Piccolo corso di preghiera con p. Patrizio ocd - 3


 Rileggiamo insieme questo passo del Libro della Vita (8,5) di S. Teresa di Gesù.

"Molti santi e buoni scrittori hanno parlato del gran bene che si ricava esercitandosi nella orazione, dico nell'orazione mentale. Ne sia ringraziato il Signore! Ma se così non fosse, per poco umile che sia, non sono però così superba d'arrischiarmi io a trattarne. Posso dire soltanto quello che so per esperienza: cioè che chi ha cominciato a fare orazione non pensi più di tralasciarla, malgrado i peccati in cui gli avvenga di cadere. Con l'orazione potrà presto rialzarsi, ma senza di essa sarà molto difficile. Non si faccia tentare dal demonio a lasciarla per umiltà, come ho fatto io, e si persuada che la parola di Dio non può mancare. Se il nostro pentimento è sincero e proponiamo di non più offenderlo, Egli ci accoglie nell'amicizia di prima, ci fa le medesime grazie di prima, e alle volte anche più grandi, se la sincerità del pentimento lo merita. Quanto a coloro che non hanno ancora cominciato io li scongiuro, per amore di Dio, di non privarsi di un tanto bene. Qui non vi è nulla da temere, ma tutto da desiderare. Anche se non facessero progressi, né si sforzassero di essere così perfetti da meritare i favori e le delizie che Dio riserva agli altri, guadagnerebbero sempre con imparare il cammino del cielo; e perseverando essi in questo santo esercizio, ho molta fiducia nella misericordia di quel Dio che nessuno ha mai preso invano per amico, giacché l'orazione mentale non è altro, per me, che un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo d'essere amati".

Padre Patrizio Sciadini ci spiega che Santa Teresa d'Avila dice che Dio non cambia, che non ha creato l'uomo abbandonandolo a se stesso, dimenticandolo ma amandolo. Ed è per questo che parla con lui come a un amico "da solo a solo". La parola di Dio si fa sentire in molti modi dentro di noi, con le ispirazioni, i desideri buoni di amore e di perdono,  ma specialmente con la parola che ha rivolto ai profeti e che ci ha rivolto nella persona di Gesù, parola definitiva di Dio, dove ci è stato detto tutto.
Il Vangelo è per eccellenza la parola diretta di Dio a ciascuno di noi. Chi legge e mette in pratica il Vangelo sa e vive tutto quello che Dio vuole da lui.

Quando ascoltiamo la parola di Dio noi possiamo farla diventare colloquio con lui. Ma c'è sempre prima una iniziativa di Dio: la preghiera avviene solo quando Dio parla al nostro cuore e noi parliamo al cuore di Dio Ma come? È lo stesso Gesù a spiegarci che non bisogna sprecare molte parole quando ci insegna il padre nostro (Matteo 6,5-6). P. Patricio spiega: ciascuno di noi deve cercare le sue parole, i suoi silenzi, i suoi gesti per parlare con Dio. Pensare a Dio è pregare. Pensare a qualcuno che amiamo e vogliamo amare è pregare.

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