di p. Raffaele Amendolagine
Stiamo per entrare spiritualmente nel significato dell'abitino o scapolare, come abito della Madonna.
Prima
di immergerci in questo misterioso dono, prendiamo ancora dal Libro
Sacro un'ultima considerazione, che riguarda sempre Elia, ma nel secondo
libro dei Re.
Il Profeta rivestito della potenza di Dio, opera in
suo nome, anzi è Dio stesso che opera in lui e lo strumento è sempre il
mantello:
2 Re 1, 19-20:
"Mentre tornava dal monte Oreb, Elia
incontrò Eliseo, figlio di Safat, intento ad arare. Davanti a lui
c'erano dodici paia di buoi. Eliseo guidava l'ultimo paio. Nel passargli
accanto, Elia gli stese sopra il proprio mantello. Eliseo lasciò i
buoi, corse dietro a Elia e … lo seguì come suo aiutante".
Prima
di terminare la sua missione, il profeta, non solo invita, ma investe
Eliseo della medesima potenza, col suo manto. Poi è ancora il mantello,
raccolto nel momento del distacco che opera:
2 Re 1, 11-14:
"…
Un carro di fuoco con cavalli di fuoco passò in mezzo a loro. Elia fu
rapito in cielo in un turbine di vento. Eliseo riuscì a vedere e gridò:
«Elia, padre mio! Difesa e forza d'Israele». Poi non lo vide più.
Allora, per il dolore, strappò in due i suoi vestiti. Raccolse il
mantello che era caduto a Elia, tornò indietro e si fermò in riva al
Giordano. Prese il mantello d'Elia, lo sbatté contro le acque del fiume e
invocò: «Signore, Dio d'Elia, dove sei?». Poi, come aveva fatto Elia,
colpì le acque ed esse si divisero in due: egli poté attraversare.
E' la trasmissione dei poteri di Dio, che da Elia passano ad Eliseo, sempre attraverso il mantello.
Il
manto, dunque, come già detto, oltre a significare difesa, protezione,
amore, è presenza attiva e operante, che sviluppa "un'ardente passione",
chiamata "zelo", in chi ne è rivestito. E' il dono di un fuoco che arde
nel cuore e che si trasmette agli altri.
(5- continua)