Maria, sorella da amare e da imitare

Nella relazione su "Spiritualità, preghiera e devozione mariana in Santa Teresa di Gesù" (in Per una mariologia Carmeltiana, pp.147-166) p. Luigi Gaetani OCD, si suggerisce di guardare a Maria di Nazaret e, al tempo stesso, all'immagine della donna:
A che cosa servirebbe, infatti, una riflessione mariologica se Maria di Nazaret non fosse, particolarmente in mezzo alle donee, donna del "sì" e del gaudio, dell'ora di Cana e della Croce, del Cenacolo e dellAttesa. A che cosa servirebbe un modello incapace di divenire segno del Regno, se non fosse in grado di sostenere la speranza di quel mondo in filigrana che è il mondo femminile, dove emergono donne sfruttate, umiliate, oppresse, soppresse e donne serene, responsabili, amorevoli....".
Questa introduzione di p. Gaetani mi fa tornare in mente che cosa scrisse di Maria S. Teresa di Gesù Bambino:
"perché una predica sulla santa Vergine mi piaccia e mi faccia del bene, bisogna che io veda la sua vita reale, non la sua vita supposta; e io sono sicura che la sua vita reale doveva essere semplicissima. Ce la mostra no inabbordabile, bisognerebbe mostrarla imitabile, far risaltare le sue virtù, dire che ella viveva di fede come noi.