Il linguaggio dell'eternità


Si dovrebbero poter piantare tre tende per abitare sempre con Gesù. La preghiera è questa dimora di Dio con gli uomini dove la liturgia non ha mai fine. E il grido che hai ascoltato a lungo non è più altro che un mormorio appena percettibile che si confonderà ben presto con il silenzio degli abissi facendo eco al silenzio abissale di Dio: il silenzio di lode e d'amore che secondo un antico monaco “è il linguaggio dell'eternità”.
(J. Lafrance)

Se vi è piaciuta questa riflessione leggete quanto ha pubblicato sul suo sito p. Giorgio Rossi: qui