Dal 12 dicembre tutti gli utenti del Web
2.0 saranno i destinatari di un messaggio davvero speciale: un tweet
(letteralmente cinguettìo) inviato dal Papa, neo utente del social network Twitter.
Sarà un “cinguettìo”
di speranza e di benedizione, gioioso come quello che il Santo Padre appena
ventiquattrenne sentì nel Duomo di Frisinga, il 29 giugno 1951, giorno della
sua ordinazione sacerdotale, nell’attimo dell’imposizione delle mani sul capo (lo
racconta con grande semplicità nella sua
autobiografia). E credo che tutti coloro che riconoscono in Benedetto XVI la
guida dolce e autorevole del padre, sapranno accoglierlo così. Nello stesso
tempo, ci auguriamo che per coloro che cercano ancora un senso da dare alla
propria vita sia uno spiraglio di luce. Il resto, attraverso le parole del
Papa, lo compirà il Signore. Teresa d'Avila diceva che "l'amore cresce comunicandolo".
Il messaggio
veicolato da Twitter, il social network che permette di comunicare con brevi missive
(140 caratteri al massimo), che il Santo Padre “lancerà” nella rete da
mercoledì 12 dicembre è, come spiega una nota dell’Ufficio Stampa Vaticano, “un’espressione concreta della sua
convinzione che la Chiesa deve essere presente nel mondo digitale (...) ed è in
definitiva un appoggio agli sforzi di questi pionieri di assicurare che la
buona notizia di Gesù Cristo e l’insegnamento della sua Chiesa possano permeare
quel luogo pubblico di scambio e di dialogo che è stato creato dai social
media. La presenza del Papa vuole essere un incoraggiamento a tutte le
istituzioni ecclesiali e ai credenti a porre attenzione nello sviluppare un
profilo appropriato per sé e per le proprie convinzioni nel 'continente
digitale'”. Questo l'account ufficiale per l’Italia
del Santo Padre: @pontifex_it.
” La presenza del Papa su Twitter –
prosegue la nota del VIS - rappresenterà
la sua voce come voce di unità e di guida per la Chiesa, ma costituirà anche un
pressante invito a tutti i credenti ad esprimere le loro 'voci', a coinvolgere
i propri rispettivi 'followers' e 'amici' e a condividere con loro la speranza
di un Vangelo che parla dell’incondizionato amore di Dio per ogni uomo e donna”.
L’idea della
rete sociale come rete per tessere nuove relazioni sarà, infatti, il filo
conduttore del nuovo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
che Papa Benedetto XVI renderà noto il prossimo 24 gennaio, memoria di San
Francesco di Sales, patrono delle comunicazioni, il cui titolo è “Reti Sociali: porte di verità e di fede;
nuovi spazi di evangelizzazione”. Un titolo che lega strettamente il tema
della comunicazione anche all’Anno della Fede che stiamo vivendo.
Un tema
importante che ha sottesa l’immagine della “porta”, dell’aprirsi agli altri. Ed
è importante che, aperta la porta, il nostro interlocutore scopra in noi l’anelito
di verità, il cuore aperto alla speranza e la gioia di condividere la fede. Da
mercoledì sarà il Papa ad aprire la sua porta, riaffermando così quanto ha scritto
nella Lettera Apostolica con cui ha
indetto l’Anno della Fede: … la fede implica una testimonianza ed un
impegno pubblici. Il cristiano non può mai pensare che credere sia un fatto
privato. La fede è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui. E
questo “stare con Lui” introduce alla comprensione delle ragioni per cui si
crede. La fede, proprio perché è atto della libertà, esige anche la
responsabilità sociale di ciò che si crede. La Chiesa nel giorno di Pentecoste
mostra con tutta evidenza questa dimensione pubblica del credere e
dell’annunciare senza timore la propria fede ad ogni persona. È il dono dello
Spirito Santo che abilita alla missione e fortifica la nostra testimonianza,
rendendola franca e coraggiosa.” (Benedetto XVI, Porta Fidei).
Stefania De Bonis
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