Lo scorso 18 dicembre 2024, durante l’Udienza concessa al cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Pontefice ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto delle Beate Teresa di Sant’Agostino e 15 compagne, le carmelitane scalze ghigliottinate il 17 luglio 1794, che noi conosciamo come le Martiri di Compiègne.

“Rallegriamoci nei nostri cuori/ il giorno di gloria è arrivato/ lungi da noi ogni debolezza/mentre si avanza la bandiera/prepariamoci alla vittoria /camminiamo tutti da veri conquistatori/ sotto la bandiera di un Dio morente/ corriamo voliamo tutti alla gloria rianimiamo il nostro ardore/ i nostri corpi sono del Signore/ saliamo saliamo al patibolo/ e che Dio sia il vincitore”.
Dedicato alle sedici martiri è l’ultimo Angelus” di Giovanni Paolo I, il 24 settembre 1978. Quattro giorni prima di morire Papa Luciani ripete la frase della priora delle martiri carmelitane: "L'amore trionfa sempre". E dice: “Ecco la parola giusta, non la violenza può tutto, ma l'amore può tutto”.
Si tratta di una “Canonizzazione Equipollente”, avvenuta nel momento in cui Papa Francesco appone la firma sul decreto. Nessuna cerimonia in Piazza San Pietro perché il papa riconosce la loro fama di santità, che non è mai venuta meno dopo loro morte. Ci saranno celebrazioni soltanto in Francia.
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