Noi, Il Carmelo e Maria

 Stiamo per confrontarci, come ci chiede l'Ordine, sull'aspetto mariano di cui è intriso il Carmelo. Ricordiamo che all'inizio del nostro cammino abbiamo seguito i consigli del nostro primo Delegato generale,  P. Aloysius Deeney, OCD (Delegato Generale 1997 – 2012), che ci indicò quali sono i principi seguiti nel discernere la vocazione all’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi e fra questi l'aspetto  mariano. 
 Essere membro di un Ordine è una vocazione, e ciascuno ha bisogno, per il bene di tutti, di identificarla con chiarezza. Altrimenti l’Ordine, sia frati, monache o secolari, perde la sua strada e confonde la sua identità.
"Vorrei descrivere il membro dell’Ordine Secolare di N.S. del Monte Carmelo e di santa Teresa di Gesù, come un membro praticante della Chiesa Cattolica il quale, sotto la protezione di Nostra Signora del Monte Carmelo, e ispirato da santa Teresa di Gesù e san Giovanni della Croce, si prende il suo impegno nei confronti dell’Ordine di cercare il volto di Dio, per il bene della Chiesa e del mondo. 
E spiegò:

"In questa definizione distinguo sei elementi i quali, presi nel loro insieme, sono i fattori che spingono la gente ad avvicinarsi al Carmelo, cercando un’identificazione con l’Ordine in un modo più formale.
(...)
L’Ordine Secolare è parte giuridica dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi. E’ un’istituzione della Chiesa Cattolica Romana, soggetta alle leggi della Chiesa. La Congregazione deve approvare i suoi statuti. I non cattolici che hanno interesse alla spiritualità del Carmelo sono certamente i benvenuti, e possono partecipare in qualunque modo vi vengano invitati dalla fraternità, ma non possono diventare membri dell’Ordine Secolare.
Ecco il primo elemento dell’identità del membro dell’OCDS: una persona che partecipa alla vita della Chiesa Cattolica. C’è di più, dal momento che ci sono milioni di persone che partecipano alla vita della Chiesa Cattolica e non hanno il minimo interesse al Carmelo.
Ecco dunque il secondo elemento sotto la protezione di Nostra Signora del Monte Carmelo. 
"Non è una devozione qualsiasi a Maria ciò che definisce chi si sente chiamato all’Ordine Secolare. Ci sono molti cristiani che sono molto devoti a Nostra Signora, e hanno un carattere mariano molto sviluppato nella loro vita cristiana. Ci sono molti Cristiani Ortodossi, come pure Anglicani della Chiesa Alta, che sono molto mariani. Ci sono molti Cattolici che indossano lo scapolare con tutte le buone ragioni ed hanno una sincera devozione a Maria, ma non si sentono chiamati a essere Carmelitani Secolari. Non solo, ci sono alcuni che sono giunti all’Ordine Secolare proprio per la loro devozione mariana, per lo scapolare ed il rosario, ma non hanno la vocazione ad essere membri del Carmelo Secolare.
"La nota peculiare della Beata Vergine Maria che dev’essere presente in chi si sente chiamata al Carmelo è l’inclinazione a serbare nel cuore, la frase usata due volte da san Luca nel suo Vangelo per descrivere l’atteggiamento di Maria nei confronti di suo Figlio. Certo, tutti gli altri aspetti della vita e devozione mariana possono essere presenti, la devozione allo scapolare, al rosario e altre cose, ma rimangono secondarie rispetto a questo particolare aspetto della devozione mariana. 

 Maria è il nostro modello di preghiera e di meditazione.

 
"Tale desiderio di imparare a meditare o l’inclinazione a meditare è una caratteristica fondamentale di ogni membro OCDS. Probabilmente è la più basilare.
Un’esperienza frequente di molti gruppi è avere una persona che si avvicina all’Ordine Secolare per diventarne membro, a volte un prete diocesano, persona dotata di una grande devozione a Maria, che si è recata molte volte in pellegrinaggio nei santuari mariani disseminati nel mondo, qualcuno che è a conoscenza di tutte le apparizioni ed i messaggi attribuiti a Maria, un’autorità per quanto riguarda i movimenti mariani nel mondo. Molte volte tali persone non hanno la minima inclinazione a meditare nel cuore. Desiderano divenire in fretta “maestri” nella Fraternità su Maria Santissima, introducendo un interesse mariano di tipo assolutamente non carmelitano all’interno della Comunità. E se tale persona è un prete, è molto difficile per la comunità proteggersi da questa deviazione della propria vita mariana. Ci sono altri gruppi e movimenti mariani nei quali tale persona può trovarsi perfettamente a proprio agio, non nell’Ordine Secolare.
Oltretutto nella Famiglia Carmelitana c’è già un posto per le persone che hanno come devozione primaria quella dello Scapolare di N.S. del Monte Carmelo. E’ la Confraternita dello Scapolare, o Confraternita di Nostra Signora del Monte Carmelo.

Per un membro OCDS, Maria è modello di atteggiamento e predisposizione meditativi. Ella attrae e ispira il Carmelitano verso un modo contemplativo di comprendere la vita del Corpo Mistico di suo Figlio, la Chiesa. Ella attrae la persona al Carmelo
E nel programma di formazione attraversato da tutti quelli che entrano al Carmelo, è questo aspetto che andrebbe sviluppato in ogni singola persona.


 

S. Elisabetta della Trinità, nostra sorella nel Carmelo

Dipinto a olio di p. Enzo Caiffa ocd
Ricordiamo oggi S. Elisabetta della Trinità, (qui la liturgia) la carmelitana scalza che ha vissuto, ancora prima di entrare nel chiostro di un Carmelo, gli ideali che tutti i carmelitani – compresi noi secolari – siamo chiamati a vivere. Elisabetta Catez, francese di Bourges, trasferitasi a Digione dopo la prematura morte del papà.
La sua fu una vocazione giovane (già nel 1894 fece voto di verginità), ma la mamma si oppose a lungo al suo ingresso in clausura e quindi benché avesse chiara in sé la chiamata al Carmelo, Elisabetta aspettò chiedendo al Signore di potersi santificare nel mondo:
“Che questo mondo non m’impedisca d’andare a lui, e le futilità terrene non mi seducano, né mi ritardino il cammino”.


Viaggiava, seguiva la propria passione per la musica, per il pianoforte partecipando anche a concorsi e desiderando ardentemente di primeggiare eppure Dio lavora in lei e piano piano anche la voglia di essere la più brava e di essere apprezzata per questo diminuì fino a scomparire. Avrebbe suonato per Dio, avrebbe ballato per lui alle feste a cui era costretta a partecipare. Il suo cuore era sempre più distante dallo sfarzo, dagli apprezzamenti, dalla competitività. La mamma non poteva non accorgersi di questo.

Si dice che per vocazione e missione la vita carmelitana è vita di preghiera e di unione con Dio, deve essere un continuo spogliarsi di tutto ciò che ostacola il desiderio di Dio di riversare il suo amore in noi.



Teniamo presente questi elementi: preghiera, unione con Dio, Amore di Dio che riempie la nostra anima
fino a farne la sua dimora.

In lei ritroviamo:  
Fedeltà alla Regola

Quanto l’amo questa regola che è la forma di santità che Egli brama da me. Che m’importa allora il genere di occupazione nel quale egli mi vuole? Stando Egli sempre con me, l’orazione e il cuore a cuore non debbono mai finire. Io lo sento così vivo nell’anima mia!
Ricerca dell’intimità con Dio

Per trovarlo dentro di me, basta che io mi raccolga, ed è questo che che forma tutta la mia felicità. Egli mi ha messo in cuore una sete di infinito, un tale bisogno di amore, che Egli solamente può saziare. Vado perciò a Lui, come un bambino alla madre, affinché mi riempia e tutta mi invada, perché mi prenda e mi porti fra le braccia.

e anche

Amo tanto questo mistero che un pio autore ha chiamato "la discesa dell'amore" e penso che nella contemplazione di esso S. Paolo ha potuto dire: "Dio ci ha troppo amato...(Lettera 219).

L’esercizio del distacco 
E' il presupposto di un cuore puro da offrire a Dio è testimoniato da molte lettere che Elisabetta ha scritto ad amiche, alla mamma, alla sorella.

Ecco alcuni stralci:

Anche quando si è contrariati, si può essere ugualmente felici. Bisogna sempre guardare al buon Dio. Agl'inizi bisogna fare degli sforzi poiché si sente tutto ribollire in sé, ma lentamente, a forza di pazienza e con l'aiuto del buon Dio, si viene a capo di tutto (Lettera 123).


Com'è difficile sopportare i differenti caratteri! Un santo l'ha chiamato il fiore della carità. D'ora innanzi, o mio Gesù, non uscirà dalla mia bocca una parola contraria al prossimo; lo scuserò sempre, e, ingiustamente accusata, penserò a Voi, e saprò tutto sopportare senza lamentarmi (Poesia 49).

Fiducia e Abbandono in Dio: 
 “vivere in pace sotto la sua mano che lavora”

"Mi sembra che l'anima più debole, perfino la più colpevole, sia quella che ha più motivi per sperare e che l'atto che ella compie per dimenticarsi e gettarsi nelle braccia di Dio lo glorifichi e lo riempia di gioia più di tutti i ripiegamenti su se stessa e ogni altro esame che la fa vivere con le proprie infermità, mentre essa possiede in se stessa un Salvatore che la vuole purificare in ogni momento. Non dica che questo è troppo per lei, che è troppo miserabile, perché al contrario è una ragione in più per andare verso Colui che salva. Non è guardando alla nostra miseria che saremo purificati, ma guardando a Colui che è tutto purezza e santità" (L 249).
Se leggiamo la preghiera Elevazione alla SS. Trinità che Elisabetta scrisse a 24 anni, due anni prima di morire - a causa del morbo di Addinson - ritroviamo tutti i temi della spiritualità carmelitana.

 

Padre Raffele Amendolagine ocd le dedicò una dolcissima preghiera di ringraziamento

Ed ecco il monastero delle Carmelitane scalze di Digione clicca qui e come la ricorda.

Alla vigilia della festa di Santa Elisabetta della Trinità. Come segui i passi di Teresa?

Possiamo considerare ogni santo come una luce che Dio accende nelle tenebre del mondo, o come una parola che Egli pronuncia per il bene della sua Chiesa e dell’umanità. Cristo è naturalmente la luce primaria del mondo (cfr. Gv 8, 12), la Parola unica e definitiva nella quale il Padre ci ha rivelato e detto tutto (cfr. Eb 1, 2). A loro volta, però, i santi sono delle luci o parole particolarmente forti, ricche e illuminanti. Sono dotati di carismi particolari che illuminano le tenebre umane ed elevano lo spirito verso le verità eterne. Elisabetta della Trinità è stata una parola forte ed espressiva di Dio nella famiglia carmelitana. Molte anime si sono già nutrite spiritualmente di questa parola e vi hanno trovato una luce che le ha guidate alla scoperta o all’approfondimento di una Presenza, che tutto pervade, nella loro esistenza. Alla sera della sua vita mortale, S. Elisabetta stessa ci ha descritto questa sua parola-missione con la seguente, ormai famosa, affermazione: « Mi sembra che in Cielo la mia missione sarà quella di attirare le anime aiutandole a uscire da se stesse per aderire a Dio, con un moto tutto spontaneo e pieno di amore, e di tenerle in quel grande silenzio interno che permette a Dio d’imprimersi in loro, di trasformarle in Lui stesso » 

In questo blog noi cerchiamo di mettere in risalto quelle figure che, pur mantenendo la propria caratteristica, il dono così singolare che Dio ha offerto loro, seguono i passi di Santa Teresa di Gesù, la spiritualità teresiana e il carisma a cui siamo stati chiamati anche noi. 
Elisabetta della Trinità ha anche una grande capacità di insegnare a noi laici come il Carmelo possa essere vissuto anche fuori dalle mura claustrali. Lei ci riuscì, in attesa di poter entrare nel monastero di Digione, con il permesso della mamma

Offriamo a tutti coloro che desiderano approfondire questa bellissima figura di ragazza innamorata di Dio e desiderosa di seguire i passi di Santa Teresa di Gesù alcuni contributi che la riguardano:

Le conferenze del Teresianum 

I documenti dall'archivio DigiCarmel


Verso la festa di S. Elisabetta della Trinità - 1


 

Diventare fratelli. Primo incontro formativo della nostra Provincia ocds


Nella Lettera Apostolica "Aperuit illis" papa Francesco scrisse che "abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo da innumerevoli forme di cecità".

E prima ancora la Verbum Domini di Benedetto XVI aveva sottolineato che ascoltare insieme la Parola di Dio, praticare la lectio divina della Bibbia, lasciarsi sorprendere dalla novità, che mai invecchia e mai si esaurisce, della Parola di Dio, superare la nostra sordità per quelle parole che non si accordano con le nostre opinioni o pregiudizi, ascoltare e studiare nella comunione dei credenti di tutti i tempi: tutto ciò costituisce un cammino da percorrere per raggiungere l’unità della fede, come risposta all’ascolto della Parola.
Ecco perché quando ci viene proposto un incontro sulla Parola è sempre un evento formativo e spirituale importante.
La presidente della Provincia Napoletana dell'Ocds Francesca Napolitano ha inviato alle comunità la seguente comunicazione
Buon cammino a tutti nel percorso formativo e di vita comunitaria che ogni Comunità sta attuando, tenendo presenti le esigenze delle nostre realtà comunitarie e le ineludibili necessità familiari, il Consiglio provinciale Ocds ha premura di comunicarvi le prossime date individuate, con la collaborazione dei Padri, per la proposta formativa annuale che accoglie alcuni vostri recenti suggerimenti.
Nei prossimi giorni daremo i necessari ulteriori dettagli, in attesa di comunicarvi al più presto il
calendario dell’intero anno 2024-25.
➢ 9 Novembre Incontro a Maddaloni ore 9,30-13,00 in presenza (Campania), Online (Puglia, Basilicata), Sacra Scrittura, Relatore P. Cosimo Pagliara OCarm. Primo dei 4 moduli programmati per incontri interattivi di conoscenza, studio e meditazione della Sacra Scrittura con riferimenti alla spiritualità carmelitana.
Basilicata), Sacra Scrittura, Relatore P. Cosimo Pagliara OCarm.
Primo dei 4 moduli programmati per incontri interattivi di conoscenza, studio e meditazione della Sacra Scrittura con riferimenti alla spiritualità carmelitana.
➢ 23 Novembre Incontro Online per tutti Ore 9,30-12,00 Lettera del 15 ottobre 2024 inviata dal Preposito Generale. Lettura di alcuni stralci, spunti critici e considerazioni al fine di giungere insieme a scelte operative sulla richiesta formulata dal Preposito Generale di avviare studio, ricerca e condivisione del nostro ricco patrimonio dottrinale.
dal Preposito Generale. Lettura di alcuni stralci, spunti critici e considerazioni al fine di giungere insieme a scelte operative sulla richiesta formulata dal Preposito Generale di avviare studio, ricerca e condivisione del nostro ricco patrimonio dottrinale.
➢ 14 Dicembre Giornata di Spiritualità - Avvento - Conducono la Meditazione, rispettivamente, P. Andrea L’Afflitto OCD a Maddaloni (Campania) e P. Cosimo Pagliara OCarm a Jaddico (Puglia e Basilicata) .
Conducono la Meditazione, rispettivamente, P. Andrea L’Afflitto OCD a Maddaloni (Campania) e P. Cosimo Pagliara OCarm a Jaddico (Puglia e Basilicata) .
IL CONSIGLIO PROVINCIALE OCDS


Qui di seguito il programma di sabato 9 novembre e il  link per il collegamento riunione:
https://tediscite.webex.com/tediscite/j.php?MTID=m30d4c0e617782b38bc4746e70ffecaba

Numero riunione:
2555 657 9873
Password:
ocds






















Verso la festa di S. Elisabetta della Trinità - 2


 

Una giornata per comprendere meglio i doni ricevuti

   Quante volte abbiamo sentito dire che L’Eucaristia è fonte di vita. Stamattina queste parole hanno trovato il luogo concreto in cui il cuore di Cristo ci unisce e la sua fonte ci nutre: la fraternità. L’omelia di p. Andrea L’Afflitto ocd, nostro assistente spirituale e delegato provinciale per la Provincia Napoletana (sezione campana), ha offerto nell’ incontro con la comunità ocds dei Ponti Rossi e, dopo con coloro che sono a poche settimane dalla Promessa Temporanea (14 dicembre) e dell’Ammissione (probabilmente agli inizi del nuovo anno), spunti di riflessione personale e comunitaria.

Chi ci tiene insieme è la Persona di Cristo

Non possiamo fare a meno di mettere al centro l’Eucarestia: Cristo Gesù è il centro della vita della stessa fraternità. Se ciò non succede, vorrà dire – ha spiegato p. Andrea – che ci ritroviamo solo come buoni amici con un fine comune, con interessi comuni, ma persi quelli si disgrega tutto.

P. Andrea ci ha spiegato che vivere gli incontri di fraternità non si fa sull’onda emozionale. 
“Il nostro stare insieme è qualcosa di più, per noi il vivere la fraternità è incontrarsi con Cristo Gesù, anche quando il Signore ci fa vivere situazioni particolari”. Non dobbiamo isolarci nei momenti difficili, anche in quelli cupi, di aridità, nei momenti in cui persino la Parola di Dio non sembra parlarci. Come dice Giovanni della Croce "io so che quell’acqua sgorga, anche se è notte”. La grazia di Dio scorre, anche se io non sento nulla. Ciascuno di noi riceve, senza rendersene conto quest’acqua. 

A ciascuno di noi, come dice san Paolo ci è data la grazia secondo il dono di Cristo. Tutti abbiamo ricevuto in una maniera particolare. E ciò che il Signore ci dona è per le nostre capacità. Ci dà quello che ci serve. Ma per che cosa? Per ciò che lui ci chiama ad essere e operare. E c’è una grazia per il nostro stato, per quello che siamo chiamati a essere a fare nel Carmelo, nella nostra comunità. Non siamo tutti uguali e non dobbiamo essere tutti eguali. Volerlo essere sarebbe andare contro il progetto di Dio, perché come diceva San Paolo “Egli a dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti…”

Ciascuno ha un dono, diverso l’uno dall’altro, ma insieme dobbiamo edificare il corpo di Cristo

Tutto serve per l’edificazione di questa piccola chiesa che è la fraternità. La fraternità è chiesa, con un capo (Cristo Gesù), diverse membra. Ognuno ha bisogno dell’altro. Come edificare il copro di Cristo: nell’atteggiamento della carità. In essa non c’è giudizio ma capacità di penetrare nel cuore dell’altro.

Guidandoci nella comprensione, p. Andrea ha detto “Noi abbiamo ricevuto, innanzitutto, il dono del carisma teresiano. Non certo per merito. Dio ci ha donato un carisma. Non soltanto dobbiamo accoglierlo e custodirlo, ma viverlo. Nel momento in cui lo vivo riesco a comprendere e manifestare ancora di più la bellezza del carisma. Il dono del carisma devo viverlo sempre, 24 ore su 24. Non sono carmelitano per determinate ore o giorni. Lo sono Sempre e devo sempre portare il mio carisma in ogni cosa che faccio. In comunità come in famiglia. Notte e giorno. Quel carisma donatoci possiamo viverlo se lo conosciamo. Di qui l’importanza della formazione che non dev’essere nozionistica, ma dobbiamo assimilarla nel nostro cuore, per tradurlo nella mia vita. Se io conosco posso amare e posso testimoniare Dio e li mio carisma. Bisogna tornare sempre alla sorgente, al suo dono originario, agli insegnamenti di Teresa e di Giovanni e degli altri carmelitani.

E come Teresa (muoio figlia della Chiesa) dobbiamo essere attenti a quello che ci insegna la Chiesa. Oggi Papa Francesco ci offre l’Enciclica Delexit nos in cui ci offre nuovi elementi aspetti della spiritualità di Santa Teresina. Questo ci aiuta a dire che non bisogna mai dire “questo l’ho letto già”, perché come succede nl Vangelo, anche un passo di uno dei nostri santi oggi può dirci qualcosa di diverso, anche se lo abbiano letto tante volte. Dio ci parla in momenti diversi. Ci conosce. Ci accostiamo ai testi in modo diverso; poiché anche noi non siamo  sempre gli stessi e qualcosa che un tempo non avevamo notato oggi con il Signore che ti dà la grazia potrà aprire uno spiraglio, suggerirci qualche cosa. E così possiamo costruire questo piccolo corpo, questa piccola chiesa che il Signore ci ha chiesto di costruire, attraverso la sua grazia, attraverso il dono di questo carisma e di questi fratelli e sorelle.



Al termine della celebrazione eucaristica è stata benedetta la statua della Madonna del Monte Carmelo appena restaurata e ricollocata nella cappella, la prima del monastero dei Ponti Rossi, accanto al parlatorio in cui la B. Giuseppina di Gesù Crocifisso riceveva tante persone bisognose di un consiglio.

Al termine dell’incontro don Marcello prossimo anche lui alla promessa temporanea all’ocds ci ha portato dal monastero San Giuseppe di Bari in dono due libri sulla vita e i pensieri di Suor Elia di San Clemente, carmelitana scalza, prima claustrale della nostra Provincia Napoletana ocd ad essere beatificata (2006) e di cui è possibile approfondire la conoscenza anche collegandosi al blog “Il mare un giardino eDio”. Lei che diceva “Bisogna fiorire dove il Signore ci ha seminati” ha seguito dall’alto una giornata ricca di spunti e di gioia di ritrovarsi.

I membri della fraternità ringraziamo il Signore per questo incontro trascorso insieme con p. Andrea, nel desiderio di Cristo sempre di più e di farlo crescendo insieme. Lui ci ha chiamati qui, uno dono per l’altro. Non sappiamo che cosa ci chiede o ci chiederà, ma ci fidiamo e accogliamo ogni giorno ciò che vorrà regalarci. Anche se fosse una spina, perché come insegnava santa Teresa di Gesù Bambino non bisogna “perdere nessuna delle spine che abbiamo perché con una sola possiamo salvare un’anima”.

Ste.d.b.



Dilexit nos, la nuova enciclica del papa

Stamattina alle 12.00 è stata presentata ufficialmente l'annunciata quarta Enciclica di papa Francesco. La conferenza stampa in Via della Conciliazione “Dilexit nos - Lettera Enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo” è stata illustrata da mons. Bruno Forte, teologo, arcivescovo di Chieti-Vasto e da sorella Antonella Fraccaro, responsabile generale delle Discepole del Vangelo. Vi segnalo i loro interventi, molto interessanti da leggere qui
I
l cuore di Gesù. Quello palpitante d'amore per le creature che Dio gli ha affidato. Il cuore trafitto da cui sgorga la vita ed il cuore su cui si poggia confidente la testa del discepolo Giovanni... "quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore (paragrafo 121 dell'enciclica Dilexit nos) è il centro della nuova Enciclica di papa Francesco, la quarta, presentata oggi in Vaticano. C'è una carrellata di santi che hanno avuto una devozione particolare per il cuore di Gesù: da S. Daniele Comboni a Santa Maria Alacoque, da Sant'Agostino a S. Teresa di Lisieux che, scrive il papa, chiamava Gesù “Colui il cui cuore batteva all’unisono col mio” e che nelle lettere alla sorella suor Maria invitava a non concentrare la devozione al Sacro Cuore “su un aspetto doloristico”, ma sulla fiducia “come la migliore offerta, gradita al Cuore di Cristo”. 


L'enciclica che si sviluppa in cinque capitoli   
L’importanza del cuore, Gesti e parole d’amore, Questo è il cuore che ha tanto amato, L’amore che dà da bere e Amore per amore
 Termina con una preghiera:

Prego il Signore Gesù che dal suo Cuore santo scorrano per tutti noi fiumi di acqua viva per guarire le ferite che ci infliggiamo, per rafforzare la nostra capacità di amare e servire, per spingerci a imparare a camminare insieme verso un mondo giusto, solidale e fraterno. Questo fino a quando celebreremo felicemente uniti il banchetto del Regno celeste. Lì ci sarà Cristo risorto, che armonizzerà tutte le nostre differenze con la luce che sgorga incessantemente dal suo Cuore aperto. Che sia sempre benedetto! Francesco (Dato a Roma, presso San Pietro, il 24 ottobre dell’anno 2024, dodicesimo di Pontificato).

Ricordiamo oggi la proclamazione di S. Teresina, dottore della Chiesa

 Nel 1997, il 19 ottobre, S. Teresa di Gesù Bambino è proclamata da Giovanni Paolo II Dottore della Chiesa (terzo santo carmelitano scalzo a ottenere questa qualifica), dedicandole la lettera apostolica "Divini Amoris Scientia"

Qui potete rileggere l'omelia dell'allora Santo Padre, che tra l'altro disse:  A nessuno sfugge, pertanto, che oggi si sta realizzando qualcosa di sorprendente. Santa Teresa di Lisieux non ha potuto frequentare una Università e neppure studi sistematici. Morì in giovane età: e tuttavia da oggi in poi sarà onorata come Dottore della Chiesa, qualificato riconoscimento che la innalza nella considerazione dell'intera comunità cristiana ben al di là di quanto possa farlo un "titolo accademico".

Quando, infatti, il Magistero proclama qualcuno Dottore della Chiesa, intende segnalare a tutti i fedeli, e in modo speciale a quanti rendono nella Chiesa il fondamentale servizio della predicazione o svolgono il delicato compito della ricerca e dell'insegnamento teologico, che la dottrina professata e proclamata da una certa persona può essere un punto di riferimento, non solo perché conforme alla verità rivelata, ma anche perché porta nuova luce sui misteri della fede, una più profonda comprensione del mistero di Cristo.


Un po' della nostra storia

Il 17 ottobre del 1604 con la lettera apostolica vengono inviati i primi missionari Carmelitani scalzi In Persia

Il messaggio del nostro Superiore Provinciale

Carissimi fratelli e sorelle,
in occasione della solennità di Santa Teresa di Gesù, fondatrice e riformatrice del nostro Ordine, vi giungano i miei più cari auguri. Che questa celebrazione sia per tutti noi un momento di grazia e di rinnovamento spirituale, alla luce del suo ardente amore per Cristo e della sua vita di preghiera profonda. Santa Teresa ci insegna che la via alla santità passa attraverso l'umiltà e la determinazione, confidando sempre nella misericordia di Dio.

Come lei ci ricorda, "Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, chi ha Dio nulla gli manca" (Poesie, 30). Possiamo trovare in queste parole la forza per affrontare le sfide quotidiane e per rinnovare il nostro impegno a seguire il Signore con cuore sincero e gioioso.
Uniti nella preghiera, vi auguro una felice e santa festa.

P. Arockia, OCD
Superiore della Semi provincia napoletana

Gli auguri del nostro Superiore Generale per la Solennità di S. Teresa di Gesù

 Cari fratelli e sorelle nel Carmelo Teresiano, 

È per me una grande gioia potervi salutare in questa festa
della nostra Madre Santa Teresa. Mi auguro realmente che, ricevendo questa lettera (cliccare qui), siate sereni e coraggiosi, anche in mezzo alle difficoltà e alle lotte che non mancano mai. Da tempo volevo inviarvi questa lettera che affronta un tema molto specifico, nello spirito e nella passione di Teresa di Gesù per la verità e per una buona formazione intellettuale, vitale, integrale, che ci aiuti a camminare nella verità, come Ordine, come comunità e personalmente, consentendoci sempre di essere illuminati, umili e ricettivi nel cammino

Approfittando dell’occasione di questo giorno così speciale e gioioso della Solennità della Nostra Madre Santa Teresa, mentre sto rientrando dalla visita alla nostra famiglia in Asia (Corea, Taiwan e Hong Kong) per recarmi nuovamente in Africa (Burundi-Rwanda e Senegal), vi offro questa visione, ma soprattutto la mia vicinanza, la mia benedizione e la mia gratitudine per la vostra dedizione, per la vostra lotta umile e coraggiosa, e perché non lasciate che la speranza si affievolisca. 

Fratelli e sorelle, auguri di buona festa della nostra Madre Teresa! Possa ella donarci la sua stessa passione per Dio, per la Chiesa e per l’umanità. 

Fr. Miguel Márquez Calle, OCD Preposito Generale

Grati a Dio per il dono di S. Teresa riflettiamo con p. Patrizio



Liturgia delle ore propria

Foglio liturgico della S. Messa di oggi



Il brano preferito da Teresa:  Il Vangelo della Samaritana.

Riflettiamo insieme con padre Patrizio Sciadini ocd
e FACCIAMO QUEL POCO CHE DIPENDE DA NOI

L'ACQUA DELLA PREGHIERA IN SANTA TERESA DI GESU'
  Gv 4

Oggi chiedo il permesso ai miei lettori e lettrici di meditare il vangelo della Samaritana, Santa Teresa aveva un grande amore per questo vangelo che parla dell' acqua viva che è Gesù.

Teresa bevve con abbondanza di questa acqua e lei stessa divenne acqua viva e la dette a coloro che vivevano con Lei e con i suoi scritti continua a dissetare chi ha sete di Dio.

L 'acqua viva per Teresa è la *PREGHIERA* che serve per rendere il giardino dell' nostra anima fiorito delle vere virtù.

Per Teresa tutto è facile quando si ama, e tutto è difficile, ascoltiamo Gesù che ci chiede *da bere*

Gesù ha sete del nostro amore e noi abbiamo sete del *suo Amore* Santa Teresa con i suoi scritti
*È UN POZZO DI ACQUA VIVA*

Tutti coloro che leggono e meditano gli scritti di Santa Teresa sentono il desiderio di incontrare  tutti i giorni Gesù in *uno spazio di tempo per pregare*. 
Teresa non ha incontrato Gesù solo per se stessa, ma per comunicarlo a tutti, con tutti i mezzi
La parola, la preghiera, il sacrificio, le opere buone.

Maria madre del Carmelo fa' che sappiamo ascoltare e vivere. Insegnaci a pregare, Vogliamo come santa Teresa amare a Dio e i fratelli e sorelle niti nella preghiera che cercano il Signore. 

Oggi una preghiera per me e per il Carmelo 
15.10.2024
PATRIZIO SCIADINI OCD 
Basilica di Santa Teresa del Bambino Gesù - Cairo Egitto 


Poco usato oggi questo è uno degli inni che nei monasteri s'intona per S. Teresa di Gesù. Fu scritto da David Maria Turoldo:

O PREFERITA DA DIO TERESA
TU DELLA SPAGNA LA DONNA DI FUOCO
E DELLA GIOIA E DEL SOLE L’AMICA
CANTACI COME FERISCE L’AMORE.
PER QUANTI CERCANO AMORE ORA CANTA
DI DIO HIDALGA DI COME LA FIAMMA
DELL’INFINITO CONSUMI SORELLA
E COME GIOCHI A SEDURRE L’AMORE.

1.COME LE NOTTI ERAN DOLCI E PROFONDE
COME GEMEVI  ASSETATA COLOMBA
E PIU’ DELL’ACQUA CERCAVI LA FONTE
PIU’ TI  BRUCIAVA LE LABBRA L’ARSURA.

O PREFERITA DA DIO TERESA
TU DELLA SPAGNA LA DONNA DI FUOCO
E DELLA GIOIA E DEL SOLE L’AMICA
CANTACI COME FERISCE L’AMORE.

2.“CHE NULLA – DICESTI – E’ COSA
CHE NON SIA ETERNA”  MA TUTTO E’ SALVO
SE MUTI IN DONO D’AMORE LA VITA
E FAI DI TE UN’AMANTE DIVINA.

O PREFERITA DA DIO TERESA
TU DELLA SPAGNA LA DONNA DI FUOCO
E DELLA GIOIA E DEL SOLE L’AMICA
CANTACI COME FERISCE L’AMORE.
PER QUANTI CERCANO AMORE ORA CANTA
DI DIO HIDALGA DI COME LA FIAMMA
DELL’INFINITO CONSUMI SORELLA
E COME GIOCHI A SEDURRE L’AMORE

 

Parliamo del rapporto fra l'Ocds e i frati

Non dovete imitare la missione di altri carismi,
ma essere fedeli al vostro,
per dare al mondo ciò che il Signore ha donato a voi per il bene di
tutti, cioè l’acqua viva della contemplazione.  
Dal discorso di Papa Francesco ai partecipanti al Capitolo Generale dell'Ocd (2021)

Alla luce dei documenti della Chiesa e dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi si è svolto a Maddaloni l'incontro formativo e informativo ai consigli di comunità, sul  ruolo dei frati con l'Ocds e il nostro all’interno dell’Ordine. Questo per avere delle buone relazioni tra di noi, in un ambiente di rispetto e collaborazione.  In particolare è stata ben spiegata la figura e le competenze dell'Assistente spirituale.

 

📝Presentazione della Presidente Ocds della Semi-provincia Napoletana

📖 Pdf illustrato da p. Ramiro Casale

📖 I DOCUMENTI STORICO-GIURIDICI DELL’ORDINE SECOLARE

📖 La figura dell'Assistente spirituale (Padre Vincenzo, OCD)

Verso la festa di S. Elisabetta della Trinità - 6


 

Verso la festa di S. Elisabetta della Trinità -6

 




Anna di Gesù, finalmente beata

Una nuova beata. Una delle prime a seguire i passi di Teresa d'Avila: Anna di Gesù.Oggi, alle 10 a Bruxelles nel corso della visita di Papa Francesco in Lussemburgo e Belgio svolge la cerimonia di beatificazione di Anna di Gesù, la carmelitana scalza che fu collaboratrice della Santa Madre Teresa di Gesù. Anna di Lobera Torres fu accolta nel primo monastero della riforma teresiana  "San Giuseppe", inviata a fondare nuove comunità di carmelitane scalze tanto che in seguito fu soprannominata la capitana delle priore. È possibile leggere qui l'articolo dell'Osservatore Romano dedicato alla sua figura.

Ieri la veglia a cui ha partecipato anche il nostro Padre generale Miguel Calle. È  stata esposta per la venerazione una reliquia preziosa la cappa di Teresa di Gesù che lei stessa regalò a suor Anna.



Chi lo desidera oggi può seguire la cerimonia di beatificazione sul canale YouTube del Vaticano, a partire dalle 9:15.  Il testo del Messale della cerimonia si può scaricare a questo link 

Ricordiamo S. Alberto, padre della nostra Regola

Oggi con la festa di Sant'Alberto di Gerusalemme che donò ai primi carmelitani riunitisi sul Monte carmelo riflettiamo su questo breve testo che appartiene alla nostra vocazione. Ogni Regola di vita approvata e riconosciuta dalla Chiesa propone un modo per vivere la Parola di Dio alla luce di un particolare carisma donato dallo Spirito Santo. Innanzitutto la Regola è la testimonianza più immediata dei Carmelitani nella Chiesa.

Il Carmelo nasce in Terra Santa da questo movimento eremitico penitenziale, tra la fine del 1100 e gli inizi del 1200. Un movimento che è stato riconosciuto dai Pontefici, e questo gruppo è stato assimilato agli ordini mendicanti nella metà del XIII secolo, quando questi eremiti giungono in occidente e avviano un nuovo processo di discernimento con i Pontefici e attraverso delle modifiche vengono poi riconosciuti come ordine mendicante al pari dei Francescani, dei Domenicani e degli Agostiniani, che a quel tempo erano degli Ordini maggiori.


 Abbiamo nella regola un certo B, che secondo la tradizione sarebbe S. Brocardo, altri dicono un certo Bertoldo di Calabria. Non abbiamo un nome, però in quella B che sarebbe il priore, a cui viene indirizzata la formula di vitae, da parte di S. Alberto, il patriarca di Gerusalemme, in quel priore ritroviamo raggruppata, rappresentata  la comunità di questi frati eremiti. Per cui è interessante che agli inizi del Carmelo non abbiamo un singolo fondatore ma abbiamo una comunità fondatrice. Quasi a dire che alle origini del Carmelo c'è la fraternità, che ha sentito da Dio l'impulso a vivere la vocazione contemplativa. E' la comunità Carmelitana che vive, testimonia questa vocazione di essere una fraternità. E anche l'opera di S. Teresa punta tutto su un nuovo tipo di fraternità, di comunità. Sul modello apostolico così come troviamo nella nostra Regola un modello che punta sull'essenziale del Vangelo.

Liturgia delle Ore odierna

A Maddaloni, per parlare dell'assistenza pastorale all'Ocds

 


Organizzato dalla nostra Semi-Provincia Napoletana dell'Ocds, venerdì 27 e Sabato 28 Settembre  2024, nel Centro di Spiritualità SS Annunziata, di Maddaloni, si svolgerà l’incontro formativo di conoscenza e analisi meditata sull' Assistenza pastorale all’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi (Assistenza Pastorale Artt. 1-20), con la lettura, la riflessione, l'accompagnamento alla comune consapevolezza di ruoli e funzioni dei religiosi e dei secolari. L'invito, inizialmente indirizzato ai soli componenti del consiglio di fraternità, è allargato anche ai membri delle comunità ocds. Saranno presenti il Delegato Generale P. Ramiro Casale OCD, il Superiore Provinciale P. Arockia Amaladass OCD, i Padri Delegati Provinciali OCDS P. Andrea L’Afflitto OCD e P. Vincenzo Vincenzini OCD.
Nel programma che è possibile scaricare  qui, ci sono tutte le indicazioni anche per pernottare a Maddaloni. 

Aperta dopo 110 anni la tomba di Teresa: i suoi resti ancora incorrotti.

IERI, 28 AGOSTO, IL SEPOLCRO DI teresa d'Avila è  stato riaperto, dopo 110 anni, per l'ispezione dei resti mortali della santa riformatrice del Carmelo. 
Il corpo di Santa Teresa di Gesù è rimasto incorrotto dall'ultima volta che la sua tomba è stata aperta. Lo ha confermato il team di medici e scienziati venuti dall'Italia ad Alba de Tormes.
L'urna è stata aperta con quattro chiavi diverse. 
 IL priore dei Carmelitani di Alba e Salamanca, P. Miguel Ángel González, lo ha confermato in una conferenza stampa in cui ha assicurato che i resti "sono ancora nello stesso stato di conservazione del 1914 ". I lavori proseguiranno fino a sabato.