Il
Papa, al termine dell’udienza generale di mercoledì 30 maggio 2012 (udienza
quanto mai gremita di fedeli che hanno manifestato tutto il loro affetto per
Benedetto XVI), ha detto con pacata risolutezza:
“Gli avvenimenti successi in questi giorni
circa la Curia ed i miei collaboratori hanno recato tristezza nel mio cuore, ma
non si è mai offuscata la ferma certezza che nonostante la debolezza dell’uomo,
le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore
mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino. Si sono
moltiplicate, tuttavia, illazioni, amplificate da alcuni mezzi di
comunicazione, del tutto gratuite e che sono andate ben oltre i fatti, offrendo
un’immagine della Santa Sede che non risponde alla realtà. Desidero per questo
rinnovare la mia fiducia, il mio incoraggiamento ai miei più stretti
collaboratori e a tutti coloro che quotidianamente, con fedeltà, spirito di
sacrificio e nel silenzio mi aiutano nell’adempimento del mio ministero”.
Queste le parole del Papa che ha ripreso il tema della consolazione nelle prove, approfondito nel corso della catechesi in cui ha commentato la seconda lettera di San Paolo ai Corinzi (2Cor 1,3-14.19-20), applicandolo agli eventi di questi giorni. Traiamone un grande insegnamento, per la nostra vita. E nello stesso tempo dobbiamo imparare a considerare la Chiesa "guidata dallo Spirito Santo", impariamo a testimoniare l'immagine vera della Chiesa. E accogliamo anche noi il messagio che il Papa ha lanciato a chiusura del suo breve intervento: per la Chiesa e per sostenere il ministero del Papa si lavora "con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio". Direbbe S. Teresa che occorre discrezione in tutto. E rispetto.
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