In preparazione alla Solennità della b. Vergine del Monte Carmelo. Il S. Rosario recitato da Teresa di Los Andes

 Nel Diario di Santa Teresa di Los Andes la carmelitana scalza cilena morta  soli vent'anni che ricordiamo oggi, 13 luglio, descrisse il nonno materno che, ogni giorno, scorreva, pregando, la corona del suo Rosario e annotò che all'età di 7 anni il fratello le insegnò a  recitare il Rosario:  "Tutti i giorni Luigi mi invitava recitare il rosario e insieme facemmo la promessa di recitarlo tutta la vita. Ciò che ho fatto finora". 

Ciò che S. Teresa di Los Andes c'insegna non è una semplice devozione, ma l'affidare se stessa a Maria, ogni giorno, meditando, anzi interiorizzando la parola di Dio, come faceva lei.

Dopo la recita delle Lodi, dei Vespri e, se possibile della Compieta, previsti dalla nostra Promessa, potremmo imparare a fare la nostra mezz'ora di meditazione contemplando i misteri del S. Rosario.

 

In preparazione alla Solennità della B. Vergine del Carmelo. Accogliere Dio, come Maria

 Dio irrompe nella nostra vita, nella nostra quotidianità. E' successo a Maria. A proposito dell'ingresso di Dio nella vita di Maria leggiamo un passaggio tratto dai "Pensieri dell'Amor di Dio" di S. Teresa:

Oh, segreti di Dio! Qui non v’è altro da fare che piegare la testa e pensare che il nostro intelletto non è minimamente all’altezza di penetrare le grandezze divine. Ora viene a proposito ricordarci come si comportò la Vergine nostra Signora, la quale, pur così piena di senno, domandò all’angelo: Come avverrà questo? Egli, rispondendole: Lo Spirito santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo, troncò ogni argomentazione. Maria, nella sua grande fede e saggezza, capì subito che, di fronte a questi due interventi, non c’era altro da chiedere né alcun motivo di dubbio. Non si comportano così certi teologi (che non sono guidati dal Signore per questa via dell’orazione né hanno idea di cose spirituali) i quali vogliono sottomettere queste cose al loro giudizio e interpretarle secondo le loro vedute fino quasi a far credere di voler abbracciare tutte le grandezze di Dio con la loro scienza. Se imparassero qualcosa dall’umiltà della santissima Vergine! (6,7)
Umiltà significa accettare la volontà di Dio, senza pensare di essere meritevole dei suoi doni.
Ripensiamo in questi giorni all'ingresso di Dio nella nostra vita. Lo abbiamo soffocato con mille occupazioni diverse, con mille scuse o ci siamo lasciati guidare, come Maria?


OGGI RICORDIAMO ANCHE I CONIUGI MARTIN,
Luigi Martin (1823-1894) e Zelia Guérin (1831-1877), sposi e genitori di nove figli, tra cui Santa Teresa di Gesù Bambino. Sono stati beatificati nel 2008 e canonizzati da Papa Francesco nel 2015.

In preparazione alla Solennità della B. Vergine del Carmelo. Ti seguiremo ovunque ci condurrai, Maria

 "Ti seguiremo ovunque ci condurrai, Vergine Maria"

Una delle cose più difficili in ogni cammino di fede è entrare nelle strade di Dio, nei suoi progetti su di noi. Ci spaventiamo. Vorremmo cambiare strada, rintanarci, scegliere la via più facile. A volte ci proviamo, ma dentro di noi cresce l'inquietudine, l'insoddisfazione.

Proviamo a guardare la mano di Maria che si tende verso di noi. Stavolta non ci porge il Rosario; non ci dona lo Scapolare. Aspetta che mettiamo la nostra mano nella Sua, per rialzarci e ricominciare a scoprire con Lei i doni di Dio nella nostra vita e a camminare umilmente, accettando tutte le nostre imperfezioni. Ce lo dice Maria: è l'Onnipotente che ha fatto in lei grandi cose. Scopriamo che cosa ha riservato per noi. Proviamoci.


In preparazione alla Solennità della B. Vergine del Carmelo. In comunione con Lei

FATE QUELLO CHE VI DIRA'
disse Maria ai servi dello sposalizio di Cana
E lo ripete anche a noi, sempre.
  
 "I grandi mistici carmelitani hanno inteso l’esperienza di Dio nella propria vita come un “cammino di perfezione”  (S. Teresa di Gesù) , come una “salita del Monte Carmelo”  (S. Giovanni della Croce) . In questo itinerario è presente Maria. Ella  - invocata dai carmelitani come Madre, Patrona e Sorella - diviene, in quanto Vergine purissima, modello del contemplativi, sensibili all’ascolto e alla meditazione della Parola di Dio e obbediente alla volontà del Padre per mezzo di Cristo nello Spirito santo. Per questo nel Carmelo, e in ogni anima profondamente carmelitana, fiorisce una vita d’intensa comunione e familiarità con la Vergine Maria, quale “nuova maniera” di vivere per Dio e di continuare qui in terra l’amore del Figlio Gesù a sua Madre Maria...."

S. Giovanni Paolo II



 

In preparazione alla Solennità della b. Vergine Maria del Carmelo. Maria madre e sorella

Teresa di Gesù, la nostra santa madre fondatrice dell'Ordine, sottolinea anche nei confronti della Vergine il valore attribuito all’intimità nella preghiera. Ed è un rapporto che scoprì da adolescente, in momento molto difficile della sua vita:

Ricordo che quando morì mia madre avevo poco meno di dodici anni. Non appena cominciai a capire ciò che avevo perduto, mi recai angosciata davanti a un’immagine di Nostra Signora e la supplicai con molte lacrime di farmi da madre, mi sembra che questa preghiera, anche se fatta con semplicità, mi abbia giovato, perché in modo evidente ho trovato ascolto in questa Vergine sovrana ogni volta che mi sono raccomandata a lei e, alla fine, mi ha richiamata a sé." (Vita 1,7).

 Le nostre Costituzioni (V 29-31) ci indicano come vivere “Con Maria, madre di Gesù”,  che è Madre e Sorella, modello di sequela anche per i tempi che viviamo oggi. Il testo fa anche riferimento a un documento del Magistero della Chiesa, la Marialis Cultus, in cui s’invita a “scoprire come Maria possa essere considerata modello di quelle realtà che costituiscono l'aspettativa degli uomini del nostro tempo” e  come Ella sia “testimone operoso dell'amore che edifica Cristo nei cuori”. (MC,37).


 

In preparazione alla Solennità della B. Vergine del Carmelo. Combattiamo il frastuono dentro di noi

Il legame del carmelitano secolare con la Madonna del Carmelo nasce da un forte richiamo alla vita interiore, che è in modo tutto speciale la vita di Maria. La Madonna ci vuole simili a lei molto più nel cuore e nello spirito che nell’abito esteriore. Se penetriamo nell'anima di Maria vediamo che la grazia è fiorita in lei in una ricchezza immensa di vita interiore: vita di raccoglimento, di preghiera, di ininterrotta donazione a Dio, di con­tatto continuo, di unione intima con lui. L’anima di Maria è un santuario riservato a Dio solo, dove nessuna creatura umana ha mai impresso la sua orma, dove regna l’amore e lo zelo per la gloria di Dio e per la sal­vezza degli uomini.





Coloro che vogliono vivere in pieno la devozione alla Madonna del Carmelo devono seguire Maria nelle profondi­tà della sua vita interiore. Il Carmelo è il simbolo della vita contemplativa, vita tutta dedicata alla ricerca di Dio, tutta protesa verso l’intimità divina; e Colei che meglio realizza questo idea­le altissimo è proprio la Madonna. Regina Decor Carmeli.
La parola “Carmelo” significa “giardi­no”. L’anima di Maria è un vero giardin­o: oasi di silenzio, di pace, in cui regna la giustizia, l’equità, oasi tutta av­volta dall’ombra di Dio, piena di Dio. Ogni anima di vita interiore, pur vi­vendo nel frastuono degli impegni quotidiani, può arrivare a questa pace, a questo silenzio interiore che rendono possibile il contatto conti­nuo con Dio. È il frastuono che è den­tro di noi ad impedire il dialogo con il Signore, non tanto l’attività  esterio­re. Possiamo rendere il nostro cuore un giardino solitario, silenzioso dove il Signore può riposare e passeg­giare. Chiediamo oggi alla Madonna questo dono, riconoscendola come nostra maestra di vita interiore.
Gabriele di S. Maria Maddalena OCD

In preparazione alla Solennità della B. Vergine del Carmelo, nostro modello di meditazione e di preghiera

 

Oggi comincia per noi carmelitani  la novena per la preparazione della Solennità della Beata Vergine del Monte Carmelo. Tanti sono devoti a Maria, ma è fondamentale intendere bene che cosa significhi per noi carmelitani questa devozione.  P. Aloysius Deeney ci fa capire che è un po' più che una devozione:
La nostra vocazione infatti nasce sotto la protezione di Nostra Signora del Monte Carmelo Non è una devozione qualsiasi a  Maria ciò che definisce chi si sente chiamato all'Ordine Secolare. Ci sono molti cristiani devotissimi a Maria che hanno un tratto mariano molto sviluppato nella loro vita cristiana ... Ci sono tanti cattolici che indossano lo scapolare con tutte le migliori intenzioni, e hanno una sincera devozione a Maria, ma non si sentono chiamati a essere carmelitani secolari. Ci sono alcuni che sono giunti all'Ordine Secolare proprio per la loro devozione mariana per lo scapolare e Rosario ma non hanno la vocazione a essere membri del Carmelo secolare.

Le parole di padre Aloysius possono sembrare severe. Ma sono soltanto chiare e mettono in risalto l'importanza di una vocazione, la nostra. E non dimentichiamo che ogni vocazione è un dono di Dio,

In questo primo giorno in cui ci prepariamo alla Solennità del 16 luglio, spieghiamo il motivo per cui  diciamo che la nostra è un po' più di una devozione a Maria. Spiega p. Aloysius nel libro "Benvenuti nell'ordine secolare di carmelitani scalzi" che la nostra:

è una inclinazione a serbare le cose nel cuore, come dice due volte San Luca nel suo Vangelo per descrivere l'atteggiamento di Maria nei confronti di suo figlio. Certo tutti gli altri aspetti della vita di devozione mariana possono essere presenti, come lo scapolare il Rosario, ma sono secondarie rispetto a questo particolare aspetto della devozione mariana. Maria è il nostro modello di preghiera e di meditazione Questo desiderio di imparare a meditare e l'inclinazione a meditare sono le caratteristiche fondamentali di ogni membro OCDS. Probabilmente le più basilari .

Allora in questi giorni cerchiamo di meditare i brani del Vangelo che ci parlano di Maria e nello stesso tempo cerchiamo di vedere come le altre figure carmelitane hanno parlato di lei. Possono essere per noi uno strumento di meditazione ma anche un suggerimento di preghiera.

Attiraci, Maria fino alla cima del Carmelo, che è Cristo, vita del cielo.
 Attiraci a te, Vergine Immacolata; correremo dietro il profumo delle tue virtù
Ti seguiremo ovunque ci condurrai, Vergine Maria.

Un libro importante per la nostra vocazione


Il libro di p. Aloysius Deeney presentato recentemente è la traduzione di un testo inglese che aveva raccolto le conferenze tenute in tutto il mondo dal padre carmelitano. Qualcuno vi ritroverà la concretezza di padre Aloysius e la profonda conoscenza di tutte le realtà dell'Ordine Secolare teresiano. Ecco perché è un libro prezioso.

A introdurre la racconto di otto conferenze è Angela Pillai della comunità di San Giuseppe che spiega l'importanza della pubblicazione e anche quante comunità in tutto il mondo abbiano utilizzato questo testo come riferimento, non soltanto per la formazione ma proprio per comprendere l'identità del carmelitano scalzo secolare.

Otto capitoli in cui scorrono i temi cari a padre Aloysius ( il discernimento vocazionale, la nuova legislazione dell'Ocds, la rinnovata visione dell'apostolato del carmelitano scalzo secolare, il Carmelo e il rinnovamento secondo la volontà di Dio, Identità e l'origine dell'Ordine secolare, la Promessa (di castità, povertà e obbedienza e di vivere secondo le beatitudini), il ruolo dello studio e la finzione del Consiglio di fraternità.
Soprattutto il padre sottolineò con fermezza l'importanza dell'autonomia del secolare, che non è indipendenza totale dall'Ordine a cui con la Promessa si è legato in maniera indissolubile e ha preso un impegno di portare nel mondo quella ricchezza della propria secolarità intrisa della spiritualità carmelitana per far conoscere Dio e il Carmelo alle persone con cui ogni secolare è in contatto ogni giorno non si tratta di arruolare nessuno si tratta soltanto di trasmettere quella ricchezza interiore che dà il rapporto con Cristo: a tu per tu come ci insegna la nostra fondatrice Teresa d'Avila. E' una ricchezza che il secolare porta apporta anche al proprio Ordine.
Ben consapevole che nonostante alcuni obblighi (in primis la meditazione/orazione mezz'ora al giorno)  il carmelitano secolare debba adattarli al proprio ritmo di vita, senza scimmiottare le monache o i frati. In sintesi emerge soprattutto che "La meditazione è il modo di relazionarsi con Dio specifico del Carmelo, e nei nostri impegni quotidiani richiede 30 minuti della nostra giornata (che possiamo suddividere in base alle nostre esigenze quotidiane), ci sono poi le Lodi mattutine i Vespri e se possibile la Compieta. La Liturgia delle Ore è importante perché non è una preghiera scelta secondo i propri gusti ma è la preghiera della Chiesa, la preghiera che mentre tu la reciti sai che già l'ha recitata il Santo Padre e che in qualche altra parte del mondo c'è qualcuno che la sta recitando come se fosse al tuo fianco. Poi c'è la Messa e c'è la figura di Maria perché il nostro è un ordine Mariano. Infine, ma non meno importane, c'è l'incontro della comunità dove si fa formazione, informazione e si cresce insieme secondo lo spirito carmelitano.
Altri spunti per i formatori e per i nostri incontri li troverete in questo testo acquistabile, per chi non lo ha ancora, presso le edizioni Ocd a questo link


Prosegue il cammino formativo con le schede su S. Teresina


 E' stata pubblicata la settima scheda del percorso che stiamo facendo su S. Teresina. Analizza la lettera che S. Teresa di Gesù Bambino indirizza il 18 luglio 1897 a don Maurizio Bellière sacerdote ventitreenne che durante la sua vita “attraversò molte tempeste” e che le fu affidato dalla Priora.