Disponibili all'azione di Dio come Giovanni della Croce

Quest'anno affronteremo un bel cammino formativo con una figura del Carmelo bellissima, dolce e gioiosa, GIOVANNI DELLA CROCE. 
Già con gli esercizi spirituali a Nusco la scorsa estate abbiamo cominciato a conoscerlo non come il frate cupo e duro della rinuncia, ma come l'uomo innamorato di Dio che si dona con gioia, perchè più fa spazio in sè più Dio può riempirlo di Sè.  Ne parliamo in questi giorni di novena natalizia per ricordare anche quanto amasse il Dio Bambino. Si dice che danzasse di gioia con la statua del piccolo Gesù fra le braccia.

Leggiamo questo brano di un carmelitano di Stella Maris (Haifa) che ci sintetizza il percorso spirituale che San Giovanni della Croce traccia con le sue opere.
Con solo dare uno sguardo alle grandi opere di San Giovanni della Croce scopriamo che lui è animato da un solo desiderio: farci da guida all’incontro con Dio.
Nel Cantico Spirituale, San Giovanni ci presenta la via della purificazione dell’anima, cioè il possesso graduale e gioioso di Dio, fino al momento in cui l’anima arriva a sentire che ama Dio con lo stesso amore con cui è amato.
Nella Viva Fiamma dell’Amore descrivendo in modo più dettagliato lo stato dell’unione trasformante con Dio. Qui importa molto l’immagine del fuoco. Più brucia il fuoco, e più consuma il legno, più diventa incandescente fino a diventare fiamma. Così lo Spirito Santo fa con noi, che durante la notte oscura purifica l’anima, allo stesso tempo che la illumina e riscalda come se fosse una fiamma.
La Salita del Monte Carmelo invece ci presenta il viaggio spirituale dal punto di vista della progressiva purificazione dell’anima, necessaria per scalare la vetta della perfezione cristiana, simboleggiata dalla cima del Monte Carmelo. Il percorso intrapreso dall’uomo, con la collaborazione dell’azione divina, permette all’uomo di liberarsi di tutto legame, di tutto affetto contrario alla volontà di Dio.
E per ultimo, nella Notte oscura il Santo descrive l’aspetto «passivo», nella progressiva trasformazione e purificazione dell’anima. Lo sforzo umano, infatti, non è in grado da solo di raggiungere le profonde radici delle inclinazioni e delle cattive abitudini della persona: può solo rallentarle, ma non sradicarle completamente. Per questo, è necessaria l’azione speciale di Dio, che purifica lo spirito radicalmente e lo dispone all’unione di amore con Lui.
Possano queste indicazioni delle principali opere del Santo aiutarci a camminare in questo tempo dell’Avento, con un passo leggero all’incontro con Dio. Il lungo e faticoso processo di purificazione richiede certamente uno sforzo personale, ma il vero protagonista è Dio. Il più che può fare l’uomo è rimanere «disponibile» (Marana tha!) essere aperto all’azione divina e non opporre nessun ostacolo alla sua grazia.
P. Patrice, ocd (Stella Maris)