

Riunita intorno alla silente Vergine orante, la Chiesa che stava formandosi, attendeva la nuova effusione promessa dello Spirito, che doveva vivificarla nella più intima chiarezza e nell’operosità esterna fruttuosa (Edith Stein, La preghiera della Chiesa).

 

E il magistero attuale della Chiesa ci presenta lo stile mariano dell’attività della Chiesa, che è in consonanza con la Regola del TOC (n. 34) e le Costituzioni dell’OCDS (n. 31).

“Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e «ha rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1, 52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia. È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare gli altri «senza indugio» (Lc 1,39. Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione”.(EG 288).

 

Parafrasando la Fratelli tutti, la quale dice che

“… come Maria, la Madre di Gesù, «vogliamo essere una Chiesa che serve, che esce di casa, che esce dai suoi templi, dalle sue sacrestie, per accompagnare la vita, sostenere la speranza, essere segno di unità […] per gettare ponti, abbattere muri, seminare riconciliazione». (FT 276).

E più avanti aggiunge il compito di vivere la fraternità aperta e inclusiva, secondo quanto lui presenta nell’enciclica, che per i cristiani questo:

“… cammino di fraternità ha anche una Madre, di nome Maria. Ella ha ricevuto sotto la Croce questa maternità universale (cfr. Gv 19,26) e la sua attenzione è rivolta non solo a Gesù ma anche al «resto della sua discendenza» (Ap 12,17). Con la potenza del Risorto, vuole partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la giustizia e la pace.

 

Quindi accogliamo l’invito di Elisabetta della Trinità carmelitana scalza:

avviciniamoci alla Vergine tutta pura, tutta luminosa, affinché ci introduca in colui che essa penetra così profondamente, e la nostra vita divenga così una continua comunione, tutta un moto spontaneo verso Dio”. (Elisabetta della Trinità).

Accogliamo anche il pressante invito del B. Tito Bradsma carmelitano:

Noi dobbiamo cercare di somigliare a Maria, soprattutto perché riconosciamo la sua perfezione come la più alta che una creatura per grazia di Dio ha mai potuto raggiungere… la nostra devozione a Maria deve tendere a fare di noi quasi delle altre ‘Madri di Dio’, di modo che Dio sia concepito anche in noi e generato da noi”. (B. Tito Bradsma).

Infine e per concludere, accogliamo questa esortazione della Santa Madre Teresa di Gesù:

"Imitate Maria e considerate quale debba essere la grandezza di questa Signora e il beneficio di averla per Patrona" (Castello interiore, III, 1,3).

 

Salve, Madre della luce: Vergine che hai generato il Cristo e sei divenuta l'immagine della Chiesa madre. Fa che contemplando la tua bellezza con gli occhi del tuo Amatissimo Figlio, ti teniamo come modello e Madre; forma in noi in quella docilità alla grazia, finché scopriamo che anche noi siamo dei figli amati, templi viventi dello Spirito Santo, rigenerati a vita nuova nel Battesimo e chiamati alla libertà dell’amore che si dona nel servizio del Regno. AMEN.

 


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.