Dal mantello di Elia allo Scapolare - 7

di p. Raffaele Amendolagine
Il monte Carmelo e il primo tempio dedicato a Maria
Dopo questi accostamenti e interpretazioni spirituali, eccoci a narrare la storia di un altro abito offerto da Maria con il medesimo significato e la medesima potenza impressa da Dio.  Devono passare più di mille anni.
Nel medesimo luogo, il Monte Carmelo (allora Palestina, oggi Israele), nei primi decenni del mille, troviamo alcuni uomini, che potremmo chiamare successori dei profeti.
Forse erano stati attirati dalla storia sopra descritta o comunque dalle tante citazioni della Bibbia su quei luoghi benedetti, considerati un meraviglioso giardino, quasi immagine, o addirittura angolo del paradiso terrestre.
Da quanto tempo esisteva questa successione di profeti non è dato saperlo. Di sicuro si sa che dalle grotte, attribuite alla scuola dei profeti del tempo di Elia, quelle persone erano passate alla costruzione di un vero e proprio monastero. Erano eremiti, ma non isolati, avevano una certa vita in comune. Soprattutto in comune era la meditazione "notte e giorno della legge del Signore" (Regola carmelitana), cioè della Parola di Dio.
Venivano dai più differenti paesi che si affacciavano sul mare Mediterraneo. Molte occasioni erano date dalle crociate di quei tempi.
Vegliando in preghiera il pensiero non poteva non fermarsi sulle vicende riportate dalla Bibbia su Elia, che li aveva preceduti nella fede e nello zelo per la gloria di Dio.
Preghiera e lavoro dei campi faceva elevare lo sguardo al cielo, quel cielo dove apparve la famosa nuvoletta "simile a mano di uomo".
Di chi era quella mano? Cosa poteva rappresentare quel piccolo segno che si sarebbe trasformato in pioggia benefica e abbondante? Così nacque l'interpretazione sulla Madre di Gesù che avrebbe irrorato la terra. Piccola ombra dell'onnipotenza di Dio Salvatore.
Da nube l'invocazione passò a "stella del mare" con il riflesso della Luce di Cristo, nato da lei, ma tanto vicina al mare della nostra vita. Vicina, ispiratrice e collaboratrice nella missione ricevuta da Dio che quegli eremiti volevano perpetuare, attraverso il distacco dal mondo e soprattutto l'unione intima e profonda con Gesù.
(7-continua)