"Imparate da me che sono mite e umile di cuore"
S. Teresa di Gesù Bambino aveva imparato a imitare il cuore docile e mite di Gesù, nella clausura, a contatto anche con monache per cui non provava simpatia o che si comportavano nei suoi confronti in modo scortese. Sì, proprio quelle persone divenivano uno strumento per esercitarsi nella umiltà e nella mitezza, come anche la santa Madre Teresa d'Avila consiglia nel Cammino di perfezione. Scrive la piccola carmelitana di Lisieux nel suo manoscritto:
 Un'altra volta ero alla lavanderia, davanti a una consorella la quale mi lanciava schizzi d'acqua sporca sul viso ogni volta che sollevava i fazzoletti sul lavatoio, il mio primo moto fu di fare un passo indietro, e asciugarmi la faccia: con la consorella che mi aspergeva avrebbe capito quanto mi avrebbe giovato se fosse stata un po' più calma e attenta ma pensai subito come sarei stata sciocca a rifiutar diamanti e gemme che mi venivano offerti così generosamente, e mi guardai bene dal far trasparire il mio conflitto. Feci tutti i miei sforzi per desiderare di ricevere tant'acqua sporca, in modo che da ultimo avevo preso gusto davvero a quel nuovo genere di aspersione, e promisi a me stessa di tornare un'altra volta a un posticino così felice, ove si ricevevano tanti tesori.

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