Le tre giornate di studio dal titolo "Con Teresa di Gesù nella Chiesa e nel mondo", guidate con pazienza e affabilità da padre Aniano Alvarez Suarez ocd, nella sala Mater Carmeli della Casa di Spiritualità dei Carmelitani Scalzi a Maddaloni, hanno avuto un simbolo molto suggestivo: una rosa (Teresa di Gesù) con otto petali, uno per ogni incontro sulla santa. Sono state infatti otto le conferenze che hanno approfondito il contesto storico ed ecclesiale di Teresa, la sua figura di donna del suo tempo, la fundadora, Teresa lettrice e scrittrice, il Cristo di Teresa, Teresa e l'Eucaristica, l'ecclesialità di Teresa e il suo rapporto con la Madonna.
Contesto storico ed ecclesiale
Questa figura femminile, che la Chiesa ha elevato a Dottore della Chiesa ed è maestra spirituale non solo per noi carmelitani scalzi, fu una donna importante per il suo tempo (il XVI secolo, il secolo d'oro per la Spagna) e lo è per la Chiesa di tutti i tempi.
I sessantasette anni in cui ha vissuto Teresa (1515-1582) possono essere divisi in tre blocchi:
i primi vent'anni 1515-1535 sono quelli dell'esperienza in famiglia
i ventisette successivi 1535 - 1562 sono gli anni di ricerca vocazionale, vissuti all'Incarnazione di Avila
gli ultimi venti sono gli anni della nuova esperienza familiare, quelli della comunità dei nuovi monasteri.
Questa donna visse gli anni turbolenti del suo tempo, ma seppe confrontarsi con coraggio e limpidezza, criticando la violenza del suo tempo e facendo l'apologia della donna. Con i suoi rapporti con i teologi delle maggiori università (Salamanca, Valladolid, Alcalà) allargò gli orizzonti della propria cultura. Sì, proprio lei che umilmente si definiva illetterata.
La sua figura ha un respiro europeo che per noi figli della sua spiritualità rappresenta una grande responsabilità, quella di evangelizzare tutta l'Europa. Non bisogna dimenticare, infatti, che il carisma teresiano nasce da un'esigenza missionaria ecclesiale.
Che cosa c'insegna oggi Teresa: l'esperienza dell'unione con Dio, una teologia sapienziale in grado di dialogare con il mondo e con il proprio tempo e l'apostolato al servizio della Chiesa.
La donna Teresa
Teresa nacque in un ambiente culturale che non favoriva la formazione della donna, eppure divenne una leader.
I teologi proibirono la lettura alle donne, furono messi al bando i libri in vernacolo (e quando lei se ne lagnò con il Signore, Gesù le disse che le avrebbe dato un Libro Vivente da leggere). Anche l'orazione mentale era vietata alle donne. Di fronte a queste proibizioni Teresa non si ferma, ha le idee chiare: vuole la verità. Cerca la verità su se stessa, su Dio e sull'anima. L'aiutano in questa ricerca i libri di Patristica, le lettere di San Girolamo, le Confessioni di Sant'Agostino. La lettura per Teresa deve far parte della formazione della persona, di quella maschile e di quella femminile, allo stesso modo.
Quello che scrive nelle sue opere è spesso censurato per evitarle i processi dell'Inquisizione. La prima versione del Cammino di perfezione (Escorial) conteneva una strenua difesa della donna, del suo ruolo nella società e nel mondo non secondo a quello maschile. Nella versione successiva, quella di Valladolid, fu categoricamente eliminato. Pagine e pagine della S. Madre furono censurate, come il suo commento al Cantico dei cantici.
Le novità che Teresa portò nei monasteri
Alla base della nuova visione della fede che Teresa portò nei suoi monasteri c'è innanzitutto la certezza che Dio chiama per amore, perché anche noi s'impari ad amare. La grande intuizione di Teresa e che esiste un Dio che ci ama e che vuol essere amato. Introduce così nei suoi monasteri due ore di orazione, di colloquio con il Signore. Convinta che non si possa incontrare Dio e restare separati dagli altri, alle due ore dedicate al Signore ne affianca altre due per la ricreazione, la condivisione con le consorelle. L'elemento ecclesiale e il desiderio apostolico sono i due elementi fondamentali della sua attività di fondatrice.
Scopo delle sue nuove comunità claustrali, ben spiegato alla fine del capitolo III del Cammino di perfezione, è pregare il bene della Chiesa.
Così Teresa offre alla Chiesa un nuovo stile di vita basata sulle virtù evangeliche, l'umiltà, la fortezza, l'amore per gli altri, la determinata determinazione, l'amore per l'interiorità, il cristocentrismo, l'amore per la verità (verità verso Dio, di fronte agli altri e di fronte a noi stessi). L'ideale di Teresa è formare un cristiano contemplativo. Come Gesù saliva sul monte a pregare e poi ritornava fra la gente così Teresa concepisce l'orazione da cui devono nascere le opere e l'amore per il prossimo.
Teresa lettrice e scrittrice
"Le lettere sono una gran cosa e danno luce in tutto". Questa la convinzione di Teresa che pur definendosi una illetterata e soffrendo di un autentico complesso per non aver potuto studiare come avrebbe voluto divenne scrittrice, in età matura. Da giovane si formò e nutrì la sua fame di sapere nella biblioteca del padre e anche leggendo i libri che le dava la mamma (anche letture che lei stessa successivamente defiì pericole, come i romanzi di cavalleria). Questa donna "sempre amica della cultura" cominciò a scrivere, per obbedienza, fra i 45 e 50 anni. I primi sono scritti introspettivi (le relazioni, il Libro della Vita).
Nel Libro della Vita possiamo fare l'esperienza dell'incontro con la sua personalità; nel Cammino di perfezione ne conosciamo il carisma, nel libro della Fondazioni la sua tenacia di fondatrice, nel Castello Interiore (o libro delle Mansioni) la sua spiritualità raggiunge una sensibilità che si apre alla comprensione per ogni battezzato. E' un testo a raggio ecclesiale.
Contesto storico ed ecclesiale
Questa figura femminile, che la Chiesa ha elevato a Dottore della Chiesa ed è maestra spirituale non solo per noi carmelitani scalzi, fu una donna importante per il suo tempo (il XVI secolo, il secolo d'oro per la Spagna) e lo è per la Chiesa di tutti i tempi.
I sessantasette anni in cui ha vissuto Teresa (1515-1582) possono essere divisi in tre blocchi:
i primi vent'anni 1515-1535 sono quelli dell'esperienza in famiglia
i ventisette successivi 1535 - 1562 sono gli anni di ricerca vocazionale, vissuti all'Incarnazione di Avila
gli ultimi venti sono gli anni della nuova esperienza familiare, quelli della comunità dei nuovi monasteri.
Questa donna visse gli anni turbolenti del suo tempo, ma seppe confrontarsi con coraggio e limpidezza, criticando la violenza del suo tempo e facendo l'apologia della donna. Con i suoi rapporti con i teologi delle maggiori università (Salamanca, Valladolid, Alcalà) allargò gli orizzonti della propria cultura. Sì, proprio lei che umilmente si definiva illetterata.
La sua figura ha un respiro europeo che per noi figli della sua spiritualità rappresenta una grande responsabilità, quella di evangelizzare tutta l'Europa. Non bisogna dimenticare, infatti, che il carisma teresiano nasce da un'esigenza missionaria ecclesiale.
Che cosa c'insegna oggi Teresa: l'esperienza dell'unione con Dio, una teologia sapienziale in grado di dialogare con il mondo e con il proprio tempo e l'apostolato al servizio della Chiesa.
La donna Teresa
Teresa nacque in un ambiente culturale che non favoriva la formazione della donna, eppure divenne una leader.
I teologi proibirono la lettura alle donne, furono messi al bando i libri in vernacolo (e quando lei se ne lagnò con il Signore, Gesù le disse che le avrebbe dato un Libro Vivente da leggere). Anche l'orazione mentale era vietata alle donne. Di fronte a queste proibizioni Teresa non si ferma, ha le idee chiare: vuole la verità. Cerca la verità su se stessa, su Dio e sull'anima. L'aiutano in questa ricerca i libri di Patristica, le lettere di San Girolamo, le Confessioni di Sant'Agostino. La lettura per Teresa deve far parte della formazione della persona, di quella maschile e di quella femminile, allo stesso modo.
Quello che scrive nelle sue opere è spesso censurato per evitarle i processi dell'Inquisizione. La prima versione del Cammino di perfezione (Escorial) conteneva una strenua difesa della donna, del suo ruolo nella società e nel mondo non secondo a quello maschile. Nella versione successiva, quella di Valladolid, fu categoricamente eliminato. Pagine e pagine della S. Madre furono censurate, come il suo commento al Cantico dei cantici.
Le novità che Teresa portò nei monasteri
Alla base della nuova visione della fede che Teresa portò nei suoi monasteri c'è innanzitutto la certezza che Dio chiama per amore, perché anche noi s'impari ad amare. La grande intuizione di Teresa e che esiste un Dio che ci ama e che vuol essere amato. Introduce così nei suoi monasteri due ore di orazione, di colloquio con il Signore. Convinta che non si possa incontrare Dio e restare separati dagli altri, alle due ore dedicate al Signore ne affianca altre due per la ricreazione, la condivisione con le consorelle. L'elemento ecclesiale e il desiderio apostolico sono i due elementi fondamentali della sua attività di fondatrice.
Scopo delle sue nuove comunità claustrali, ben spiegato alla fine del capitolo III del Cammino di perfezione, è pregare il bene della Chiesa.
Così Teresa offre alla Chiesa un nuovo stile di vita basata sulle virtù evangeliche, l'umiltà, la fortezza, l'amore per gli altri, la determinata determinazione, l'amore per l'interiorità, il cristocentrismo, l'amore per la verità (verità verso Dio, di fronte agli altri e di fronte a noi stessi). L'ideale di Teresa è formare un cristiano contemplativo. Come Gesù saliva sul monte a pregare e poi ritornava fra la gente così Teresa concepisce l'orazione da cui devono nascere le opere e l'amore per il prossimo.
Teresa lettrice e scrittrice
"Le lettere sono una gran cosa e danno luce in tutto". Questa la convinzione di Teresa che pur definendosi una illetterata e soffrendo di un autentico complesso per non aver potuto studiare come avrebbe voluto divenne scrittrice, in età matura. Da giovane si formò e nutrì la sua fame di sapere nella biblioteca del padre e anche leggendo i libri che le dava la mamma (anche letture che lei stessa successivamente defiì pericole, come i romanzi di cavalleria). Questa donna "sempre amica della cultura" cominciò a scrivere, per obbedienza, fra i 45 e 50 anni. I primi sono scritti introspettivi (le relazioni, il Libro della Vita).
Nel Libro della Vita possiamo fare l'esperienza dell'incontro con la sua personalità; nel Cammino di perfezione ne conosciamo il carisma, nel libro della Fondazioni la sua tenacia di fondatrice, nel Castello Interiore (o libro delle Mansioni) la sua spiritualità raggiunge una sensibilità che si apre alla comprensione per ogni battezzato. E' un testo a raggio ecclesiale.
(_ 1 parte)