Presa di contatto con l’ Epistolario di Teresa
dal sito "Para vos nacì"
La Commissione di preparazione al V centenario della
nostra fondatrice, propone quest’anno la lettura delle numerose lettere (ma non
tutte fra quelle scritte da Teresa di Gesù) custodite in alcuni monasteri,
conventi e archivi. Ringrazia le religiose della Compagnia di Santa Teresa
(stj) e il loro “Proyecto Nudo”, alle quali siamo debitori della struttura di base
di queste schede. Ricordiamo che la loro
pagina internet (www.proyectonud o.jimdo.com) offre vari interessanti seminari “on line” sulle opere della Santa e,
concretamente, una rilettura delle sue lettere intitolata: Vita quotidiana e spiritualità
per “tempi duri”.
Le 11 schede che in questo corso saranno dedicate all’epistolario
teresiano mantengono i titoli e le strutture
di quelle che le religiose stj ci hanno facilitato (salvo l’ultima che sarà
totalmente nuova ) anche se, quando ciò
si renderà necessario, le lettere che saranno proposte per la lettura verranno accordate alla selezione che ci viene offerta
dalla Commissione del Centenario (disponibile in www.paravosnaci.com ), e, nello stesso tempo,
quelle indicate dalle schede originali e non dalla suddetta selezione, sono presentate come
letture “ complementari”(sono tutte indicate nel primo punto di ogni scheda, con la data
corrispondente).
Infine, le nostre schede aggiungono anche un’ultima e tradizionale sezione: “Per la
riflessione, la preghiera...dopo la lettura dei testi”.
1. Proposte di lettura
a. Fondamentali:
* A don Lorenzo de Cepeda. Avila, 23.12.1561
* A don Lorenzo de Cepeda Toledo, 17.1.1570
* A donna Giovanna de Ahumada Avila, 4.2.1572
* Al Re don Filippo II Siviglia, 19.7.1575
* A don Teutonio de Braganza Valladolid, 22.7.1579
b. Complementari (soprattutto):
* A don Francisco de SalcedoValladolid, settembre 1568
* A donna Giovanna de Ahumada Toledo 19.10.1569
* A Fra’ Luigi de Granada Beas, maggio 1575
.* A Maria di San Giuseppe Soria, 16.6.1581
2. Piste generali di lettura (per tutte le schede)
Ovviamente un aiuto indispensabile sarà avere presente
una buona cronologia della santa per partire da un’idea base del contesto in cui scrive
ogni lettera: età, momento del suo cammino spirituale, residenza e attività principale, opere
letterarie che sta portando avanti (se vi sono).... Ma passiamo alle piste propriamente dette:
·
Cosa dice Teresa di se stessa? Prestiamo attenzione a
ciò che dice esplicitamente e anche a ciò che si può cogliere in forma implicita: tratti
della sua personalità che appaiono.
·
Cosa dice del
contesto e della realtà? Identifichiamo temi, preoccupazioni, decisioni,
criteri, consigli...
·
Ovviamente è sempre interessante notare i dubbi, le
difficoltà o le questioni che ci hanno sorpreso
positivamente per riprenderle, approfondir le, commentarle e condividerle....
Evidentemente se si seguono bene queste piste
e, soprattutto, se si prendono delle note precise, dal lavoro di questo corso si ricaverà un indice
di grandi temi teresiani: relazioni familiari e affettive, questioni economiche e organizzative, criteri
di discernimento vocazionale, chiavi di accompagnamento
spirituale... Ovviamente, e come è
diventato abituale in questi anni di
preparazione al V Centenario della Nascita
di S. Teresa, siamo convinti che il lavoro personale (con ogni scheda) si completi e si arricchisca sempre attraverso incontri e condivisioni.
3. Prime impressioni
a. In generale: che cosa credete vi
possa portare l a lettura e il lavoro sulle lettere
b. Un esercizio di immaginazione: se non conosceste nulla di Teresa di Gesù
e il vostro primo contatto con lei fosse
attraverso queste lettere che avete appena preso in considerazione, come descrivereste questa donna? Cosa direste di
lei?
4. Per la
riflessione, la preghiera... dopo la lettura dei testi Ogni lettera verrà citata solo con la data, a
meno che non ve ne siano altre con la
medesima nell’epistolario teresiano, nel
qual caso si aggiungerà il destinatario. I numeri che seguono le date e tra parentesi
indica no i paragrafi della lettera a cui ci si riferisce (secondo l’edizione italiana della
Postulazione dalla quale sono tratte le 49 selezionate per questo corso dalla Commissione del Centenario).
Le questioni proposte in questa sezione, come negli anni
precedenti, non hanno la pretesa di esaurire
la riflessione né di accaparrarla, ma suggeriscono delle possibilità. Ogni
persona o gruppo utilizzi solo ciò che
ritiene utile. Come si ricorderà dei corsi precedenti, in ogni numero invitiamo ad considerare il tema o il
paradosso pro posto (se si è d’accordo, giustificarlo...), rivedere la propria vita e quella della
comunità e il contesto (qualora se ne
tenesse conto, come applicarlo o
concretizzarlo...), farne oggetto di preghiera personalmente (ringraziare,
supplicare, intercedere, contemplare...)
e in gruppo...
Non ripeteremo
queste piste alla fine di ogni numero, basti, perciò, questa indicazione
iniziale.
1.
Non è sorprendente, ed è evidente – per le date e destinatari delle sue lettere in generale, e
in particolare per il contenuto delle
prime che sono state lette- il legame di queste con il suo impegno di fondatrice. Eppure, e ciò risulta
sorprendente, e fa riflettere, pregare e condividere... la notevole relazione con la sua famiglia
biologica , soprattutto se si ricordano le restrizione che al riguardo lei stabilisce (cfr. CV 8-9, Cost.
V 6- 7, ecc.).
Si faccia
attenzione in queste prime lettere al coinvolgimento affettivo verso i suoi
familiari, comprese le loro
preoccupazioni e implicazioni economiche.
2. Tre le prime
espressioni che abbiamo potuto leggere, alcune sembrano molto
“provvidenzialiste”, per esempio
riguardo l’opportunità di certe elemosine [23.12.1561 (1.3)] o la preghiera di intercessione e il valore delle reliquie e di
certi sacrifici [23.12.1561 (12.13)], 17.1.1570 (14.17)]. Eppure, al tempo stesso, troviamo Teresa molto
atti va e astuta: 23.12.1561 (3.4.15), al re don Filippo II 19.7.1575....
3. Un altro paradosso del Signore. La Santa
sa di essere divinamente ispirata come fondatrice e formatrice (scrittrice) 23.12.1561 (2), a don
Teutonio 22.7.1579 (1). Ma solo dopo aver molto discusso con i dotti: 23.12.1561 (2),
17.1.1570 (11 ), maggio 1575. E noi,
crediamo possibile la prima cosa, facciamo u so della seconda? 4. Le prime notizie che troviamo circa lo
scopo del la sua fondazione includono l’orazione, ma sembrano accentuare di più il rigore fisico
[23.12. 1561 (2)].
Cosa pensare allora dell’attenzione che dedica alla cura della salute? “Infine, anche se piccola e povera [la
casa-convento], con una bella vista e campo” [23.12.1561 (3)], cfr. anche: 17.1.1570 (4), 4.2.1572 (1),
a Maria di San Giuseppe 16.6.1581.
5. A proposito
della salute, in 17.1.1570 (4) troviamo una chiara conferma dell’esperienza
cantata nel poema-motto del Centenario: Vuestra soy, para V os nacì/ qué mandais
hacer demì? “Dammi morte, dammi vita /
dammi salute o infermità / dammi onore o disonore... a tutto dico di sì, cosa disponi per me?”
6. Sappiamo che
l’ispirazione divina del progetto teresiano non esclude, anzi richiede la sua assidua
vigilanza organizzativa (cfr. sopra le
citazioni finali della questione 2), soprattutto, secondo queste prime lettere lette, quella di tipo
economico: 17.1.1570 (5.11-12.18). Perciò sembra che vivere in modo povero e austero sia tutto il
contra rio che improvvisare 2 . Richiede un costante discernimento, per esempio nel caso di
ricevere candidate con o senza dote: 17.1.1570 (17-18).
7. Interessanti
criteri vocazionali si possono ricavare dai suoi commenti sulla sua cugina Anna
Cepeda, come pure, anche se di meno,
quelli sulla nipote Maddalena de Guzman: 17.1.1570 (9.10).
8. Fin da
questi inizi viene già indicata la finalità evangelizzatrice e missionaria
della sua riforma : 17.1.1570 (13).
9. Riguardo la vita spirituale le lettere indirizza te
a suo fratello Lorenzo ci insegneranno molto e d i fatto una scheda propria vi sarà dedicata. Qui
è già chiaro, anche se vi è una possibile allusione a fenomeni straordinari [23.12.1561 (2)] che Dio
opera normalmente attraverso le mediazioni ordinarie, soprattutto persone: suo fratello
Lorenzo, che non cessa di ringraziare per le sue elemosine fatte a lei e a molti; lei stessa
(abbiamo già ricordato le sue ispirazioni e le sue sollecitudini organizzative); Guiomar de Ulloa
(ibi d. 3); Antonio Moran (ibid. 6)... Quindi la vita spirituale ha a che fare con la
generosità nei propri beni ed energie e non è compatibile con una forma “istallata” di vivere conforme ai
criteri e abitudini del “mondo”: 23.12.1561 (5), 17.1.1570 (1.13
10. La vita spirituale non è questione di tecniche o di strategie: la Santa mira, sebbene in
queste prime lettere molto di sfuggita,
ad una relazione interpersonale (servire qualcuno), e soprattutto rileva il suo carattere dinamico, di processo,
di l otta costante, che richiede di crescere “almeno un pochino ogni giorno” 23.12.1561 (5).
Evidenzia anche che questa relazione e
processo deve essere curato ed educato
fin dall’infanzia: 17.1.15 70 (8).
11. In questa
forma di trattare ed stimolare la via spirituale vi è un evidente prevalenza di
ciò che significa il cielo (cfr. ”la verità di quando ero bambina”: Vita 3,5 e
scheda corrispondente): 23.12.1561 (5),
17.1.1570 (6). Senza per questo negare l’importanza dell’impegno sulla terra; anzi, quanto più grazie e autorità si hanno,
tanto maggiore deve essere l’impegno,
come mostra il suo caso (cfr. questioni
precedenti 1,2,6 e 9) o le sue “esortazioni” al Re [19.7.1575 (4) e a don Teutonio [22.7.1579 (6)].
12. In queste prime lettere ovviamente risaltano due grandi
passioni e preoccupazioni: le sue famiglie,
biologica e religiosa. Ciò nonostante anche qui parla di “questi indiani che
non mi costano poco” (17.1.1570 (13)] e inoltre troviamo un’appassionata
lettera per mediare la pace tra Spagna e Portogallo, la pace tra cristiani [a don
Teutonio 22.7.1579 (3-7)].
13. Anche se non tutti potranno avere accesso alla lettera
“complementare” del settembre 1568, vale la pena notare come in essa, insieme al
carattere affettuoso e meticoloso della Santa (ben comprovato dalle lettere
lette), si evidenzia, e lei stessa confessa, il suo carattere forte: “Io stessa
ne sono occasione, perché mi sono adirata con lui [ Giovanni della Croce] in
certi momenti” (2). Conosci dei casi in
cui la santità e questo tipo di carattere vanno insieme? Ti sembra possibile? Come lo spieghi?